Aziende e regioni

In Toscana la percentuale minore di donne anziane e insalute che vivono sole ma la quota minore di non fumatori

La Toscana è la Regione con meno donne di 65 anni o più sane che vivono sole: sono il 28,17% delle femmine in questa classe di età (valori medi nazionali: 16,02% dei maschi e il 35,39% delle femmine).
Ma la Toscana è la Regione con la minore percentuale di non fumatori: sono il 49,9% della popolazione regionale di 14 anni e oltre – percentuale minore in Italia (valore medio nazionale 54,2%).
Si noti anche che la Regione presenta una percentuale di individui sedentari decisamente inferiore alla media italiana: coloro che non svolgono alcuno sport sono il 35,9% della popolazione (media nazionale 39,2%) e che anche in questa edizione del Rapporto si confermano ottime le performance ospedaliere toscane: il 69,3% dei fratturati di femore viene operato nelle 48 ore (valore nazionale 44,7%); la degenza media preoperatoria è di 1,37 giorni (dato nazionale 1,81); i parti per taglio cesareo sono il 26,24% (media nazionale 36,62%); i ricoveri 143,5 per 1.000 abitanti (in Italia 163,5). Infine la capacità di attrazione di pazienti da fuori Regione è in continuo aumento.
Sono alcuni dei dati che emergono dalla undicesima edizione del Rapporto Osservasalute (2013), un'approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell'assistenza sanitaria nelle Regioni italiane presentata oggi all'Università Cattolica. Pubblicato dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha sede presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e coordinato dal Professor Walter Ricciardi, direttore dell'Osservatorio e del Dipartimento di Sanità Pubblica del Policlinico Universitario "Agostino Gemelli", il Rapporto è frutto del lavoro di 165 esperti di sanità pubblica, clinici, demografi, epidemiologi, matematici, statistici ed economisti distribuiti su tutto il territorio italiano, che operano presso Università e numerose istituzioni pubbliche nazionali, regionali e aziendali (Ministero della Salute, Istat, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Nazionale Tumori, Istituto Italiano di Medicina Sociale, Agenzia Italiana del Farmaco, Aziende Ospedaliere e Aziende Sanitarie, Osservatori Epidemiologici Regionali, Agenzie Regionali e Provinciali di Sanità Pubblica, Assessorati Regionali e Provinciali alla Salute).
Quest'anno il Rapporto osserva la struttura della popolazione con alcuni nuovi indicatori per osservare come è composta, quanti anziani ci sono e qual è il rapporto tra popolazione attiva (in età da lavoro) e popolazione dipendente (bambini e anziani).
Di seguito i nuovi indicatori proposti:
L'indice di vecchiaia (IV) che rappresenta un indicatore sintetico del grado di invecchiamento della popolazione e si ottiene rapportando l'ammontare della popolazione "anziana" (65 anni e oltre) e quello dei bambini (0-14 anni). Per questo indicatore la Toscana presenta un valore di 187,3%, a fronte di un valore medio nazionale di 148,7%.
L'indice di dipendenza (ID) che rapporta la quota delle persone teoricamente dipendenti da un punto di vista economico (ossia i più giovani e i più anziani) alle persone in età da lavoro, che si presume debbano sostenerle. Per questo indicatore la Toscana presenta un valore di 58,1%, a fronte di un valore medio nazionale di 53,5%.
L'Indice di Struttura della popolazione attiva (IS) esprime, invece, il grado di invecchiamento di uno specifico settore della popolazione, ossia la popolazione in età da lavoro. Esso si ottiene rapportando le venticinque generazioni più anziane (cioè il segmento di popolazione 40-64 anni) alle venticinque più giovani (15-39 anni) che si suppone nel tempo si debbano sostituire alle più invecchiate. Per questo indicatore la Toscana presenta un valore di 132,8%, a fronte di un valore medio nazionale di 120,7%.
L'Indice di Ricambio, infine, ha al numeratore la quota di popolazione che sta per uscire dalla popolazione attiva (60-64 anni) e al denominatore la parte di popolazione (15-19 anni) che si sta per affacciare al mondo del lavoro. Per questo indicatore la Toscana presenta un valore di 163,3%, a fronte di un valore medio nazionale di 130,3%.
