Aziende e regioni

In Molise gli uomini hanno ridotto di più i consumi a rischio di alcolici ma resta la Regione con la percentuale maggiore di persone obese

Il Molise è la Regione che presenta la maggiore riduzione in termini percentuali dei maschi di 19-64 anni consumatori a rischio di alcolici, infatti, nonostante il trend in crescita registrato negli anni 2007-2010 (periodo in cui si è passati dal 28,8% dei maschi in questa classe di età con consumi di alcol a rischio nel 2007, al 42,8% del 2010), in Molise si è registrata nel corso dell'ultimo anno considerato (2011) una riduzione dei consumatori a rischio di 7,9 punti percentuali. Infatti nel 2011 si è scesi al 34,9% dei maschi (valore medio italiano 19,8%).
In negativo, invece, si segnala che il Molise resta anche in questa edizione del Rapporto la Regione con la percentuale maggiore di persone obese, il 13,5% dei residenti contro il 10,4% degli italiani.
Sono alcuni dei dati che emergono dalla undicesima edizione del Rapporto Osservasalute (2013), un'approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell'assistenza sanitaria nelle Regioni italiane presentata oggi all'Università Cattolica. Pubblicato dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha sede presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e coordinato dal Professor Walter Ricciardi, direttore dell'Osservatorio e del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico Universitario "Agostino Gemelli", il Rapporto è frutto del lavoro di 165 esperti di sanità pubblica, clinici, demografi, epidemiologi, matematici, statistici ed economisti distribuiti su tutto il territorio italiano, che operano presso Università e numerose istituzioni pubbliche nazionali, regionali e aziendali (Ministero della Salute, Istat, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Nazionale Tumori, Istituto Italiano di Medicina Sociale, Agenzia Italiana del Farmaco, Aziende Ospedaliere e Aziende Sanitarie, Osservatori Epidemiologici Regionali, Agenzie Regionali e Provinciali di Sanità Pubblica, Assessorati Regionali e Provinciali alla Salute).
Quest'anno il Rapporto osserva la struttura della popolazione con alcuni nuovi indicatori per osservare come è composta, quanti anziani ci sono e qual è il rapporto tra popolazione attiva (in età da lavoro) e popolazione dipendente (bambini e anziani).
Di seguito i nuovi indicatori proposti:
L'indice di vecchiaia (IV) che rappresenta un indicatore sintetico del grado di invecchiamento della popolazione e si ottiene rapportando l'ammontare della popolazione "anziana" (65 anni e oltre) e quello dei bambini (0-14 anni). Per questo indicatore il Molise presenta un valore di 178,1%, a fronte di un valore medio nazionale di 148,7%.
L'indice di dipendenza (ID) che rapporta la quota delle persone teoricamente dipendenti da un punto di vista economico (ossia i più giovani e i più anziani) alle persone in età da lavoro, che si presume debbano sostenerle. Per questo indicatore il Molise presenta un valore di 52,8%, a fronte di un valore medio nazionale di 53,5%.
L'Indice di Struttura della popolazione attiva (IS) esprime, invece, il grado di invecchiamento di uno specifico settore della popolazione, ossia la popolazione in età da lavoro. Esso si ottiene rapportando le venticinque generazioni più anziane (cioè il segmento di popolazione 40-64 anni) alle venticinque più giovani (15-39 anni) che si suppone nel tempo si debbano sostituire alle più invecchiate. Per questo indicatore il Molise presenta un valore di 118,2%, a fronte di un valore medio nazionale di 120,7%.
L'Indice di Ricambio, infine, ha al numeratore la quota di popolazione che sta per uscire dalla popolazione attiva (60-64 anni) e al denominatore la parte di popolazione (15-19 anni) che si sta per affacciare al mondo del lavoro. Per questo indicatore il Molise presenta un valore di 128,7%, a fronte di un valore medio nazionale di 130,3%.
SALUTE E DISABILITÀ DELLE PERSONE ANZIANE
In Molise (dati XV Censimento – 2011) il 9,9% dei cittadini ha tra 65 e 74 anni, a fronte di una media nazionale del 10,5%, mentre le persone tra 75 e 84 anni sono l'8,8% della popolazione regionale, a fronte di una media nazionale del 7,5%. Gli anziani di 85 anni o più sono il 3,5% della popolazione regionale, a fronte di una media nazionale del 2,8%.
