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Ballestrazzi (Fimp): «Falsa la notizia delle mie dimissioni, traghetterò il sindacato verso le elezioni»

di Barbara Gobbi

«Il presidente nazionale della Fimp, Federazione italiana medici pediatri, dott. Alessandro Ballestrazzi, disconosce la nota divulgata in data odierna da alcuni organi di informazione. La nota pare riconducibile ad ex segretari nazionali dimissionari della Federazione medesima».

E' lapidario il comunicato appena divulgato dal presidente Fimp, l'ultima puntata della guerra senza esclusione di colpi che si sta consumando tra le mura del principale sindacato di categoria. Dopo le dimissioni in blocco dell'intera Segreteria, stamattina "ignoti", non autorizzati ufficialmente dalla presidenza, avevano divulgato la notizia (VEDI) che le dimissioni riguardavano anche il presidente.

Ballestrazzi, al contrario, tiene a precisare di essere «sì decaduto ma di non essersi dimesso e quindi di conservare la titolarità del suo incarico che lo porterà a breve a indire nuove elezioni». «Lo statuto parla chiaro: le dimissioni di cinque membri della segreteria comportano la decadenza dell'esecutivo e portano dritto al voto. Ma io ho deciso di restare, per tre ordini di motivi. Ilprimo: penso che gran parte della ragione sia dalla mia parte; il secondo: serve un legale rappresentante deputato a indire nuove elezioni entro 60 giorni. Infine, c'è in ballo una questione di onore e di dignità personale: un comandante non abbandona mai la nave, e la mia è popolata da oltre 6mila iscritti».

Ma le motivazioni alla base di una tale tempesta? Ballestrazzi le ascrive essenzialmente a profondi dissapori sul modo di intendere il ruolo della presidenza e sulla gestione interna, dai congressi al funzionamento delle consociate. «Nel mio programma elettorale si sponsorizzava un ruolo maggiormente collegiale dell'escutivo, rispetto a una presidenza che in passato era stata piuttosto interpretata come "monarchia". Ma da qui a ridurre il mio a incarico prettamente "notarile", come alcuni pretendevano, il passo è lungo. Ci sono decisioni che spettano al presidente e molti non lo hanno accettato». La maggioranza, per la verità, visto che accanto a Ballestrazzi sono rimasti soltanto i presidenti del Collegio revisori dei conti e dei probiviri. Per questo il presidente Fimp, oggi regolarmente nel suo studio pediatrico ma certo non al riparo dalla bufera, può confermare solo che "resiste". Quanto al futuro e a un'eventuale sua ricandidatura, per ora è buoio pesto.