SALUTE E DISABILITÀ DELLE PERSONE ANZIANE
In Toscana (dati XV Censimento – 2011) l'11,7% dei cittadini ha tra 65 e 74 anni, a fronte di una media nazionale del 10,5%, mentre le persone tra 75 e 84 anni sono l'8,6% della popolazione regionale, a fronte di una media nazionale del 7,5%. Gli anziani di 85 anni o più sono il 3,7% della popolazione regionale, a fronte di una media nazionale del 2,8%.
Quest'anno il Rapporto esamina la percentuale di maschi e femmine di età 65 anni e oltre che vivono soli, in presenza o assenza di gravi limitazioni fisiche che rendono complicate le attività quotidiane anche più semplici come lavarsi o cucinare (Anno 2011): in Toscana il 41,59% della popolazione maschile in questa fascia di età vive sola in presenza di limitazioni – percentuale maggiore in Italia, e il 46,26% delle femmine (valori medi nazionali: il 19,93% dei maschi e 45,17% delle femmine); il 14,8% dei maschi in regione vive solo in assenza di limitazioni e il 28,17% delle femmine - percentuale minore in Italia (valori medi nazionali: 16,02% dei maschi e il 35,39% delle femmine).
SPERANZA DI VITA
In Toscana la speranza di vita alla nascita è per i maschi pari a 80,2 anni (media italiana 79,4). Per le femmine la speranza di vita alla nascita è pari a 85 anni (valore medio italiano 84,5). Per i maschi di 0-84 anni in regione si registra un guadagno di 153 giorni per la speranza di vita ottenuto grazie alla riduzione della mortalità per tumori (guadagno medio nazionale è di 116 giorni); un guadagno di 130 giorni per ridotta mortalità per malattie del sistema circolatorio (guadagno medio italiano 133 giorni); i maschi hanno inoltre guadagnato sei giorni per ridotta mortalità per disturbi psichici, malattie del sistema nervoso ed organi di senso (guadagno medio italiano 6 giorni). Per le donne in regione la speranza di vita ha beneficiato di un guadagno di 107 giorni ottenuti grazie alla riduzione della mortalità per tumori (guadagno medio nazionale è di 31 giorni); di 181 giorni per ridotta mortalità per malattie del sistema circolatorio (guadagno medio italiano 117 giorni); e una perdita di sei giorni per aumentata mortalità per disturbi psichici, malattie del sistema nervoso ed organi di senso (perdita medio italiano 11 giorni).
MORTALITÀ
In Toscana la mortalità (dati 2010) è pari a 101,9 per 10.000 abitanti tra i maschi, contro una media nazionale di 105,9 per 10.000, mentre è pari a 64,2 per 10.000 tra le donne (contro una media nazionale di 66,8 per 10.000).
Per quanto riguarda i tassi di mortalità per alcune cause (2010) la Toscana presenta, nella classe di età 19-64 anni, una mortalità per tumori tra i maschi pari a 9,1 per 10.000 (vs un valore medio nazionale di 10,2 per 10.000) e una mortalità per malattie del sistema circolatorio di 4,4 per 10.000 (vs un valore medio nazionale di 5,2 per 10.000). Tra le femmine la mortalità per tumori è pari a 7,3 per 10.000, (vs un valore medio nazionale di 7,7 per 10.000) e la mortalità per malattie del sistema circolatorio di 1,7 per 10.000 (vs un valore medio nazionale di 1,8 per 10.000).
STILI DI VITA
Fumo - La Toscana presenta una quota di fumatori pari al 23,5% (anno 2012) della popolazione regionale di 14 anni e oltre (media nazionale 21,9%). In Toscana vi è una quota di ex-fumatori del 25,3% (22,6% valore italiano), mentre i non fumatori sono il 49,9% della popolazione regionale di 14 anni e oltre – percentuale minore in Italia (valore medio nazionale 54,2%).
Consumo di alcol – La Toscana fa registrare i seguenti valori: nel 2011 presenta una quota di non consumatori pari al 33,4% a fronte di un valore medio nazionale del 33,6%. I consumatori sono il 64,6%, a fronte di un valore medio nazionale del 65%.
