Aziende e Regioni

Lazio: per Federsanità-Anci il taglio del 15% dei costi di Asl e ospedali «è impossibile». La richiesta: «Palumbo sospenda la direttiva»

I tagli del 15% dei costi chiesti alle Asl e agli ospedali del Lazio dalla Regione nei budget 2013 sono «impossibili», almeno «nei tempi e nei modi richiesti e soprattutto senza che i tagli previsti non intacchino pesantemente il livello e la quantità dei servizi e delle prestazioni sanitarie ai cittadini». A chiedere al commissario Filippo Palumbo l'immediata sospensiva della parte relativa alle "precisazioni" della circolare regionale del 17 gennaio scorso è Federsanità-Anci del Lazio in una lettera firmata dal presidente Enrico Bollero.

«Anche ipotizzando che le aziende riescano a definire azioni utili a raggiungere l'obiettivo di contenimento della spesa individuato nella circolare - si legge nella lettera - non è in alcun modo pensabile che ciò accada a invarianza dei servizi per i cittadini. Le aziende regionali e il Ssr nel suo complesso, nei primi cinque anni di piano di rientro, hanno già effettuato le azioni maggiormente efficaci in termini di recupero di efficienza ed economicità». Il messaggio è chiaro: «A meno di non ridurre i livelli di assistenza alla popolazione, non c'è altro da tagliare. Una riduzione dei costi così importante a livello di singola azienda può essere raggiunto solo mediante una consistente riduzione dei servizi, sia quantitativa che qualitativa».

Per Bollero c'è anche un'«incongruenza» formale, ovvero «l'utilizzo di una direttiva emanata ai sensi dell'art. 25 del Dlgs 118/2011 per introdurre obiettivi di contrazione della spesa ulteriori a quelli nazionalmente definiti e del conseguente riduzione del disavanzo, che più propriamente dovrebbero essere materia di un decreto commissariale».