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Giornata mondiale della disabilità: Napolitano chiede di «assicurare effettivo sostegno ai disabili»


La crisi rischia di colpire soprattutto i più deboli. Per questo la Giornata mondiale delle persone con disabilità , istituita dall'Onu nel 1981 e celebrata oggi in tutto il mondo, è stata particolarmente sentita. Il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stato esplicito: «Nella difficile situazione finanziaria ed economica che il Paese attraversa e che ha purtroppo acuito le condizioni di disagio delle categorie più deboli, ogni sforzo deve essere compiuto per preservare e sviluppare gli importanti risultati già ottenuti per assicurare un effettivo sostegno alle persone con disabilità».

E' quell'«effettivo sostegno» che le associazioni sentono vacillare. Davanti allo slogan scelto quest'anno - «Rimuovere le barriere per creare una società inclusiva e accessibile per tutti» - le famiglie riunite nell'Anffas ricordano che le barriere materiali e culturali in Italia sono ancora moltissime. E che negli ultimi anni sono cresciute, «assumendo il nome di "vincoli di bilancio" o "carenza di risorse"», che «sono in realtà principalmente frutto di problemi culturali e di approcci obsoleti e discriminatori al tema della disabilità».

La Fish (Federazione italiana per il superamento dell'handicap) ha inaugurato a Roma, presso Palazzo Valentini, la mostra «Nulla su di noi senza di noi» , un percorso per immagini che propone la storia, le azioni, la voglia di partecipazione delle persone con disabilità e delle loro famiglie: «Uscire dalla segregazione, superare la marginalità,
riappropriarci della libertà è la nostra storia, è la nostra identità».

Da Raffaele Bonanni della Cisl e dalla Cgil è arrivato l'allarme sull'inclusione nel mondo del lavoro, «sempre più difficile». «Chiediamo al Parlamento e al Governo un atteggiamento culturale nuovo capace di rilanciare una politica di solidarietà vera e di inclusione», ha detto la segretaria Cgil Susanna Camusso. «Un bel segnale in questa direzione sarebbe l'abrogazione dell'articolo 9 della legge 138/2011 che, se attuato, potrebbe configurare il rischio della creazione di reparti speciali in cui confinare la persone disabili». Per la responsabile nazionale dell'ufficio politiche disabilità della Cgil, Nina Daita, «bisogna promuovere un piano straordinario per il lavoro dei disabili». A suo avviso, la recessione in cui l'Italia è piombata è «senza cuore», perché da un lato ha prodotto un «progressivo azzeramento dei fondi destinati alle persone con disabilita» e dall'altro ha incentivato «un comportamento vergognoso e irresponsabile contro la disabilità stessa, diffondendo nell'opinione pubblica l'idea che esistano solo falsi invalidi».

E in Parlamento si è riaperto il dibattito sul Fondo per la non autosufficienza. Margherita Miotto (Pd) ha chiesto al Governo di invertire la rotta: «La discussione della legge di stabilità al Senato è l'occasione per confermare gli impegni presi alla Camera, in particolare per quanto riguarda l'aumento del fondo finalizzato ai disabili gravi». Quei 400 milioni di euro per trovare i quali - ha suggerito il segretario di Prc Paolo Ferrero - «basterebbe rinunciare a qualche inutile F35».