Aziende e regioni

Nasce dal primo gennaio l'Ausl della Romagna. Le priorità del dg Des Dorides

E nata ufficilamente il primo gennaio 2014 l'Azienda unità sanitaria locale della Romagna (Ausl della Romagna). Riunisce le strutture e i servizi delle Aziende Usl di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini, che da ieri hanno cessato di esistere. E' la quinta azienda sanitaria italiana per popolazione residente e tra le prime per superficie territoriale e numero di ospedali. il direttore generale è Andrea Des Dorides, già direttore generale ell'Azienda Usl di Ravenna.

«L'obiettivo alla base dell'istituzione dell'Azienda Usl della Romagna - spiega una nota della Regione - non è basato sul risparmio di risorse, bensì sulla loro massima valorizzazione e quindi ottimizzazione d'utilizzo, continuando ad erogare elevati livelli di assistenza, attraverso un progetto di innovazione, sviluppo e crescita».

L'Azienda Usl della Romagna, istituita con la legge regionale n. 22 del 2013, è la quinta azienda sanitaria italiana per popolazione residente e tra le prime per superficie territoriale e numero di ospedali. Il territorio di riferimento, di 5.098 chilometri quadrati, ha infatti una popolazione di 1.124.896 persone residenti (1.106.375 gli assistiti).


Con 3.355 posti letto nel sistema pubblico (che salgono a 4.895 con il privato accreditato), la nuova Azienda sanitaria dispone di 15 ospedali pubblici, cui si aggiunge l'Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori di Meldola (Irccs) e 14 case di cura private accreditate totali.I dipendenti sono 14.789 mentre i professionisti convenzionati con l'Azienda Usl della Romagna, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, sono rispettivamente 796 e 158.


Il volume di attività specialistica prodotta nel 2012 dalle quattro aziende romagnole, tra visite ed esami, è stato di 14.662.290 prestazioni. Per quanto riguarda il finanziamento regionale, il volume complessivo delle quattro Aziende sanitarie romagnole per il 2013 si è attestato a 1,725 miliardi di euro su un totale di 6,883 miliardi di euro relativo a tutte le Aziende Usl dell'Emilia-Romagna.



Con una delibera approvata dalla Giunta regionale, Andrea Des Dorides, già direttore generale dell'Azienda Usl di Ravenna dal 6 giugno 2012 è stato designato alla guida dell'Azienda Usl della Romagna. I direttori sanitari e direttori amministrativi delle preesistenti quattro Aziende sanitarie, resteranno in carica fino al 31 marzo 2014, data in cui in è prevista la nomina, da parte del direttore generale, di un direttore amministrativo e di un direttore sanitario per la nuova Azienda Usl.

Gli obiettivi di mandato di Des Dorides all'Azienda Usl della Romagna. Gli obiettivi del direttore generale della nuova Azienda Usl della Romagna, che avrà una durata di quattro anni, riguardano le misure da adottare per la fase transitoria d'implementazione dell'Azienda Usl della Romagna, il suo nuovo assetto e le sue attività operative.


Il nuovo assetto organizzativo e il funzionamento dell'Azienda saranno elaborate d'intesa con la Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Romagna, delle organizzazioni sindacali e delle ulteriori rappresentanze associative. Individuata la sede legale provvisoria e dopo aver nominato il direttore sanitario e amministrativo, il direttore generale dovrà realizzare tutti i provvedimenti ricognitivi, organizzativi, gestionali, fiscali, economico-finanziari e patrimoniali necessari alla cessazione delle Aziende e ed alla costituzione dell'Azienda Usl della Romagna. Dovrà garantire la massima valorizzazione del ruolo dei Distretti socio-sanitari, da intendersi come maglia base di una rete di servizi territoriali integrati, all'interno della quale garantire l'intera gamma dell'assistenza primaria alla persona, l'integrazione socio-sanitaria ed in base alla quale strutturare l'articolazione dell'Azienda unica.


In questa prospettiva il neodirettore generale avrà il compito di valorizzare sempre più i percorsi d'integrazione fra le Aziende preesistenti e i servizi e le funzioni di eccellenza di portata romagnola e regionale già consolidate, con particolare riferimento all'attuale rete dell'assistenza specialistica, sia per le attività distintive di livello ospedaliero e territoriale (secondo il modello "hub&spoke") per offrire la migliore qualità e determinare la tendenziale autosufficienza della Romagna per le prestazioni di terzo livello oggi non garantite direttamente da strutture pubbliche.


Per quanto riguarda le funzioni amministrative e tecniche, si dovrà procedere alla riorganizzazione e unificazione nella sede aziendale delle attività strategiche, di programmazione, coordinamento e controllo, costituendo uffici unici, articolati presso la sede principale e le sedi territoriali. Questa riorganizzazione riguarderà la gestione del personale e della formazione; la gestione dei servizi legali ed assicurativi; la gestione dei servizi di acquisizione beni, servizi e di realizzazione dei lavori; i servizi tecnico-professionali e le ulteriori funzioni di supporto tecnico-logistico allo svolgimento delle attività sanitarie.


Un altro obiettivo sarà garantire che le economie di gestione che su base pluriennale si libereranno - attraverso la riduzione dei costi generali di amministrazione, l'allineamento dei costi di produzione – saranno utilizzate per potenziare la qualità e la quantità dei servizi sanitari offerti ai cittadini ed in favore del sistema incentivante del personale dell'Azienda. In questo percorso, uno dei compiti sarà quello di assicurare che il personale in servizio nelle quattro preesistenti Aziende venga trasferito senza soluzione di continuità all'Azienda Usl della Romagna, con l'obiettivo di evitare ogni possibile disagio ai dipendenti.


Per quanto riguarda il governo delle risorse economiche la direzione dell'azienda è impegnata al rispetto dell'obiettivo dell'equilibrio economico-finanziario che costituisce un vincolo per l'intero sistema regionale che per le singole Aziende del Servizio regionale. Si dovranno inoltre perseguire gli obiettivi del miglioramento della qualità dell'assistenza con particolare riguardo all'assistenza primaria, all'integrazione socio-sanitaria ed alle politiche delle cure ospedaliere, come previsto dalla programmazione regionale.