Aziende e Regioni

Mobilità sanitaria: esodo dal Sud in cerca di cure

Il Nord attrae, il Sud no. E nel Centro anche se molti pazienti arrivano nelle strutture delle Regioni maggiori, i saldi economici non sempre premiano la mobilità, tanto è vero che il Lazio è attivo per ricezione di cittadini non residenti, ma passivo per importi dovuti alle altre Regioni (e all'ospedale pediatrico Bambino Gesù che fa la differenza negativa della Regione). Così nel 2011 circa 810mila pazienti hanno viaggiato in cerca di cure, "muovendo" nel complesso 3,7 miliardi, con saldi positivi però solo al Nord e negativi al Sud.

Cosa cercano i pazienti del Sud nelle strutture del Nord appare evidente "incrociando" i dati sul numero dei "viaggi della speranza" 2011 con quelli degli importi dovuti da una Regione all'altra: alta specialità. Legata all'alto numero di ricoveri di costo più elevato e anche a volte a un numero di ricoveri inferiore, ma di valore ancora più alto.

A esempio se un ricovero di un residente in Campania costa mediamente alla Regione 2.441 euro, nel caso di mobilità attiva raggiunge i 3.339 euro (per i pazienti curati provenienti da altre Regioni), ma per quella passiva (quasi tutta verso Regioni del Nord) si arriva a 4.620 euro, quasi il doppio di un ricovero in Regione. Ma ancora la Campania spende cifre mediamente anche molto più alte se invece della media complessiva si prende quella dei ricoveri verso alcune Regioni: si raggiungono infatti gli 8mila euro in Piemonte, oltre 6mila in Lombardia e circa 5.500 in Emilia Romagna (altrettanti però in questo caso anche in Sicilia). E così accade in Sicilia, dove un ricovero in Regione vale in media 2.697 euro uno in mobilità attiva 4.040 euro e uno in mobilità passiva 4.786 euro (ma superano i 6mila euro in Piemonte) e in Calabria, con 2.540 euro per i residenti e rispettivamente 3.492 e 4.355 euro per chi entra e chi esce dalla Regione.

Un caso singolare è quello del Lazio, che pur attraendo un alto numero di pazienti (con un attivo di quasi 25mila) "perde" dal punto di vista economico nel 2011 e soprattutto a fronte di un costo medio di 2.783 euro per un ricovero in Regione ne registra uno di 3.257 euro per i pazienti in entrata che raggiungono i 6.299 euro per quelli in uscita. Un dato che però sconta la presenza dell'ospedale Bambino Gesù: il Lazio rispetto alle altre Regioni ha una tariffa massima per ricoveri in mobilità di oltre 6mila euro verso il Molise (vedi più avanti), ma nella media complessiva non va oltre i 4.500 euro mentre i ricoveri all'ospedale pediatrico spostano verso l'alto l'asticella della media totale.

La differenza del Lazio pesa anche sul complesso dei risultati per aree geografiche. Infatti il Centro registra nel complesso un saldo di mobilità attivo di oltre 58mila unità che si trasforma in un saldo economico passivo di 29 milioni (tra Regioni in attivo e in passivo) dal punto di vista economico in gran parte dovuto alla situazione (132 milioni di passivo) della Regione.

Altro caso a sé quello del Molise. Nel Sud è l'unica Regione (a parte la Basilicata dove i due valori si equivalgono) che ha una mobilità attiva in ingresso che vale di più di quella passiva (e ovviamente di quella per i residenti): 4.673 euro contro 3.938. E questo come accade per la mobilità dei pazienti, ancora una volta attiva nonostante l'alto numero di migrazioni soprattutto verso le Regioni limitrofe più grandi, è legato all'attività dell'istituto Neuromed (Istituto neurologico mediterraneo) di Isernia, che attrae pazienti da tutta Italia (vedi il caso del Lazio) e per interventi naturalmente tutti di altissima specialità nell'area neurologica (neurologia, neurochirurgia, neuroriabilitazione).

Ed è proprio l'alta specialità quella che fa la differenza. Anche perché è proprio su questa che a esempio la Tuc 2011 - la tariffa unica convenzionale che stabilisce gli importi dei pagamenti delle prestazioni in mobilità tra Regioni e che per il 2012 è stata confermata sugli stessi importi - indica la possibilità di incrementi di tariffa che a volte possono raggiungere anche il 15%. E il pagamento è ovviamente legato anche al tariffario regionale che può modificare in meno, ma anche in più la tariffa-tipo indicata dal ministero della Salute con i Drg.

La mobilità dei pazienti. Il dato nuovo sulla mobilità che deriva dalle Sdo 2011 è comunque quello del numero di pazienti in viaggio tra una Regione e l'altra in cerca di cure. Ma se nel complesso ci si aggira sempre intorno a poco più di 800mila pazienti, il dato che salta agli occhi è quello su dove questi cercano ricoveri. Infatti la maggior parte delle Regioni del Nord e del Centro "sposta" suoi cittadini quasi tutti in Regioni limitrofe (la cosiddetta mobilità di confine, considerata in gran parte fisiologica). Ma ci sono alcune Regioni in cui questo tipo di spostamenti sono indirizzati in massima parte verso Regioni dalla parte opposta della penisola. È il caso a esempio della Sicilia che in Lombardia ricovera quasi 17mila pazienti, in Emilia Romagna circa 8.500 e nel Lazio poco meno di 7mila. Ma anche della Calabria e della Puglia che rispettivamente inviano in Lombardia 10.455 e 10.970 pazienti, con punte elevatissime di mobilità anche verso Emilia Romagna, Toscana e ancora Lazio.

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