Aziende e regioni

Abruzzo: la Regione con meno giovani con consumi rischiosi di alcolici ma anche quella con la maggiore mortalità femminile per tumori e malattie cardiocircolatorie

L'Abruzzo è la Regione con meno giovani con consumi "binge drinking", ovvero "abbuffate" di alcol in breve tempo: infatti la prevalenza di consumatori a rischio di età 11-18 anni (ovvero i giovani che praticano almeno uno dei comportamenti a rischio relativamente al consumo di alcol) è pari al 6,5% dei giovani in questa fascia d'età – percentuale minore in Italia (valore medio italiano 11,4%).
Ma l'Abruzzo è la Regione con i più elevati tassi di mortalità in Italia per le donne di età 19-64 anni per quanto riguarda i tumori e le malattie cardiovascolari: infatti tra le femmine la mortalità per tumori è pari a 8,5 per 10.000 - tasso maggiore in Italia (vs. un valore medio nazionale di 7,7 per 10.000) e la mortalità per malattie del sistema circolatorio di 2,9 per 10.000 - tasso maggiore in Italia (vs. un valore medio nazionale di 1,8 per 10.000).
Sono alcuni dei dati che emergono dalla undicesima edizione del Rapporto Osservasalute (2013), un'approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell'assistenza sanitaria nelle Regioni italiane presentata oggi all'Università Cattolica. Pubblicato dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha sede presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e coordinato dal Professor Walter Ricciardi, direttore dell'Osservatorio e del Dipartimento di Sanità Pubblica del Policlinico Universitario "Agostino Gemelli", il Rapporto è frutto del lavoro di 165 esperti di sanità pubblica, clinici, demografi, epidemiologi, matematici, statistici ed economisti distribuiti su tutto il territorio italiano, che operano presso Università e numerose istituzioni pubbliche nazionali, regionali e aziendali (Ministero della Salute, Istat, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Nazionale Tumori, Istituto Italiano di Medicina Sociale, Agenzia Italiana del Farmaco, Aziende Ospedaliere e Aziende Sanitarie, Osservatori Epidemiologici Regionali, Agenzie Regionali e Provinciali di Sanità Pubblica, Assessorati Regionali e Provinciali alla Salute).
Quest'anno il Rapporto valuta la struttura della popolazione con alcuni nuovi indicatori che permettono di osservarne la composizione, come per esempio la proporzione di anziani e il rapporto tra popolazione attiva (in età da lavoro) e popolazione dipendente (bambini e anziani).
Di seguito i nuovi indicatori proposti:
L'indice di vecchiaia (IV) che rappresenta un indicatore sintetico del grado di invecchiamento della popolazione e si ottiene rapportando l'ammontare della popolazione "anziana" (65 anni e oltre) a quella dei bambini (0-14 anni). Per questo indicatore l'Abruzzo presenta un valore di 167,1%, a fronte di un valore medio nazionale di 148,7%.
L'indice di dipendenza (ID) che rapporta la quota delle persone teoricamente dipendenti da un punto di vista economico (ossia i più giovani e i più anziani) alle persone in età da lavoro, che si presume debbano sostenerle. Per questo indicatore l'Abruzzo presenta un valore di 53,1%, a fronte di un valore medio nazionale di 53,5%.
L'Indice di Struttura della popolazione attiva (IS) esprime, invece, il grado di invecchiamento di uno specifico settore della popolazione, ossia la popolazione in età da lavoro. Esso si ottiene rapportando le fasce di età più anziane (cioè il segmento di popolazione 40-64 anni) a quelle più giovani (15-39 anni) che si suppone nel tempo si debbano sostituire alle più invecchiate. Per questo indicatore l'Abruzzo presenta un valore di 119,5%, a fronte di un valore medio nazionale di 120,7%.
L'Indice di Ricambio (IR), infine, ha al numeratore la quota di individui che stanno per uscire dalla popolazione attiva (60-64 anni) e al denominatore la parte di popolazione (15-19 anni) che si sta per affacciare al mondo del lavoro. Per questo indicatore l'Abruzzo presenta un valore di 134%, a fronte di un valore medio nazionale di 130,3%.
SALUTE E DISABILITÀ DELLE PERSONE ANZIANE
In Abruzzo (dati XV Censimento – 2011) il 10,2% dei cittadini ha un'età compresa tra 65 e 74 anni, a fronte di una media nazionale del 10,5%, mentre le persone tra 75 e 84 anni rappresentano l'8,2% della popolazione regionale, a fronte di una media nazionale del 7,5%. Gli anziani di 85 anni o più sono il 3,2% della popolazione regionale, a fronte di una media nazionale del 2,8%.
