Aziende e Regioni

Dialisi a distanza con la Ict a Catanzaro

di Teresa Bonacci, Raffaella Fonda

«Ci sentiamo più seguiti e più tutelati. Fa piacere evidenziare che qualcosa funziona piuttosto che dire sempre che tutto va male». Così Aurora, in trattamento dialitico da otto anni nell'ospedale di Lamezia Terme, scrive in una lettera rivolta al direttore generale della Asp di Catanzaro, Gerardo Mancuso, per ringraziare la struttura, presso cui è in cura, per i nuovi servizi offerti ai pazienti.

Dalla Asp di Catanzaro è partita, infatti, una spinta innovativa, fortemente voluta dal Direttore generale Mancuso, che consentirà di migliorare la qualità di vita dei pazienti: l'azienda è la prima in Calabria ad avviare la cartella clinica digitale e il monitoraggio informatizzato dei pazienti in dialisi.

Un'esperienza che nasce nel Centro Dialisi a distanza di Soveria Mannelli, come racconta la responsabile dell'Uo di Nefrologia e dialisi di Lamezia e Soveria Mannelli, Elvira Falvo: «Abbiamo cominciato da un piccolo centro per rimarcare la grande potenzialità della tecnologia e la possibilità che anche nelle aree periferiche si può lavorare stando al passo con i tempi». Il sistema chiamato "Gepadial", che potrà poi essere applicabile e divulgabile in tutte le nefrologie e dialisi della provincia, è una cartella clinica informatizzata che contiene tutte le notizie in precedenza racchiuse in quella cartacea, al fine di migliorare la qualità dell'offerta terapeutica al paziente, semplificandone la gestione.
Il funzionamento è semplice: è un sistema che collega più terminali a un server che raccoglie e immagazzina dati per ciascun paziente e per ogni trattamento dialitico, sempre nel rispetto della privacy. Vengono anche raccolte le informazioni relative alle sedute dialitiche, come a esempio la pressione arteriosa, il calo del peso e ogni piccola variazione o inconveniente della macchina.

«L'utilizzo dell'Ict - ha detto la dottoressa Falvo - rappresenta un grande vantaggio per medici e infermieri, che possono così migliorare l'appropriatezza terapeutica dedicando il loro tempo, prima utilizzato a trascrivere i dati manualmente, alla cura del paziente. Il vantaggio del formato elettronico è quello di avere una banca dati a cui accedere con rapidità da qualunque postazione, ridurre gli errori, tracciare gli eventi e, quindi, avere maggiore trasparenza. Inoltre, il monitoraggio continuo permette di prendere visione di tutti i parametri della seduta: per esempio, da Lamezia si può seguire la seduta dialitica di un paziente in terapia al centro distaccato di Soveria Mannelli. Ciò rende irrilevante la distanza chilometrica e crea una maggiore collegialità tra medici nella gestione del paziente in quel dato momento».
A esempio, in caso di chiamata per trapianto di un paziente di Soveria, l'accesso ai suoi dati e i parametri dell'ultimo trattamento dialitico sono immediatamente a disposizione attraverso la postazione informatica. Ma i vantaggi più sensibili sono quelli per il paziente a cui viene offerto un servizio migliore. Si va dalla risposta dell'esame di laboratorio in tempo reale alla riduzione di banali errori, come per esempio quelli di trascrizione. Tutto questo permette di dare al malato un trattamento perso<CW-25>nalizzato e appropriato. «Seppure tra molte problematiche ancora esistenti - continua Aurora nella lettera - ho constatato insieme ad altri pazienti di cui mi faccio portavoce, che c'è un grande impegno nel cercare di migliorare la nostra condizione e quella degli operatori che ci seguono. Abbiamo finalmente nuove tecnologie, computer che permettono di avere il quadro completo di ogni paziente, cosa fondamentale e vitale per noi al fine di conoscere i risultati dei prelievi mensili in pochi giorni e conseguentemente la terapia da seguire a casa».

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