Aziende e Regioni

Primo sì all'Auslona della Romagna: la Giunta approva il disegno di legge

Un'unica azienda Usl per tutta la Romagna (al posto delle quattro attuali) e il rafforzamento del ruolo pubblico dell'Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori/Irst-Irccs di meldola quale nodo delle attività oncologiche nelle aziende sanitarie. Sono i due capisaldi del progetto di legge approvato oggi dalla Giunta regionale e che ora sarà sottoposto al vaglio dell'assemblea legislativa.

Il testo è stato presentato in Giunta dall'assessore alla salute, Carlo Lusenti, dopo «un ampio confronto con le rappresentanze sindacali e al termine del lavoro fatto al tavolo politico che ha riunito i presidenti delle province e i sindaci dei comuni capoluogo della romagna e i presidenti delle conferenze territoriali sociali e sanitarie», precisa la giunta regionale in una nota. «Il nuovo assetto dei servizi sanitari in romagna - dice Lusenti - è strategico perché consente di ridurre i costi di amministrazione e libera nuove risorse per i servizi alle persone. La Romagna già da tempo ha sperimentato un sistema integrato di programmazione, gestione e produzione dei servizi sanitari e delle attività tecniche (a esempio attraverso la costituzione di gruppi professionali ad hoc). Le aziende garantiscono un alto grado di diffusione e qualità in tutto il territorio e, inoltre, presentano una situazione economico e finanziaria stabile con piani di rientro che hanno già dato buoni risultati e che continueremo a sostenere».

Nei suoi 9 articoli il progetto di legge prevede, a partire dal primo gennaio 2014, la fusione delle strutture aziendali di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini e la costituzione dell'Azienda sanitaria unica. Dalla stessa data
sarà anche istituita la conferenza territoriale sociale e sanitaria romagnola. Il progetto di legge disciplina, infine, la partecipazione della Regione all'Istituto di Meldola «al fine di rafforzarne il ruolo pubblico nell'ambito delle politiche di assistenza nel settore oncologico». Per questo si autorizza la Regione a partecipare all'Irst acquisendo la quota di maggioranza relativa nella compagine societaria per una quota massima di sette milioni di euro.