Quest'anno il Rapporto esamina la percentuale di maschi e femmine di età 65 anni e oltre che vivono soli, in presenza o assenza di gravi limitazioni fisiche che rendono complicate le attività quotidiane anche più semplici come lavarsi o cucinare (Anno 2011): in Molise il 13,24% della popolazione maschile in questa fascia di età vive sola in presenza di limitazioni, e il 44,91% delle femmine (valori medi nazionali: il 19,93% dei maschi e 45,17% delle femmine); il 21,43% dei maschi in regione vive solo in assenza di limitazioni e il 39,33% delle femmine (valori medi nazionali: 16,02% dei maschi e il 35,39% delle femmine).
SPERANZA DI VITA
In Molise la speranza di vita alla nascita è per i maschi pari a 79,1 anni (media italiana 79,4). Per le femmine la speranza di vita alla nascita è pari a 84,5 anni (valore medio italiano 84,5). Per i maschi di 0-84 anni in regione si registra un guadagno di 56 giorni per la speranza di vita ottenuto grazie alla riduzione della mortalità per tumori (guadagno medio nazionale è di 116 giorni); un guadagno di 63 giorni per ridotta mortalità per malattie del sistema circolatorio (guadagno medio italiano 133 giorni); i maschi hanno invece perso 10 giorni per aumentata mortalità per disturbi psichici, malattie del sistema nervoso ed organi di senso (guadagno medio italiano 6 giorni). Per le donne in regione la speranza di vita ha perso ben 51 giorni (dato peggiore in Italia) per l'aumentata mortalità per tumori (guadagno medio nazionale è di 31 giorni); mentre c'è un guadagno di 73 giorni per ridotta mortalità per malattie del sistema circolatorio (guadagno medio italiano 117 giorni); e di 2 giorni per ridotta mortalità per disturbi psichici, malattie del sistema nervoso ed organi di senso (perdita medio italiano 11 giorni).
Si noti però che tutti i dati sopra descritti riguardano Abruzzo e Molise considerate nel loro insieme.
MORTALITÀ
In Molise la mortalità (dati 2010) è pari a 102,9 per 10.000 abitanti tra i maschi, contro una media nazionale di 105,9 per 10.000, mentre è pari a 64,7 per 10.000 tra le donne (contro una media nazionale di 66,8 per 10.000).
Per quanto riguarda i tassi di mortalità per alcune cause (2010) il Molise presenta, nella classe di età 19-64 anni, una mortalità per tumori tra i maschi pari a 9,3 per 10.000 (vs un valore medio nazionale di 10,2 per 10.000) e una mortalità per malattie del sistema circolatorio di 4,7 per 10.000 (vs un valore medio nazionale di 5,2 per 10.000). Tra le femmine la mortalità per tumori è pari a 7,4 per 10.000, (vs un valore medio nazionale di 7,7 per 10.000) e la mortalità per malattie del sistema circolatorio di 1,6 per 10.000 (vs un valore medio nazionale di 1,8 per 10.000).
STILI DI VITA
Fumo - Il Molise presenta una quota di fumatori pari al 21% (anno 2012) della popolazione regionale di 14 anni e oltre (media nazionale 21,9%). In Molise vi è una quota di ex-fumatori del 19% (22,6% valore italiano), mentre i non fumatori sono il 59,1% della popolazione regionale di 14 anni e oltre (valore medio nazionale 54,2%).
Consumo di alcol – Il Molise fa registrare i seguenti valori: nel 2011 presenta una quota di non consumatori pari al 38,1% a fronte di un valore medio nazionale del 33,6%. I consumatori sono il 61,1%, a fronte di un valore medio nazionale del 65%.
La prevalenza di consumatori a rischio di 11-18 anni (ovvero quei giovani che praticano almeno uno dei comportamenti a rischio relativamente al consumo di alcol, come l'eccedenza quotidiana o il binge drinking) è pari al 17,1% dei maschi (valore medio italiano 14,1%), al 6,2% per le femmine (valore medio italiano 8,4%), per un totale del 11,1% dei giovani in questa fascia d'età (valore medio italiano 11,4%). La prevalenza di consumatori a rischio di 19-64 anni è pari al 34,9% dei maschi (valore medio italiano 19,8%) e al 5,1 delle femmine (valore medio italiano 5,3%). Il totale dei consumatori a rischio è il 20,1% degli individui in questa fascia d'età (valore medio italiano 12,5%).
DIETA, PESO E SPORT
Obesità e sovrappeso
Adulti - Il Molise presenta una percentuale di individui in sovrappeso pari al 39,6%; il valore medio nazionale è il 35,6%. E una percentuale di obesi pari al 13,5% - percentuale maggiore in Italia - dei cittadini (persone di 18 anni e oltre), a fronte di un valore medio italiano del 10,4%.