Quest'anno il Rapporto esamina la percentuale di maschi e femmine di età maggiore uguale a 65 anni che vive sola, in presenza o assenza di gravi limitazioni fisiche che rendono complesse le attività quotidiane anche più semplici come lavarsi o cucinare (Anno 2011): in Abruzzo il 15,6% della popolazione maschile in questa fascia di età vive sola in presenza di limitazioni, e il 46,4% delle femmine (valori medi nazionali: 19,9% dei maschi e 45,2% delle femmine); il 16,6% dei maschi in regione vive solo in assenza di limitazioni e il 40,8% delle femmine (valori medi nazionali: 16,0% dei maschi e il 35,4% delle femmine).
SPERANZA DI VITA
In Abruzzo la speranza di vita alla nascita è per i maschi 79,1 anni (media italiana 79,4) e per le femmine 84,5 anni (valore medio italiano 84,5). Per i maschi di 0-84 anni in regione si registra un guadagno di 56 giorni di speranza di vita ottenuto grazie alla riduzione della mortalità per tumori (guadagno medio nazionale 116 giorni); un guadagno di 63 giorni per ridotta mortalità per malattie del sistema circolatorio (guadagno medio italiano 133 giorni); hanno invece perso 10 giorni per aumentata mortalità da disturbi psichici, malattie del sistema nervoso ed organi di senso (guadagno medio italiano 6 giorni). Per le donne in regione la speranza di vita ha perso ben 51 giorni (dato peggiore in Italia) per l'aumentata mortalità da tumori (guadagno medio nazionale 31 giorni); mentre c'è un guadagno di 73 giorni per ridotta mortalità da malattie del sistema circolatorio (guadagno medio italiano 117 giorni) e di 2 giorni per ridotta mortalità da disturbi psichici, malattie del sistema nervoso ed organi di senso (perdita media italiana 11 giorni).
Si noti però che tutti i dati sopra descritti riguardano Abruzzo e Molise considerati nel loro insieme.
MORTALITÀ
In Abruzzo la mortalità (dati 2010) è di 106,1 per 10.000 abitanti tra i maschi (vs. una media nazionale di 105,9 per 10.000) e di 64,9 per 10.000 tra le donne (vs. una media nazionale di 66,8 per 10.000).
Per quanto riguarda i tassi di mortalità per alcune cause (2010) l'Abruzzo presenta, nella classe di età 19-64 anni, una mortalità per tumori tra i maschi di 12,1 per 10.000 (vs. un valore medio nazionale di 10,2 per 10.000) e una mortalità per malattie del sistema circolatorio di 7,1 per 10.000 (vs. un valore medio nazionale di 5,2 per 10.000). Tra le femmine la mortalità per tumori è pari a 8,5 per 10.000 - tasso maggiore in Italia (vs. un valore medio nazionale di 7,7 per 10.000) e la mortalità per malattie del sistema circolatorio di 2,9 per 10.000 - tasso maggiore in Italia (vs. un valore medio nazionale di 1,8 per 10.000).
STILI DI VITA
Fumo - L'Abruzzo presenta nel 2012 una quota di fumatori pari al 23,3% della popolazione regionale di 14 anni e oltre (media nazionale 21,9%). In Abruzzo vi è una quota di ex-fumatori del 20,4% (22,6% valore medio italiano), mentre i non fumatori sono il 54,1% della popolazione regionale di 14 anni e oltre (valore medio nazionale 54,2%).
Consumo di alcol – L'Abruzzo fa registrare i seguenti valori: nel 2011 presenta una quota di non consumatori pari al 35,3% a fronte di un valore medio nazionale del 33,6%. I consumatori sono il 63,5%, a fronte di un valore medio nazionale del 65%.
La prevalenza di consumatori a rischio di 11-18 anni (ovvero quei giovani che praticano almeno uno dei comportamenti a rischio relativamente al consumo di alcol, come l'eccedenza quotidiana o il binge drinking) è pari al 7,1% dei maschi (valore
medio italiano 14,1%), per un totale del 6,5% dei giovani in questa fascia d'età – percentuale minore in Italia (valore medio italiano 11,4%). La prevalenza di consumatori a rischio di 19-64 anni è pari al 28,3% dei maschi (valore medio italiano 19,8%) e al 5,6% delle femmine (valore medio italiano 5,3%). Il totale dei consumatori a rischio è il 16,9% degli individui in questa fascia d'età (valore medio italiano 12,5%).
