Aziende e Regioni

«La sanità laziale è al collasso: salvate i diritti dei cittadini»: l'appello di sindacati, industrie e associazioni


Salvate la sanità del Lazio. Per la prima volta sindacati, industrie e cittadini rivolgono insieme un appello accorato alle istituzioni, dal presidente della Repubblica a tutte le forze politiche, per denunciare «la palese violazione del diritto costituzionale alla tutela della salute dei cittadini che si sta per configurare nella Regione Lazio».

La diagnosi contenuta nella nota, firmata da 39 sigle, è impietosa. «Dopo anni di interventi comunque inefficaci, perché privi di un disegno di riassetto razionale, il Sistema sanitario regionale, in tutte le sue componenti sia pubbliche che private, è al collasso e i livelli essenziali di assistenza sono a rischio. Oggi, per un non meglio specificato e definito obiettivo di rientro dal debito, sono stati già attuati nel comparto della sanità privata e classificata, e si predispongono nuovi e pesanti "tagli lineari" sia in area pubblica che privata, e contestuali vere e proprie dismissioni di parti del sistema, invano denunciati da più parti, che non risaneranno la sanità, ma la porteranno al definitivo collasso».

All'implosione strutturale e organizzativa - continuano i firmatari - «rischia di associarsi una altrettanto grave caduta occupazionale per molte migliaia di unità, sia in ambito pubblico che privato, tra tutti gli operatori
delle varie qualifiche, con anzianità professionali consistenti, tali da escluderli potenzialmente in modo definitivo dal mondo del lavoro.
Se questo trend distruttivo, apparentemente inarrestabile e affidato alla nuova gestione commissariale, non sarà fermato, si determinerà nella Regione Lazio una insopportabile condizione di disagio che partirà dai cittadini e dai lavoratori per terminare in tutto l'indotto che orbita nel settore».

Da qui la decisione di unire le forze «contro l'irrazionalità delle azioni di governo regionale che si vanno ulteriormente definendo», che prospettano, senza confronto e senza prendere atto dei bisogni della popolazione, «una vera e propria distruzione della rete dei servizi di ricovero, ambulatoriali e territoriali, a partire dall'emergenza urgenza, che metta in pericolo la tutela della salute dei cittadini e i livelli occupazionali».

Il 28 novembre alle 12 presso l'Enpam i promotori dell'appello illustreranno ai giornalisti le ragioni della «vertenza per la tutela della salute dei cittadini laziali» che si aprirà l'11 dicembre con un sit-in davanti al Palazzo della Regione.