Aziende e Regioni

Lombardia: venti indagati e sette arrestati dalla Dia per corruzione in sanità

Venti persone sono state indagate nell'indagine sulla corruzione nella sanità in Lombardia e sette arrestate. Tra queste l'ex direttore de 'La Padania', il giornalista Leonardo Boriani; l'ex consigliere regionale della
Lombardia, Massimo Guarischi, e tre imprenditori dell'azienda Hermex.

Tra le aziende ospedaliere coinvolte ci sono il San Paolo di Milano, l'Istituto nazionale tumori, l'azienda ospedaliera di Cremona e quella di Valtellina e Valchiavenna, in provincia di Sondrio.

Gli investigatori della Dia di Milano parlano di una "ramificata rete di complicità nel mondo sanitario e istituzionale" a proposito dell'inchiesta che ha portato agli arresti di stamani. Le indagini riguardano, in particolare, la manutenzione di apparecchiature elettromedicali e di diagnostica tumorale in vari ospedali lombardi.

Dodici persone sono indagate dalla Procura di Agrigento per truffa aggravata ai danni dello Stato e falso con l'accusa di aver percepito indebitamente finanziamenti pubblici per complessivi 4,5 milioni di euro.

L'avviso di conclusione delle indagini é stato notificato ai soci di un'azienda tessile di Naro (Agrigento), beneficiaria dei contributi, di due funzionari dell'ente che ha erogato i fondi e dei titolari di tre società per azioni con sedi in Sicilia, Piemonte, Lombardia, Toscana. Una segnalazione per danno erariale é stata inviata alla Procura Regionale della Corte dei Conti per danno erariale.

I funzionari della Dia hanno arrestato per il reato di corruzione: Giuseppe Lo Presti, 65 anni e i figli Salvo Massimiliano (43), e Gianluca (39), titolari della Hermex Italia srl di Milano; Pier Luigi Sbardolini, 61 anni, Direttore Amministrativo dell'Azienda ospedaliera di Chiari (BS); Massimo Gianluca Guarischi, 49 anni, consulente; Luigi Gianola, 65 anni, Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera di Sondrio; Leonardo Boriani 66 anni, giornalista, ex direttore della 'Padanià.

Dalle complesse e lunghe investigazioni - spiegano gli investigatori - é emersa una ramificata rete di complicità nel mondo sanitario e istituzionale, con gravi e diffusi episodi di corruzione nell'ambito di vari appalti, tra cui quello per la manutenzione delle apparecchiature elettromedicali dell'ospedale San Paolo di Milano; per i servizi di radiologia presso l'Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Val Chiavenna di Sondrio; per l'installazione di sofisticati macchinari per la diagnostica tumorale presso l'Istituto Nazionale Tumori di Milano e presso l'Azienda Ospedaliera di Cremona.

È stata fatta luce - spiegano sempre gli inquirenti - su articolati meccanismi per la creazione delle provviste di denaro utilizzato per le tangenti, che avveniva con la complicità del titolare di una finanziaria di Lugano, Giovanni Lavelli, cittadino elvetico, i cui uffici sono stati perquisiti, a seguito di rogatoria, dalle autorità locali. Le informazioni di garanzia sono state emesse a carico di Carlo Lucchina, già Direttore Generale della Sanità Lombarda; Danilo Gariboldi, direttore generale dell'A.O. «Mellino Mellini» di Chiari; Simona Mariani, direttore generale dell'A.O. di Cremona; Gerolamo Corno, direttore generale dell'Istituto Tumori di Milano; Pierguido Conti e Vincenzo Girgenti della «General Elettric Medical Systems Italia» di Milano; Alessandro Pedrini, già dipendente della Regione Lombardia; Massimo Streva della «Fratelli Scotti» impresa edile di Cinisello Balsamo; Battista Scalmani della «BS Biotecnologie» di Bergamo; Carlo Barbieri della «Brainlab Tecnologie» di Milano; Giuseppe Barteselli, dirigente presso l'A.O. San Gerardo di Monza; Bruno Mancini della «Biemme Rappresentanze» di Roma. Sono state, inoltre, effettuate acquisizioni documentali presso le Aziende ospedaliere di Chiari, Sondrio, Cremona, Como, nonché presso l'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e l'Ospedale San Gerardo di Monza.