Aziende e Regioni

Umbria, via al riordino del Ssr

«La proposta della giunta regionale di riordino del sistema sanitario regionale é stata condivisa nel suo impianto complessivo, con particolare attenzione a quanto riguarda il percorso di stabilizzazione di tutti i lavoratori precari, perché non siano i dipendenti a fare le spese dei tagli. Al tempo stesso é stata ampiamente riaffermata l'importanza della condivisione, della collaborazione e della stabilità delle relazioni sindacali». Lo ha detto l'assessore regionale alla sanità Franco Tomassoni, che ha siglato con i sindacati, un accordo sul riordino del SSR. Oltre ad essere un «elemento fondante di coesione dell'Umbria e un «benchmarking' di qualità «come sostenuto dal Rapporto sull'Umbria della Banca d'Italia, il sistema sanitario regionale umbro é «un patrimonio dei cittadini umbri, e il processo di riforma in atto é finalizzato a garantire alta qualità a favore di tutti i cittadini della regione«. Lo sottolinea appunto il «verbale di accordo sulle misure relative al riordino del sistema sanitario regionale (SSR) « firmato dopo un incontro fra l'assessore regionale alla Sanità e le rappresentanze sindacali confederali, di categoria e del Sindacato Pensionati. Dopo un confronto, definito «lungo e approfondito«, le parti hanno convenuto di «prevedere una garanzia occupazionale per tutti i lavoratori del Sistema Sanitario Regionale, con specifici accordi sindacali per regolare le varie fasi di attuazione del piano stesso, tenendo conto delle professionalità acquisite dal personale medesimo, in riferimento anche ai nuovi assetti che il processo di riforma prevede«. Inoltre tra i punti, quello «di tendere ad un percorso di stabilizzazione di tutti i lavoratori precari dipendenti; di stabilire relazioni sindacali strutturate, con le categorie di riferimento e coerente con il disegno di legge. Le riunioni avranno cadenze periodiche in ogni bimestre«. L'impegno é a realizzare un confronto preventivo, con il coinvolgimento di tutte le rappresentanze sindacali del Servizio Sanitario Regionale-Università. L'accordo, tra l'altro prevede che, «nella consapevolezza che i risparmi che si rendono necessari, in relazione alle scelte nazionali, non possono essere realizzati a carico dei lavoratori, vanno indirizzati questi, a superare sovrapposizioni e duplicazioni. A tal fine - conclude il verbale di accordo - le parti convengono di concertare con i sindacati di categoria le misure che li coinvolgono, tenendo anche conto delle proposte contenute nel documento da loro presentato».