DIETA, PESO E SPORT
Obesità e sovrappeso
Adulti - L'Abruzzo presenta una percentuale di individui (persone di 18 anni e oltre) in sovrappeso pari al 39,4% (valore medio nazionale 35,6%) e una percentuale di obesi pari al 12,4% dei cittadini, a fronte di un valore medio italiano del 10,4%.
Minori – In Abruzzo il 29% dei minori di 6-17 anni è in eccesso di peso (sovrappeso o obesi) a fronte di un valore medio nazionale di 26,9%.
Per quanto riguarda la pratica dello sport in Abruzzo il 19,8% della popolazione dai 3 anni in su pratica sport in modo continuativo (valore medio italiano 21,9%); il 28,1% fa qualche attività fisica (valore medio nazionale 29,2%); mentre il 43,5% della popolazione (media nazionale 39,2%) non svolge alcun tipo di attività sportiva.
SALUTE MENTALE
In Abruzzo si registra nel 2012 un consumo di antidepressivi pari a 35 dosi definite giornaliere per 1.000 abitanti (cioè numero medio di dosi di farmaco consumate giornalmente ogni 1.000 abitanti). A livello nazionale il consumo medio è di 36,8 DDD/1.000 ab/die.
In Abruzzo il tasso standardizzato di suicidio è pari al 7,6 per 100.000, a fronte di un valore medio nazionale di 7,2 per 100.000 fra i soggetti di 15 anni di età e oltre.
SALUTE MATERNO INFANTILE
Gestione dei parti con Taglio Cesareo (TC): nel 2012 l'Abruzzo presenta una quota di TC pari al 39,1% del totale dei parti, contro una media nazionale del 36,6%.
SISTEMA SANITARIO REGIONALE
Passando all'analisi della "salute" del Sistema Sanitario Regionale emerge, tra le performance economico-finanziarie, che nel 2012 in Abruzzo il rapporto spesa/PIL è pari al 7,8% (valore medio italiano 7,0%).
CONSUMO DI FARMACI
Per quanto riguarda il consumo territoriale di farmaci a carico del SSN (espresso in termini di "DDD/1.000 ab/die"), nel 2012 l'Abruzzo presenta un consumo di 978 DDD/1.000 ab/die, a fronte di un valore medio nazionale di 985.
Sempre nel 2012 la spesa pro capite per consumo di farmaci a carico del SSN in Abruzzo è pari a 206,5 euro (media nazionale di 193 euro).
I cittadini spendono non poco di tasca propria per acquistare farmaci forniti dal SSN: infatti se si osserva l'indicatore Spesa farmaceutica pro-capite per ticket e compartecipazione, che esprime la spesa che il cittadino deve sostenere per accedere all'assistenza farmaceutica erogata dal servizio sanitario pubblico, si vede che in Abruzzo ogni cittadino spende di tasca propria il 10,7% della spesa pro-capite totale (valore medio italiano 12,2%). Il sistema dei ticket può influire su un accesso equo all'assistenza farmaceutica, potenzialmente penalizzando i soggetti a più basso reddito e quelli con polipatologie croniche.
ASSISTENZA OSPEDALIERA
Gestione dell'assistenza ospedaliera: la Regione presenta un tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere in regime ordinario pari a 124,5 per 1.000 (2012), a fronte di un valore medio italiano pari a 120,3 per 1.000. Il tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere in regime di Day Hospital è pari a 46,9 per 1.000, mentre la media nazionale è di 43,2 per 1.000.
Il tasso standardizzato complessivo di dimissioni ospedaliere (ovvero in regime ordinario e in Day Hospital) è pari a 171,4 per 1.000; il valore medio nazionale è di 163,5 per 1.000.
Nel 2012 l'Abruzzo presenta una Degenza Media Preoperatoria standardizzata pari a 1,94 giorni, a fronte di una media nazionale di 1,81. Questo parametro è indice di efficienza organizzativa e di appropriato utilizzo dei servizi diagnostici e dei reparti di degenza chirurgici.
Gestione delle fratture del collo del femore - La gestione della frattura del collo del femore (evento frequente nella popolazione anziana) è un ottimo indicatore per valutare la qualità dell'assistenza ospedaliera in quanto, se non trattata a dovere, è spesso causa di peggioramento della qualità della vita, di disabilità e/o di mortalità. Infatti, diversi studi hanno dimostrato che lunghe attese per l'intervento di questa frattura corrispondono a un aumento del rischio di mortalità e di disabilità del paziente, aumento delle complicanze legate all'intervento e minore efficacia della fase riabilitativa. Di conseguenza, molte delle Linee Guida più recenti raccomandano che il paziente con frattura del collo del femore venga operato entro 48 o addirittura 24-36 ore dall'ingresso in ospedale. In Abruzzo il 31,8% (dato 2012) dei pazienti che hanno riportato tale frattura è operato entro 2 giorni (valore medio italiano di 44,7%).
