Aziende e Regioni

A un film olandese il primo premio "Bambino Gesù" nell'ambito del Giffoni Film festival

Mike ha dieci anni, è stato appena dimesso dall'ospedale dopo un lungo ricovero ma nessuno torna a riprenderlo. La mamma, che ogni tanto beve troppo, è introvabile e il Natale è alle porte. Comincia così il film "Mike says goodbye" , il lungometraggio in concorso al 43° Giffoni Film Festival che si è aggiudicato il premio "Bambino Gesù" alla sua prima edizione, oltre al riconoscimento "Amnesty International" e il Grifone d'oro per la categoria +10.

L'opera diretta dalla regista olandese Maria Peters si contraddistingue - come si legge nelle motivazioni del premio "Bambino Gesù" - per raccontare «con sensibilità, verità e delicatezza il mondo dei bambini, i loro sogni e le loro aspirazioni».

Il legame tra l'ospedale pediatrico romano e Giffoni è ormai consolidato. Per il secondo anno il festival è stato inaugurato a Roma proprio presso la struttura con proiezioni di film, animazioni, clown in corsia e burattini nei reparti. L'occasione giusta per presentare un corto quanto mai appropriato, dal titolo "La fantasia vola?". Un ponte immaginario costruito dai bambini dell'ospedale che domandano ai bambini di Giffoni che rispondono. Il corto è stato poi presentato anche nella sede naturale del festival, Giffoni Valle Piana (Salerno), nella serata promossa dall'associazione Aura, cuore sociale del Giffoni Experience.

Alla cittadella del cinema è stato ospitato all'inizio del festival anche l'apposito spazio «Nutribus«, un progetto dell'ospedale pediatrico dedicato alla promozione della salute alimentare di bambini e ragazzi che
permette di coniugare l'utile al dilettevole. Anche quest'anno, inoltre, alcuni piccoli pazienti dell'ospedale hanno indossato i panni dei giurati.

«Con l'assegnazione del premio intitolato al nostro ospedale - sottolinea Massimiliano Raponi, direttore sanitario del Bambino Gesù - siamo diventati, come direbbero a Cannes, una «sezione speciale« di questo festival. Il sempre più profondo legame che ci lega a Giffoni è il segno dell'attenzione dell'ospedale non solo alla cura dei piccoli pazienti ma anche alla loro accoglienza. La centralità del paziente e della famiglia è il principio intorno a cui ruota l'organizzazione di tutto il Bambino Gesù. Un film come questo può aiutare ragazzi e adulti a conoscere la ricchezza delle relazioni e delle emozioni che si vivono ogni giorno in ospedale intorno all'esperienza della malattia e della cura».