Aziende e regioni

Toscana: la governance va a bersaglio

di Sabina Nuti*

Dieci anni fa la Scuola Superiore Sant'Anna presentava alla Regione Toscana la valutazione della performance delle prime 4 aziende toscane. Si trattava di un progetto pilota sperimentale, portato avanti con un po' di fatica e scetticismo da parte di molti ma realizzato con l'entusiasmo dei ricercatori, la convinzione dei policy makers e la collaborazione del management e di un gruppo di professionisti sanitari lungimiranti.

Nel 2005 il progetto è stato esteso a tutte le Asl della Toscana, nel 2006 ha incluso le aziende ospedaliero-universitarie, nel 2007 è stato pubblicato il primo report mettendo tutti i dati a disposizione dei cittadini. Il progetto è diventato "sistema", il metodo del "bersaglio" è stato compreso e usato da tutte le componenti del sistema sanitario ed è diventato il meccanismo centrale del processo di programmazione e controllo sia della Regione sia delle aziende sanitarie toscane.

Anche quest'anno i cittadini e tutti gli interessati possono entrare nella piattaforma del sistema di valutazione e verificare i risultati ottenuti dalla sanità toscana nel 2013. I bersagli 2013 sono visibili sulla piattaforma del Mes all'indirizzo Internet: http://performance.sssup.it/toscana.

Dieci anni di valutazione sono serviti alla Toscana? I dati dimostrano che il benchmarking, la sistematicità, la tempestività e la continua condivisione con gli operatori e con i cittadini dei risultati raggiunti attivano energie e capacità di miglioramento che il solo sistema tradizionale di budget non riesce a perseguire.

I traguardi del 2013. Gli indicatori monitorati nel 2013 segnano un miglioramento nel 65% dei casi rispetto all'anno precedente. E quest'anno si registra anche una consistente riduzione della variabilità intraregionale, con risultati molto più omogenei tra le diverse aziende che significa maggiore equità.

Migliora la capacità di governo della domanda con una riduzione del tasso di ospedalizzazione, soprattutto per le ospedalizzazioni evitabili per le patologie croniche, bilanciate da un incremento dei pazienti presi in carico nella "sanità d'iniziativa", ossia pazienti cronici presi in carico proattivamente dai medici di famiglia coadiuvati da infermieri per una migliore gestione del percorso di cura.

La percentuale di popolazione oltre i 16 anni assistita da medici di famiglia aderenti ai moduli della sanità di iniziativa infatti è cresciuta dal 35% del 2011 al 40% del 2012, al 45% del 2013.

Molto significativo il dato sulle fratture di femore operate entro 2 giorni: nel 2006 la media nazionale non superava il 30%, e la Toscana era allineata a questa media. Nel 2012 il dato nazionale è salito a una percentuale media intorno al 45%, mentre la Toscana nel 2013 si assesta al 71 per cento.

Aree su cui ancora la Regione deve certamente migliorare sono la gestione delle liste di attesa per le visite ambulatoriale e per la diagnostica nonché su alcuni indicatori relativi ai pronto soccorso dove il 72% dei pazienti con codice giallo viene visitato entro 30 minuti e il 78% dei codici verdi entro 1 ora.

I giudizi degli utenti. La valutazione si basa anche sui giudizi degli utenti: per esempio tra il 30 settembre e il 10 novembre 2013, il Mes ha condotto per la Regione un'indagine volta a rilevare l'esperienza e la soddisfazione del servizio da parte degli utenti dei pronto soccorso toscani. Dall'elaborazione dei 5.374 questionari ricevuti, è emerso che il 66,5% dei pazienti dà una valutazione ottima o buona sulla qualità complessiva dell'assistenza ricevuta, e il 24,1% sufficiente, per un totale di pazienti soddisfatti pari al 90,6%, mentre gli insoddisfatti sono il 9,4 per cento.
Entro luglio questi stessi risultati potranno essere analizzati anche nel confronto interregionale grazie al network della valutazione a cui hanno aderito le Regioni Liguria, Umbria, Marche, Basilicata, Veneto, Trento e Bolzano, Emilia Romagna e Friuli.

Questa lunga esperienza di valutazione vede protagoniste le Regioni quali soggetti in primo luogo responsabili dell'organizzazione dei servizi, della loro qualità e appropriatezza e dell'equità. La valutazione della performance a confronto è svolta dalle Regioni in collaborazione con un soggetto terzo, pubblico, quale la Scuola Superiore Sant'Anna che svolge il ruolo di agenzia di benchmarking.

Con queste premesse la valutazione può essere davvero utile e servire a far migliorare il sistema in quanto non è imposta dall'alto, non è percepita come strumento ispettivo, ma diventa un proprio metodo di lavoro, basato sulla responsabilità e sulla valorizzazione del merito. Speriamo che la condivisione della valutazione si espanda ancora e che diventi un elemento essenziale del nostro Sistema sanitario nazionale.

*Scuola Superiore Sant'Anna Pisa