La prevalenza di consumatori a rischio di 11-18 anni (ovvero quei giovani che praticano almeno uno dei comportamenti a rischio relativamente al consumo di alcol, come l'eccedenza quotidiana o il binge drinking) è pari al 13,5% dei maschi (valore medio italiano 14,1%), al 7,4% per le femmine (valore medio italiano 8,4%), per un totale del 10,8% dei giovani in questa fascia d'età (valore medio italiano 11,4%). La prevalenza di consumatori a rischio di 19-64 anni è pari al 17,6% dei maschi (valore medio italiano 19,8%) e al 6% delle femmine (valore medio italiano 5,3%). Il totale dei consumatori a rischio è l'11,7% degli individui in questa fascia d'età (valore medio italiano 12,5%).
DIETA, PESO E SPORT
Obesità e sovrappeso
Adulti - La Toscana presenta una percentuale di individui (persone di 18 anni e oltre) in sovrappeso pari al 36,5%; il valore medio nazionale è il 35,6%. E una percentuale di obesi pari all'8,8% dei cittadini, a fronte di un valore medio italiano del 10,4%.
Minori – In Toscana il 25,3% dei minori di 6-17 anni è in eccesso di peso (sovrappeso o obesi) contro un valore medio nazionale di 26,9%.
Per quanto riguarda la pratica di sport in Toscana il 24,9% della popolazione dai 3 anni in su pratica sport in modo continuativo (valore medio italiano 21,9%); il 30,2% fa qualche attività fisica (valore medio nazionale 29,2%). In Toscana coloro che non svolgono alcuno sport sono il 35,9% della popolazione (media nazionale 39,2%).
SALUTE MENTALE
In Toscana si registra un consumo di antidepressivi pari a 55,1 dosi definite giornaliere per 1.000 abitanti nel 2012, anche quest'anno come nei precedenti si tratta del consumo maggiore in Italia. A livello nazionale il consumo medio è di 36,8 DDD/1.000 ab die.
In Toscana il tasso standardizzato di suicidio è pari al 7,56 per 100.000, a fronte di un valore medio nazionale di 7,21 per 100.000 fra i soggetti con 15 anni e oltre.
SALUTE MATERNO INFANTILE
Gestione dei parti con Taglio Cesareo (TC): la Toscana presenta una quota di TC pari al 26,24% sul totale dei parti nel 2012, contro la media nazionale di 36,62%.
SISTEMA SANITARIO REGIONALE
Passando all'analisi sulla "salute" del Sistema Sanitario Regionale emerge tra le performance economico-finanziarie che nel 2012 in Toscana il rapporto spesa/PIL è pari al 6,43% (valore medio italiano 7,04%).
CONSUMO DI FARMACI
Per quanto riguarda il consumo territoriale di farmaci a carico del SSN (espresso in termini di "DDD/1.000 ab die", cioè come numero medio di dosi di farmaco consumate giornalmente ogni 1.000 abitanti), nel 2012 la Toscana presenta un consumo di 947 DDD/1.000 ab die, a fronte di un valore medio nazionale di 985.
Sempre nel 2012 la spesa pro capite per consumo di farmaci a carico del SSN in Toscana è pari a 153,4 euro (la media nazionale di 193 euro).
I cittadini spendono non poco di tasca propria per acquistare farmaci forniti dal Ssn: infatti se si osserva l'indicatore Spesa farmaceutica pro capite per ticket e compartecipazione, che esprime la spesa che il cittadino deve sostenere per accedere all'assistenza farmaceutica erogata dal servizio sanitario pubblico, si vede che in Toscana ogni cittadino spende di tasca propria il 9,3% della spesa pro capite totale (valore medio italiano 12,2%). Il sistema dei ticket può influire su un accesso equo all'assistenza farmaceutica, potenzialmente penalizzando i soggetti a più basso reddito e quelli con polipatologie croniche.
ASSISTENZA OSPEDALIERA
Gestione dell'assistenza ospedaliera: la Regione presenta un tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere in regime ordinario pari a 107,9 per 1.000 (2012), a fronte di un valore medio italiano pari a 120,3 per 1.000. Il tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere in regime di Day Hospital è pari a 35,5 per 1.000, mentre la media nazionale è di 43,2 per 1.000.
