Aziende e regioni

Abruzzo, Chiodi: «Fuori del commissariamento a settembre»

A settembre prossimo l'Abruzzo potrebbe vedere la fine del commissariamento della sanità regionale e lasciarsi «definitivamente alle spalle quella vergognosa etichetta di Regione canaglia».

Lo annuncia in una nota il presidente della regione, Gianni Chiodi, di rientro da una riunione presso il ministero dell'Economia.

«A settembre potrà essere posta la parola fine al commissariamento, sempre che la regione sia in grado di presentare un Piano che dia garanzie e che non ripeta gli scempi fatti nel passato», afferma il capo della giunta abruzzese.

Quanto a presunte inadempienze legate all'assistenza territoriale Chiodi sottolinea che «sono stati spostati 179 milioni di euro su questa voce di bilancio rispetto agli anni precedenti. Non solo. A spesa invariata complessiva abbiamo aumentato i posti letto per i disabili e per le Rsa, che rappresentavano una carenza cronica nel nostro territorio. La sanità che restituisco agli abruzzesi - prosegue il presidente regionale - ora é presa ad esempio dai ministeri e possiamo dire con orgoglio di esserci lasciati definitivamente alle spalle quella vergognosa etichetta di Regione canaglia».

Ma le novità non finiscono qui. La nota annuncia anche una riduzione del 25% dell'Irap per le imprese e delle addizionali Irpef per i cittadini con un reddito fino ai 28 mila euro.

«Per il secondo anno consecutivo, dopo la riduzione del 30% della tasse agli abruzzesi avvenuta nel 2012 - spiega Chiodi - siamo l'unica regione in Italia a ridurre la pressione fiscale. Tutto questo ci permetterà di contrastare la recessione, rilanciando i consumi e restituendo fiducia alle famiglie e all'intera economia regionale».

Nell'analisi di Chiodi tale risultato é stato possibile grazie «alla constatazione da parte del ministero della solidità economico e finanziaria della nostra Regione e del miglioramento dei livelli essenziali di assistenza. Nel 2008 - prosegue il presidente abruzzese - abbiamo ereditato due miliardi e mezzo di debiti nella sanità, frutto di una politica dissennata. Oggi abbiamo ridotto quella cifra spaventosa a 530 milioni, dei quali una percentuale del 60% é in fase di contenzioso. Quel che mi preme sottolineare - continua Chiodi - é il fatto che, grazie all'opera di risanamento dei conti, al momento attuale le Asl hanno in cassa un importo identico di liquidità per procedere da subito nei pagamenti, anche nel caso in cui i contenziosi dovessero risolversi negativamente. In più, dato eccezionale, siamo riusciti a portare a 60 giorni i pagamenti per i fornitori, raggiungendo così gli standard europei», conclude.