Aziende e regioni

Sicilia: battezzata la rete regionale delle biobanche

Si chiama Rimedri il network destinato a mettere assieme tutte le biobanche della Sicilia con finalità sia terapeutiche che di ricerca. La "Rete regionale integrata clinico-biologica per la Medicina Rigenerativa - Rimedri" è stata presentata oggi a Palermo presso l'Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello, capofila del progetto finanziato con fondi Ue dagli assessorati alle Attività Produttive e Salute.

«Questa rete nasce per mettere a sistema le sinergie esistenti in tutta la regione e che molto spesso non dialogano fra di loro» - ha spiegato Ignazio Tozzo, Commissario straordinario dell'Azienda Villa Sofia-Cervello. -«Villa sofia si è fatta capofila per mettere insieme tutte le eccellenze della sanità siciliana, sia nel pubblico che nel privato, per avere lo stesso linguaggio, gli stessi requisiti e soprattutto mettere insieme le risorse umane perché se si deve fare ricerca di eccellenza bisogna unire le forze per raggiungere obiettivi ambiziosi".

La rete coinvolge strutture pubbliche e private (le quattro biobanche esistenti presso l'Azienda Villa Sofia-Cervello, la Banca della Casa di Cura Candela di Palermo, la Banca dell'IstitutoOncologico del Mediterraneo di Catania, la Banca di acidi nucleici e amniociti di Avola), enti di ricerca quali il Dibimis e lo Stebicef dell'Università di Palermo, la Fondazione Franco e Piera Cutino e il Servizio di Immunoematologia e medicina trasfusionale dell'Asp di Ragusa, e si avvale della collaborazione del Centro Nazionale per le Risorse Biologiche riconosciuto dal Miur.

«Soltanto attraverso questo nuovo modo di operare si possono raggiungere risultati importanti», ha commmentato l'assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, facendo riferimento alle sinergie con l'assessorato regionale alle Attività Produttive che sono alla base della nascita della rete integrata "Rimedri". «Da questa rete - ha spiegato la Borsellino - ci aspettiamo risultati importanti soprattutto a medio lungo termine: in primo luogo dovrà definire un sistema omogeneo di requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi che in questo momento mancano all'interno del sistema e che sono stati alla base della frammentarietà delle attività di ricerca in Sicilia». Secondo la Borsellino «il network delle biobanche è un esempio importante di come si possano mettere a sistema tutte le iniziative presenti in Regione, ma guarda anche a una logica di integrazione di rete sovraregionale perché, specie in questo campo, non si va da nessuna parte se non all'interno di un contesto nazionale e europeo dove, peraltro la Sicilia è in una posizione strategica essendo al centro del bacino del mediterraneo». «Il sistema sanitario regionale non va visto solo come un ente erogatore di servizi essenziali - ha concluso - ma soprattutto come un vettore strategico di innovazione, ricerca e produttivitaà . Va visto cioè come componente del tessuto produttivo del Paese».