Aziende e regioni

La Giunta toscana vara il Piano sanitario e sociale integrato

La Giunta toscana ha approvato, dopo un lungo processo di incubazione, il nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato. Sette le azioni prioritarie: liste di attesa per la chirurgia, con particolare riguardo all'oncologia, odontoiatria, continuità ospedale-territorio (anche puntando sulla telemedicina) e assistenza domiciliare, benessere degli operatori, salute di genere, ricerca scientifica, liste di attesa per specialistica e diagnostica strumentale. Ora il Piano proseguirà il suo iter in Consiglio Regionale: quarta commissione, e quindi in aula.

"Questo Piano Sanitario e Sociale Integrato - sottolinea Luigi Marroni, assessore al Diritto alla salute - rappresenta per noi una grande sfida, particolarmente significativa in questo momento così complesso e in evoluzione. Il Piano era stato approvato dalla giunta nel 2011. Da allora, sono trascorsi due anni segnati da una profonda crisi economica e da normative statali che hanno richiesto un continuo e difficile lavoro di adeguamento da parte di tutto il sistema regionale. Il sostanziale pareggio del bilancio 2012 ci ha consentito di riavviare il percorso di approvazione del Piano, per arrivare alla sua adozione definitiva e alla sua consegna alle strutture, agli operatori, alla cittadinanza. La sanità toscana è in piedi, in buona salute, e anzi è migliorata. I conti sono sotto controllo. I due anni della "traversata del deserto", anziché indebolirci, ci hanno rafforzato. Sta continuando il processo di investimento e completamento della rete ospedaliera. Dal punto di vista economico, l'importo che è stato investito nel nuovo millennio per le strutture ospedaliere attualmente operative è di 3 miliardi di euro, consentendo anche di procedere alla realizzazione dei quattro nuovi ospedali con tempi contenuti. Una serie di classifiche nazionali dimostrano che siamo tra le prime Regioni, e siamo migliorati proprio negli anni della stretta economica".


"Finalmente - dice Salvatore Allocca, assessore al Welfare e Politiche per la casa - la stesura definitiva del Piano è approdata in giunta. Il lavoro di questi mesi ha prodotto un atto importante, anche se condizionato nei tempi da una ricorrente incertezza del complessivo quadro normativo e finanziario. Le critiche relative all'allungamento dei tempi sono legittime, ma adesso è necessario che il Piano, subito dopo l'approvazione in giunta, segua in tempi brevi il suo corso in commissione ed in consiglio".

Le sette priorità

Il miglioramento della gestione delle liste di attesa per la chirurgia, con particolare riguardo al percorso assistenziale oncologico. Fari puntati per la Toscana sulla diagnosi precoce dei tumori e sulla qualità del trattamento Quindi, spazio a rigorosi programmi di screening e cure oncologiche rapidamente accessibili. Le aziende sanitarie devono ridisegnare l'offerta specialistica chirurgica, in particolare oncologica, in funzione degli standard di volume specificamente previsti. Verranno fissati nuovi e puntuali criteri di accesso alle liste uniche chirurgiche, che costituiranno un preciso vincolo per le aziende sanitarie e le strutture di riferimento. Saranno definite modalità di accesso improntate alla massima trasparenza, con priorità per il percorso oncologico. Saranno individuati modalità e luogo di accesso in tempi certi nell'ambito dell'azienda di appartenenza del cittadino e, nel caso non sia possibile assicurare l'intervento nei tempi previsti, garantendo l'accesso in qualità e sicurezza in strutture nell'ambito dell'Area Vasta. da rafforzare anche le azioni informative rivolte ai cittadini, per garantire, per ogni rete di Area vasta, informazioni specifiche sul percorso oncologico e sui centri autorizzati ad eseguire la fase chirurgica e le altre fasi del percorso.

Il miglioramento dell'offerta di prestazioni odontoiatriche. La sfida toscana è quella di adottare iniziative volte ad ampliare l'accesso alla prevenzione e alle cure, con particolare riferimento alle fasce deboli della popolazione per età o condizione economica. Quindi: promuovere e favorire programmi di prevenzione e cura delle patologie più diffuse della bocca; svolgere una ricognizione dell'offerta attuale e all'analisi dei bisogni delle categorie più a rischio; sulla base dei risultati raccolti, ottimizzare l'offerta pubblica; definire modalità innovative di collaborazione con il privato; stilare nuove linee guida per le aziende sanitarie.

