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Lombardia: Formigoni a giudizio per Maugeri

L'ex presidente della RegioneLombardia e attuale senatore di Ncd Roberto Formigoni, accusato di associazione per delinquere e corruzione, nell'ambito della vicenda Maugeri è stato rinviato a giudizio con altri 9 imputati, tra cui l'ex assessore regionale Antonio Simone e il faccendiere Pierangelo Daccò, dal Gup di Milano, Paolo Guidi. Il processo comincerà il 6 maggio prossimo davanti ai giudici della decima sezione penale..

La decisione del gup é arrivata dopo circa cinque ore di camera di consiglio. In aula erano presenti Pierangelo Daccò, portato in aula in manette dagli agenti della polizia penitenziaria, Carlo Lucchina e Antonio Simone. Assente Formigoni. Nei prossimi mesi verranno definiti i patteggiamenti per altri sette indagati che hanno già trovato l'accordo con la Procura per pene comprese tra un anno e dieci mesi e tre anni e quattro mesi. Tra loro, il fiduciario svizzero Giancarlo Grenci e il commercialista Claudio Massimo.

Il rinvio a giudizio per Roberto Formigoni e altri 9 indagati, arriva a quasi 2 anni di distanza dall'avvio dell'inchiesta della Procura di Milano che ha guadagnato per la prima volta l'onore delle cronache nell'aprile 2012, con l'arresto dell'ex assessore alla Sanità lombardo Antonio Simone, del direttore amministrativo del polo sanitario Costantino Passerino, del consulente Gianfranco Mozzali, del commercialista Claudio Massimo e dell'uomo d'affari Pierangelo Daccò e l'invio ai domiciliari del Presidente della Fondazione, Umberto Maugeri. Le accuse: sono riciclaggio, appropriazione indebita, associazione per delinquere, frode fiscale, fatture false. In tutto 56 milioni distratti dalle casse della Fondazione Maugeri di Pavia. L'allora presidente Formigoni fu coivolto solo successivamente nelle indagini e indagato per corruzione aggravata dal carattere transnazionale. Secondo la ricostruzione della Procura, Formigoni avrebbe favorito con 15 delibere del Pirellone la Maugeri in cambio di un lungo elenco di «utilità», il cui valore ammonterebbe a 8 milioni e mezzo di euro.

Dopo la notizia del rinvio a giudizio di Formigoni per il caso Maugeri, il Movimento 5 Stelle lombardo è tornato a chiedere la cancellazione della cosiddetta "legge Daccò", che regola le funzioni non tariffabili della sanità lombarda e che secondo il Movimento «ha consentito un uso discrezionale delle risorse pubbliche e generato un sistema di corruzione intollerabile». Inoltre, i consiglieri regionali M5S hanno rivolto a Formigoni, ora senatore del Ncd, un appello affinché «rinunci
all'immunità parlamentare per ristabilire appieno la sua
integrità e per uscire dalla vicenda senza macchie», come
dichiarato in una nota dal consigliere regionale Stefano
Buffagni.