Asl e ospedali, ecco come usano il web per incontrare il cittadino-utente – Quest'anno il Rapporto è andato ad indagare quanto le nostre Asl e ospedali si connettono online col cittadino e comunicano attraverso canali web e social. In Abruzzo il 50% delle Asl (2 delle 4 presenti in Regione) utilizza almeno un canale web (Twitter, Youtube, Facebook, etc.) per comunicare coi cittadini, a fronte di una media nazionale del 34% delle Asl.
I "viaggi per la salute" – Il Rapporto analizza la mobilità ospedaliera, ovvero gli spostamenti interregionali dei pazienti per essere sottoposti a cure e interventi chirurgici che richiedono un ricovero. Il fenomeno della mobilità ospedaliera di una regione esprime la capacità di attrarre pazienti che risiedono in altre regioni. In tal caso si parla di mobilità attiva, mentre si parla di mobilità passiva quando la tendenza dei pazienti è di emigrare fuori regione. Per l'Abruzzo questo indicatore mostra che la Regione ha una capacità attrattiva per acuti in regime di ricovero ordinario dell'11,1%, una percentuale di fuga del 15,8% ed un saldo negativo del 4,7%. Tali valori mostrano che l'Abruzzo attira meno pazienti da altre regioni rispetto a quelli che escono dai confini regionali per ricevere assistenza sanitaria altrove.
CONCLUSIONI
Tra i dati più significativi che emergono dall'analisi del Rapporto Osservasalute 2013 vi è sicuramente quello relativo al consumo di alcolici nella fascia di età 11-18 anni in cui si è registrata la percentuale più bassa di consumatori "binge drinking". Conservano, invece, comportamenti a rischio gli abruzzesi di età compresa tra 19 e 64 anni (16,9% vs. valore medio nazionale 12,5%). Va segnalato un aumento statisticamente significativo rispetto all'anno 2010 dei non consumatori (+3,6) dovuto per lo più all'aumento degli astemi.
Relativamente alla sopravvivenza e alla mortalità per causa, si segnala che l'Abruzzo è una delle Regioni con il minor guadagno di sopravvivenza per entrambi i generi (+0,1 anni). In particolare la speranza di vita nel sesso femminile ha perso 51 giorni (dato peggiore in Italia) a causa dell'aumentata mortalità per tumori (8,5 per 10.000 vs. un valore medio nazionale di 7,7 per 10.000).
Andando ad analizzare gli stili di vita oltre al consumo di alcol, si segnala una maggiore prevalenza di fumatori di età >14 anni rispetto al dato nazionale (23,3% vs. 21,9). Degna di nota è la proporzione maggiore di soggetti in sovrappeso e obesi sia per gli adulti (di 18 anni e oltre) che per i minori di 6-17 anni rispetto ai valori medi nazionali.
Relativamente alla salute materno-infantile, si conferma anche per il 2012 il dato negativo dell'elevato numero di parti con taglio cesareo rispetto alla media nazionale (39,07% vs. 36,62%). Degno di nota è, comunque, il costante trend in diminuzione del ricorso a tale tipologia di parto.
Infine, per quanto riguarda l'assistenza ospedaliera i dati del 2012 confermano la costante riduzione del tasso di ospedalizzazione generale che si attesta ad un valore di 171,4 per mille. Tale valore, seppur superiore al valore medio nazionale (163,5 per 1.000), rientra nei limiti di 180 ricoveri per 1.000 abitanti fissati dalla precedente programmazione (Patto per la Salute per gli anni 2010-2012) anche se risulta superiore al nuovo valore di 160 per 1.000 previsto dal D.L. n. 135/2012, la cosiddetta Spending Review della sanità.
Gli indicatori di salute espressi nel Rapporto Osservasalute 2013 descrivono una situazione nel suo complesso positiva per la popolazione abruzzese. I dati relativi agli stili di vita evidenziano la necessità di continuare nella implementazione degli interventi di prevenzione primaria finalizzati alla riduzione dell'esposizione a fattori di rischio e conseguentemente dell'incidenza di malattie di tipo cronico-degenerative.
Sebbene gli indicatori dell'Assistenza Ospedaliera mettano in evidenza un continuo processo di modernizzazione e modifica dell'organizzazione e del ruolo dell'ospedale che ha portato ad un miglioramento dell'efficienza complessiva, la mobilità ospedaliera presenta ancora un saldo negativo che testimonia una bassa capacità attrattiva per i pazienti affetti da patologie acute che necessitano di ricovero in regime ordinario.