Aziende e Regioni

Stranieri e Ssn: gli over 65 restano al palo in Friuli Venezia Giulia

di Rosanna Magnano

Il groviglio burocratico che circonda il diritto all'assistenza sanitaria delle persone immigrate si dipana solo se c'è la volontà politica di farlo. Lo dimostra il caso del Friuli Venezia Giulia, segnalato al «Sole-24 Ore Sanità» dalla Società italiana di medicina delle migrazioni. Qui continuano le difficoltà degli stranieri over 65 che risiedono regolarmente in Italia con permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare (richiesto dopo il 2008) e che non possono effettuare l'iscrizione volontaria al Ssr - alternativa a un'assicurazione sanitaria privata (troppo esosa) - perché la Regione non ha ancora aggiornato la tariffa da applicare e anche a livello nazionale manca da dieci anni il decreto interministeriale che ridetermini la tariffa, ferma al 1986.
A spingere per una soluzione rapida non basta, a quanto pare, l'accordo Stato-Regioni dello scorso 20 dicembre sulle «Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l'assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province autonome», che dovrebbe avere natura giuridicamente cogente e che prevede per gli over 65 - in alternativa alla polizza privata - la possibilità di chiedere l'iscrizione volontaria al Ssr previa corresponsione del contributo dovuto ai sensi del Dm 8/10/1986 (750mila delle vecchie lire pari a 387,34 euro).
E non basta l'esempio di altre Regioni. Ultima la Lombardia che, nel vuoto normativo, è intervenuta (sotto la spinta di una sentenza di condanna del Tribunale di Milano) con una circolare del 24 gennaio che prevede il pagamento di un contributo forfetario di 387,34 euro salvo eventuale conguaglio qualora vengano definite da parte dei ministeri competenti tariffe diverse.
In Friuli, di fatto, si prende tempo: «Il forfait applicato dalle altre Regioni - sottolinea Saverio Commisso, dirigente medico della direzione sanitaria della Asl 4 Medio Friuli e delegato della Regione ai tavoli nazionali su immigrati e Sanità - è illegittimo. La normativa nazionale, che tra l'altro fissa la tariffa solo per il 1986, prevede che lo straniero over 65 paghi il 7,5% del reddito complessivo conseguito nell'anno precedente. In ogni caso una cifra non inferiore a 750mila lire. Quindi va innanzitutto dimostrato il reddito attraverso verifiche con ambasciate e consolati. Se questo non è possibile, lo straniero non viene iscritto al Ssr. D'altro canto, il contributo forfetario in euro è irrisorio. Se si tiene conto della quota capitaria per la spesa sanitaria di un over-65, la tariffa non dovrebbe essere inferiore a 5mila euro. Ma anche se si aggiornasse la cifra applicando il semplice indice Istat si dovrebbe arrivare almeno a 900 euro».
Insomma i conti non tornano, la coperta è corta per tutti e il Friuli Venezia Giulia, alla vigilia delle elezioni, è difficile che decida di accelerare. Intanto, però, gli operatori sono in difficoltà: «La Regione dovrebbe decidersi ad aggiornare la tariffa - spiega Valentina Brussi, medico della medicina sociale del dipartimento di prevenzione della Asl 4 - poi queste persone decideranno se iscriversi o meno al Ssr. Ma ora siamo in una situazione di disagio, con anziani che hanno bisogno di cure e farmaci, che non possono permettersi di ricorrere alla Sanità privata e a cui viene negato un diritto».