Aziende e regioni

In Emilia Romagna case della salute anche in carcere

Case della salute anche in carcere. E' quanto prevede, fissando uno stanziamento da 17 milioni di euro nel 2014 (di cui 10 a carico del Ssn), il Programma regionale per la salute negli istituti penitenziari, approvato all'unanimità dalla commissione sanità della regione. Sono coinvolti nel programma le nove Ausl dell'Emilia-Romagna e 12 istituti penitenziari: il carcere presente in ogni provincia più l'ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia, la casa di reclusione di Castelfranco Emilia e l'Istituto penale minorile di Bologna.
Si tratta, in sostanza, di aprire nei penitenziari «strutture assistenziali pluridisciplinari con caratteristiche simili a quelle già disponibili nel territorio per i cittadini liberi», che siano sedi di «accesso ed erogazione dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali «in favore dei detenuti, presi in carico fin dal loro ingresso e inseriti in un «percorso di responsabilizzazione rispetto allo stato di salute e allo stile di vita».

Saranno messi a disposizione uno o più ambulatori dentro a ogni carcere, resi più «visibili», anche per «facilitare la percezione del cambiamento sostanziale dell'attività sanitaria. Nell'ambito delle indicazioni regionali per la realizzazione della case - spiega la Regione in una nota - ciascuna Ausl predisporrà una specifica carta per i servizi offerti all'interno dell'istituto penitenziario nel territorio di propria competenza».

Positivo il commento di tutte le forze politiche. Un «atto indispensabile» per Forza Italia, «necessario e importante» per Franco Grillini (libdem), soprattutto per l'assistenza psicologica e psichiatrica dei detenuti: nel 2013 sono stati 811 i casi di autolesionismo in cella.