Minori – In Molise il 32,9% dei minori di 6-17 anni è in eccesso di peso (sovrappeso o obesi) contro un valore medio nazionale di 26,9%.
Per quanto riguarda la pratica di sport in Molise il 17,5% della popolazione dai 3 anni in su pratica sport in modo continuativo (valore medio italiano 21,9%); il 23,5% fa qualche attività fisica (valore medio nazionale 29,2%). In Molise coloro che non svolgono alcuno sport sono il 50,7% della popolazione (media nazionale 39,2%).
SALUTE MENTALE
In Molise si registra un consumo di antidepressivi pari a 30,4 dosi definite giornaliere per 1.000 abitanti nel 2012. A livello nazionale il consumo medio è di 36,8 DDD/1.000 ab die.
In Molise il tasso standardizzato di suicidio è pari al 7,84 per 100.000, a fronte di un valore medio nazionale di 7,21 per 100.000 fra i soggetti con 15 anni e oltre. Il Molise presenta anche il maggior tasso di suicidi tra i giovanissimi (15-18 anni), 7,55 per 100.000, contro un valore medio nazionale di 1,72 per 100.000.
SALUTE MATERNO INFANTILE
Gestione dei parti con Taglio Cesareo (TC): il Molise presenta una quota di TC pari al 48,08% sul totale dei parti nel 2012, contro la media nazionale di 36,62%.
SISTEMA SANITARIO REGIONALE
Passando all'analisi sulla "salute" del Sistema Sanitario Regionale emerge tra le performance economico-finanziarie che nel 2012 in Molise il rapporto spesa/PIL è pari al 10,2% (valore medio italiano 7,04%).
CONSUMO DI FARMACI
Per quanto riguarda il consumo territoriale di farmaci a carico del SSN (espresso in termini di "DDD/1.000 ab die", cioè come numero medio di dosi di farmaco consumate giornalmente ogni 1.000 abitanti), nel 2012 il Molise presenta un consumo di 945 DDD/1.000 ab die, a fronte di un valore medio nazionale di 985.
Si noti che il Molise è la regione che presenta l'aumento percentuale maggiore nei consumi di farmaci dal 2001, pari al 58,6%, rispetto a un aumento medio nazionale di 46,1%.
Sempre nel 2012 la spesa pro capite per consumo di farmaci a carico del SSN in Molise è pari a 190,3 euro (la media nazionale di 193 euro).
I cittadini spendono non poco di tasca propria per acquistare farmaci forniti dal Ssn: infatti se si osserva l'indicatore Spesa farmaceutica pro capite per ticket e compartecipazione, che esprime la spesa che il cittadino deve sostenere per accedere all'assistenza farmaceutica erogata dal servizio sanitario pubblico, si vede che in Molise ogni cittadino spende di tasca propria il 14,3% della spesa pro capite totale (valore medio italiano 12,2%). Il sistema dei ticket può influire su un accesso equo all'assistenza farmaceutica, potenzialmente penalizzando i soggetti a più basso reddito e quelli con polipatologie croniche.
ASSISTENZA OSPEDALIERA
Gestione dell'assistenza ospedaliera: la Regione presenta un tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere in regime ordinario pari a 124,5 per 1.000 (2012), a fronte di un valore medio italiano pari a 120,3 per 1.000. Il tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere in regime di Day Hospital è pari a 60 per 1.000, mentre la media nazionale è di 43,2 per 1.000.
Il tasso standardizzato complessivo di dimissioni ospedaliere (ovvero in regime ordinario e in Day Hospital) è pari a 184,5 per 1.000; il valore medio nazionale è pari a 163,5 per 1.000.
Nel 2012 il Molise presenta una Degenza Media Preoperatoria standardizzata pari a 2,47 giorni (dato peggiore in Italia), a fronte di una media nazionale di 1,81. Questo parametro è indice di efficienza organizzativa e di appropriato utilizzo dei servizi diagnostici e dei reparti di degenza chirurgici.