Il tasso standardizzato complessivo di dimissioni ospedaliere (ovvero in regime ordinario e in Day Hospital) è pari a 143,5 per 1.000; il valore medio nazionale è pari a 163,5 per 1.000.
Nel 2012 la Toscana presenta una Degenza Media Preoperatoria standardizzata pari a 1,37 giorni, a fronte di una media nazionale di 1,81. Questo parametro è indice di efficienza organizzativa e di appropriato utilizzo dei servizi diagnostici e dei reparti di degenza chirurgici.
Gestione delle fratture del collo del femore - La frattura del collo del femore (evento frequente nella popolazione anziana) è un ottimo modo per valutare la qualità dell'assistenza ospedaliera in quanto, se non trattata a dovere, ed è spesso causa di peggioramento della qualità di vita, di disabilità e/o di mortalità. Infatti, diversi studi hanno dimostrato che lunghe attese per l'intervento per questa frattura corrispondono a un aumento del rischio di mortalità e di disabilità del paziente, aumento delle complicanze legate all'intervento e minore efficacia della fase riabilitativa. Di conseguenza, molte delle Linee Guida più recenti raccomandano che il paziente con frattura del collo del femore venga operato entro 48 o addirittura 24-36 ore dall'ingresso in ospedale. In Toscana il 69,3% (dato 2012) dei pazienti che hanno riportato tale frattura è operato entro 2 giorni (valore medio italiano di 44,7%).
Asl e ospedali, ecco come usano il web per incontrare il cittadino-utente – Quest'anno il Rapporto è andato a indagare quanto le nostre Asl e ospedali si connettono online col cittadino e comunicano attraverso canali web e social. In Toscana il 25% delle Asl utilizza almeno un canale web (Twitter, Youtube, Facebook etc) per comunicare coi cittadini, a fronte di una media nazionale del 34% delle Asl.
In Toscana il 50% delle Aziende Ospedaliere (AO), Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e Policlinici Universitari (PU) utilizzano il web 2.0 per la comunicazione con il cittadino (valore medio nazionale 44%).
I "viaggi per la salute" – Il Rapporto analizza la mobilità ospedaliera, ovvero gli spostamenti interregionali dei pazienti per essere sottoposti a cure e interventi chirurgici che richiedono un ricovero. Il fenomeno della mobilità ospedaliera di una regione esprime la capacità di attrarre pazienti che risiedono in altre regioni. In tal caso si parla di mobilità attiva, mentre si parla di mobilità passiva quando la tendenza dei pazienti e di emigrare fuori regione. Per la Toscana questo indicatore mostra che la regione ha una capacità attrattiva per acuti in regime di ricovero ordinario dell'11,2%, una percentuale di fuga del 5,7% e un saldo positivo di 5,5 punti percentuali. Significa che la Toscana attira più pazienti da altre regioni di quanti residenti in regione escono dai confini regionali per ricevere assistenza sanitaria.
CONCLUSIONI
CONCLUSIONI
Complessivamente la Toscana si può considerare una Regione in "buona salute". La speranza di vita alla nascita è 80,2 anni per i maschi ed 85 per le femmine: in Toscana si vive in media circa 10 mesi in più per gli uomini e 6 mesi in più per le donne rispetto al resto del Paese. In particolare, i maschi toscani hanno guadagnato 153 giorni di speranza di vita grazie alla riduzione della mortalità per tumori (guadagno medio nazionale di 116); per le donne il guadagno maggiore si è avuto per riduzione della mortalità per malattie del sistema circolatorio (181 giorni contro 117 giorni di guadagno medio italiano), a cui fa seguito un guadagno di 107 giorni per riduzione della mortalità per tumori (a livello nazionale: 31 giorni).
Conseguentemente, la Toscana è tra le Regioni italiane più interessate dal fenomeno dell'invecchiamento della popolazione, con ben 187,3 anziani (over-65) ogni 100 giovani (0-14 anni), a fronte di un valore nazionale 148%. Inoltre presenta la più alta percentuale di ultra65enni maschi con disabilità che vivono soli (41,59% vs dato italiano del 19,93%) da cui deriva un elevato carico economico e sociale sulla popolazione attiva. Spetta anche alla Regione Toscana il primato della minore percentuale in Italia di anziane sane che vivono sole (28,17% vs dato nazionale del 35,39%).
