Aziende e Regioni

«Un patto per il modello Lazio della sanità regionale»

«È necessario un patto tra la regione Lazio e gli operatori della sanità dove il contenuto sia la realizzazione di un nuovo modello di difesa del diritto alla salute, in cui vengano accettati i criteri di valutazione che non sono riferibili solo ai conti, ma che riguardano la qualità dei servizi offerti. Da parte nostra metteremo rigore e trasparenza». Lo ha detto il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti , intervenendo oggi ad un convegno organizzato dall'ordine dei medici di Roma.
«Questo patto ci porterà a uscire dal piano di rientro in tempi ragionevoli - ha spiegato il governatore - così si potrà dire che esiste un modello lombardo, esiste un modello emiliano ed esiste un modello lazio». Il riferimento è alla proposta avanzata da Unindustria la settimana scorsa che aveva incoraggiato la Pisana a prendere in prestito il modello lombardo per risanare la sanità laziale. Ma per Zingaretti si tratta di una soluzione impraticabile.
«Noi abbiamo passato queste settimane ad affrontare le emergenze - ha aggiunto oggi davani alla platea dei medici - ma ora é arrivato il momento di riprogettare la difesa della salute. Per farlo l'unica strada é quella di costruire insieme un nuovo modello per aumentare la qualità dei servizi e questo non può avvenire senza il coinvolgimento di tutti. La legge quadro sulla sanità la scriveremo insieme».
Il presidente dell'ordine dei medici, Roberto Lala, ha illustrato una serie di proposte: intervento sul sovraffollamento dei pronto soccorso puntando sulle strutture ambulatoriali, informatizzazione delle ambulanze per inviare il paziente nella struttura più adeguata, un più forte contributo dei privati accreditati nel sistema dell'emergenze e, infine, l'autorizzazione all'apertura di nuovi studi medici. «Ciò sarebbe una risposta per i giovani in cerca di occupazione o per i precari» ha detto lala, che infine ha ribadito la posizione dell'ordine dei medici sulla chiusura degli ospedali. «Non siamo contro se essi sono un pericolo per chi ci lavora e per i pazienti- ha sottolineato- ma questo va fatto in modo razionale. Non si può usare il machete».