Gestione delle fratture del collo del femore - La frattura del collo del femore (evento frequente nella popolazione anziana) è un ottimo modo per valutare la qualità dell'assistenza ospedaliera in quanto, se non trattata a dovere, ed è spesso causa di peggioramento della qualità di vita, di disabilità e/o di mortalità. Infatti, diversi studi hanno dimostrato che lunghe attese per l'intervento per questa frattura corrispondono a un aumento del rischio di mortalità e di disabilità del paziente, aumento delle complicanze legate all'intervento e minore efficacia della fase riabilitativa. Di conseguenza, molte delle Linee Guida più recenti raccomandano che il paziente con frattura del collo del femore venga operato entro 48 o addirittura 24-36 ore dall'ingresso in ospedale. In Molise solo il 13,8% (percentuale minore in Italia) (dato 2012) dei pazienti che hanno riportato tale frattura è operato entro 2 giorni (valore medio italiano di 44,7%).
Asl e ospedali, ecco come usano il web per incontrare il cittadino-utente – Quest'anno il Rapporto è andato a indagare quanto le nostre Asl e ospedali si connettono online col cittadino e comunicano attraverso canali web e social. In Molise nessuna delle Asl utilizza almeno un canale web (Twitter, Youtube, Facebook etc) (min) per comunicare coi cittadini, a fronte di una media nazionale del 34% delle Asl.
In Molise il 100% delle Aziende Ospedaliere (AO) (max), Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e Policlinici Universitari (PU) utilizzano il web 2.0 per la comunicazione con il cittadino (valore medio nazionale 44%). Si tratta, però, di un'unica struttura presente in Regione.
I "viaggi per la salute" – Il Rapporto analizza la mobilità ospedaliera, ovvero gli spostamenti interregionali dei pazienti per essere sottoposti a cure e interventi chirurgici che richiedono un ricovero. Il fenomeno della mobilità ospedaliera di una regione esprime la capacità di attrarre pazienti che risiedono in altre regioni. In tal caso si parla di mobilità attiva, mentre si parla di mobilità passiva quando la tendenza dei pazienti e di emigrare fuori regione. Per il Molise questo indicatore mostra che la regione ha una capacità attrattiva per acuti in regime di ricovero ordinario del 26,8%, una percentuale di fuga del 22,3% e un saldo positivo di 4,5 punti percentuali. Significa che il Molise attira più pazienti da altre regioni di quanti residenti in regione escono dai confini regionali per ricevere assistenza sanitaria.
CONCLUSIONI
La finanziaria 2005 ha previsto la possibilità, per le Regioni il cui Servizio sanitario avesse presentato situazioni di mancato mantenimento dei LEA e di squilibrio finanziario, di elaborare un programma operativo di riqualificazione e di riorganizzazione e di risanamento economico del Servizio sanitario medesimo, stipulando un apposito Accordo con il Ministero dell'Economia e delle Finanze e con il Ministero della Salute, che affiancano la Regione durante il Piano di rientro.
La Regione Molise ha sottoscritto questo Accordo sul Piano di Rientro con il Governo il 27 marzo 2007 e alla scadenza del triennio è stata sottoposta a commissariamento per non aver raggiunto gli obiettivi indicati nel Piano di rientro, sia sotto il profilo dell'erogazione dei LEA, sia per il peggioramento dello squilibrio economico-finanziario.
Negli anni 2007-2012 i risultati attesi per gli obiettivi del Piano di rientro e dei successivi programmi operativi non sono stati raggiunti sia per quanto concerne i LEA, sia per quanto concerne l'equilibrio economico-finanziario.
Tutti i Programmi Operativi di riorganizzazione del S.S.R. via via elaborati sono stati valutati come inadeguati e anche l'ultima bozza di Programma Operativo 2013-2015 trasmesso dalla regione il 10 dicembre 2013 è stata valutata negativamente.
Le principali criticità del servizio sanitario regionale sono così sintetizzabili:
Non chiara individuazione della rete ospedaliera con particolare riferimento alle intenzioni di integrazione e all'articolazione delle strutture pubbliche e private;
inadeguatezze nel campo dell'assistenza territoriale;
persistenza di mancanza di metodologie che consentano di definire il fabbisogno di prestazioni sanitarie e di conseguenza di procedere con l'accreditamento definitivo delle strutture sanitarie;
mancata istituzione e organizzazione della rete di prevenzione e del dipartimento unico regionale della prevenzione;
mancata adozione dell'atto aziendale.
I Tavoli Tecnici hanno sottolineato come il Molise " abbia ormai consolidato una rete di offerta assistenziale inefficiente e sovradimensionata per alcuni aspetti, quali ad esempio il settore ospedaliero, rispetto alle reali esigenze espresse dalla popolazione nelle sue componenti di struttura e di dimensione. Tenuto conto del fatto che anche la gestione corrente contribuisce ad aggravare una situazione già compromessa, i Tavoli ritengono non più procrastinabile una riprogettazione del SSR ".