Il rafforzamento della continuità ospedale-territorio e dell'assistenza domiciliare, attraverso l'utilizzo delle tecnologie. Per vincere la sfida della cronicità, l'esigenza è quella di intervenire sul territorio con servizi domiciliari adeguati, soprattutto nelle aree periferiche o geograficamente critiche, che in una regione come la Toscana, con zone montane e isole, non sono poche. Il progetto prevede di introdurre la telemedicina in ambito sanitario (televisita, teleconsulto, telesalute) e la teleassistenza in ambito socio-assistenziale. Cioè assistenza medica e infermieristica a distanza, sostitutiva o integrativa delle forme tradizionali.


Il miglioramento organizzativo per il benessere degli operatori del Sistema Sanitario Regionale. La sanità toscana conta circa 50.000 dipendenti. Effettuate attività di rilevazione sul clima interno e sullo stress lavoro-correlato, a livello regionale verrà sviluppato e consolidato il Centro di riferimento regionale sulle criticità relazionali. A livello aziendale, si prevede invece lo sviluppo delle consulenze psicologiche rivolte agli operatori, azioni per migliorare l'ambiente lavorativo e incrementare il dialogo tra azienda e operatori, pratiche per contrastare lo stress e sviluppare il benessere fisico, psicologico e sociale di ciascun lavoratore, con una particolare attenzione alle donne in gravidanza.


Lo sviluppo di un approccio di genere alla salute dei cittadini. La Toscana ha istituito, all'interno del Consiglio sanitario regionale, un'apposita Commissione permanente per le problematiche della medicina di genere. Con le aziende sanitarie verranno sviluppate azioni che garantiscano la presa in carico nell'ottica di genere, la formazione degli operatori, la realizzazione di ricerche finalizzate.

La promozione della ricerca per la salute e la valorizzazione dei risultati. Tra le azioni previste per promuovere la ricerca per la salute e valorizzarne i risultati: incrementare le capacità progettuali e operative del sistema regionale della ricerca per la salute; sviluppare la piattaforma Dipint, con il sistema universitario, per l'integrazione tra attività assistenziale, didattica e di ricerca; valorizzare i risultati della ricerca biomedica; promuovere collaborazioni e sinergie tra i vari attori della ricerca.


Il miglioramento del sistema di gestione delle liste d'attesa per le prestazioni di specialistica e diagnostica strumentale. Per governare e controllare i tempi e le liste di attesa la Toscana punta su responsabilizzazione clinica e appropriatezza prescrittiva. Nelle procedure di prenotazione dovrà essere indicata la classe di priorità: U (urgente), da eseguirsi nel più breve tempo possibile, e comunque entro 72 ore; B (breve); D (differibile); P (programmata) e si dovranno sviluppare programmi di appropriatezza. Saranno ridisegnate le relazioni tra medicina generale e specialistica ospedaliera: la nuova organizzazione della medicina generale nelle Aft (Associazioni funzionali territoriali) e nelle aggregazioni multiprofessionali e multidisciplinari, anche attraverso le Case della salute, rappresenteranno il luogo e la dimensione culturale delle nuove relazioni tra specialisti ospedalieri/ambulatoriali e medici di famiglia.
Sarà promossa l'estensione di Cup di seconda generazione, che facilitino la relazione tra professionisti, promuovendo la distinzione tra agende di prima prenotazione e agende di follow up. L'attività libero professionale intramuraria sarà considerata come ulteriore possibile strumento per il governo delle liste e il contenimento dei tempi di attesa. Le prestazioni erogate in questo regime contribuiranno a integrare l'offerta istituzionale. Questa libera professione "aziendale" dovrà essere concordata con i professionisti e sostenuta dall'azienda sanitaria, riservando al cittadino solo l'eventuale partecipazione al costo. Verranno inoltre introdotti Poli ad alta produttività, come modello organizzativo sperimentale, anche con possibile estensione dell'orario tradizionale, per alcune prestazioni di diagnostica specialistica. Fari puntati anche su comunicazione e informazione agli utenti, promuovendone la partecipazione alle decisioni delle aziende sanitarie, assieme alle associazioni di tutela dei consumatori e di volontariato. Infine sarà riformulata l'offerta specialistica clinica.