Aziende e Regioni

Bandi-tipo, via alle linee guida

di Laura Savelli

Via libera, dopo mesi di attesa, ai bandi-tipo per gli appalti. Dal 10 ottobre scorso, l'Autorità per la Vigilanza sui contratti pubblici ha "sdoganato", con la pubblicazione della determina n. 4/2012, le linee guida per le stazioni appaltanti impegnate nella redazione dei bandi di gara di lavori, servizi e forniture e, soprattutto, nella individuazione delle cause di esclusione dalle procedure di affidamento.
L'Autorità ha dunque adempiuto al duplice compito che le ha affidato il legislatore con l'articolo 64, comma 4-bis, del Codice dei contratti: da un lato, predisporre modelli di bando per le stazioni appaltanti e, dall'altro, effettuare una ricognizione di tutte le situazioni che legittimano l'esclusione di un concorrente dalla gara, e offrire così un dettaglio del contenuto del principio di tassatività introdotto dall'articolo 46, comma 1-bis. In base a tale ultima norma, infatti, un'impresa può essere estromessa solamente in presenza di tre tipologie di cause: mancato adempimento delle norme previste dal Codice dei contratti, dal suo Regolamento di attuazione (Dpr 207/2010) o da altre disposizioni di legge vigenti; incertezza assoluta sul contenuto o sulla provenienza dell'offerta, per difetto di sottoscrizione o di altri elementi essenziali; e, infine, non integrità del plico contenente l'offerta o la domanda di partecipazione, o altre irregolarità relative alla chiusura dei plichi, tale da far ritenere che sia stato violato il principio di segretezza delle offerte.
D'ora in avanti, dunque, le stazioni appaltanti dovranno attenersi alle indicazioni dell'Autorità e qualsiasi tipo di deroga al bando-tipo dovrà essere espressamente motivata nella determina a contrarre, soprattutto se riguarderà l'introduzione di criteri aggiuntivi di esclusione.

L'approfondimento sul numero in distribuzione da domani