La Toscana si riconferma al primo posto per consumo di antidepressivi, con 55,1 dosi giornaliere per 1000 abitanti (vs valore nazionale del 36,8), anche se si registra una lieve flessione rispetto al dato dello scorso anno (55,8 DDD/1000 ab. die), così come risulta diminuito, seppur di poco, il tasso di suicidio (7,56 per 100.000 vs 7,81 dello scorso anno).
Quanto alle performance economico-finanziarie, continuano a decrescere il rapporto toscano spesa/PIL, raggiungendo il 6,43%, 0,6 punti percentuali in meno rispetto al valore medio italiano e la spesa pro capite per consumo di farmaci a carico del SSN, diminuita di 14,3 euro rispetto al 2011. I toscani contribuiscono di meno alla spesa farmaceutica mediante ticket rispetto alla media italiana, spendendo di tasca propria il 9,3% della spesa totale, a fronte del 12,2% della media italiana.
Buona la pagella, come sempre negli ultimi anni, per le performance di assistenza ospedaliera, come testimoniato dai suoi indicatori di efficienza ed appropriatezza: il tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere (valore toscano 143,5 per 1.000 vs dato italiano di 163,5), più basso di circa 5 punti rispetto al 2011; la degenza media preoperatoria, che in Toscana è di circa 0,4 giorni in meno rispetto alla media nazionale; la percentuale di pazienti operati per frattura del femore entro 48 ore, aumentata dallo scorso anno di ben 13,3 punti e superando di gran lunga il dato italiano (valore toscano 69,3% vs valore nazionale di 44,7%); i parti per taglio cesareo, inferiori di ben il 10,38% rispetto al dato medio italiano. A questi indicatori, il rapporto di quest'anno aggiunge i dati di mobilità ospedaliera: la Toscana mostra un saldo di mobilità positivo che identifica una capacità di attrattiva di pazienti ospedalieri (11,2%), superiore alla percentuale di pazienti residenti "fuggiti" in altre Regioni (5,7%).
Il quadro positivo che emerge è il frutto del perseguimento di una virtuosa programmazione sanitaria regionale indirizzata alla qualità ed alla equa accessibilità delle cure, come testimoniato dal trend degli ultimi anni. Anche i dati 2012 del Programma Nazionale Esiti, attribuiscono alla Toscana la più alta percentuale di prestazioni ospedaliere migliori della media.
Una curiosità: in Toscana il 25% delle ASL incontra i cittadini attraverso il canale telematico, meno della media nazionale (34%).
Quanto agli stili di vita, un miglioramento si è registrato per il consumo di alcool e di vino in particolare, diminuito forse anche in relazione alle criticità economiche. I toscani bevitori, seppur sempre superiori rispetto alla media italiana, sono diminuiti di 4,4 punti percentuali rispetto allo scorso anno (64,6% vs 69%); però desta invece molta preoccupazione la prevalenza di giovani consumatori a rischio (11-18 anni) che ha raggiunto, con un aumento di circa l'1% dallo scorso anno, il 10,8%.
La Toscana si distingue in negativo per la percentuale più bassa di non fumatori di 14 anni e oltre (valore toscano 49,9% contro la media italiana del 54,2%), mentre è aumentata la quota di ex-fumatori (25,3% vs 24,4% del 2011).
I toscani non sembrerebbero tanto virtuosi neanche a tavola: continua ad aumentare la percentuale di adulti in soprappeso, passando dal 35,2% dello scorso anno, al 36,5% (vs valore italiano del 35,6%). Un aspetto positivo è invece la riduzione della prevalenza di obesità, sia nella popolazione adulta sia in quella infantile.
Merito ai toscani va dato per la pratica di attività fisica: fa sport il 24,9% della popolazione, 1,4% in più rispetto allo scorso anno ed il 3% in più rispetto al resto dei connazionali (dato nazionale 21,9%).