Aziende e regioni

Trapianti, ecco il modello del Lazio Transplant

Dal1992 al 30/06/2014 nei Centri di trapianto del Lazio sono stati effettuati 5.323 trapianti di organi da donatore deceduto. Sono i numeri di Lazio Transplant, una rete per i trapianti - presentata oggi a Roma dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - «nata con l'obiettivo di realizzare liste di attesa uniche - si legge ina una nota della Regione - tra i diversi poli trapiantologici per tutti gli organi e utilizzare servizi comuni per l'immunogenetica, la microbiologia, l'anatomia patologica e per le attività di prelievo di organi».

Il Lazio Transplant è formato da quattro poli di trapianto di organo per pazienti adulti presso il Policlinico Umberto I, il Policlinico Gemelli, il Policlinico Tor Vergata e le Aziende Ospedaliere S. Camillo – Forlanini – Osp. INMI Lazzaro Spallanzani e il polo di trapianto per pazienti pediatrici presso l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù; ogni polo ha sviluppato nel tempo delle specificità proprie nei singoli programmi di trapianto.

I numeri. Nel corso del 2013 nei centri afferenti al Lazio Transplant sono stati effettuati 280 trapianti di organi da donatore cadavere, 136 trapianti di rene, 109 trapianti di fegato, 10 trapianti di cuore, 19 trapianti di polmone e 6 trapianti combinati (di cui 2 rene-pancreas e 4 di fegato-rene). In particolare in riceventi pediatrici i trapianti sono stati 32 (13 di rene, 11 di fegato, 6 di cuore, 2 di polmone). A questo bisogna aggiungere che l'attività di trapianto da donatore vivente è stata di 25 trapianti di rene, 12 trapianti di fegato. Complessivamente nel Lazio sono stati eseguiti finora oltre 6.000 trapianti da donatore cadavere e quasi 1.000 da donatore vivente; il numero di pazienti trapiantati nel Lazio e seguiti nel post trapianto supera attualmente le 4000 unità.

Il Lazio Transplant fornisce la propria attività a un bacino di utenza che si estende oltre la popolazione del Lazio anche a quella della Basilicata per quanto riguarda i trapianti di rene e di fegato, e a quella della Calabria e dell'Umbria per il trapianto di fegato.

I pazienti in lista di attesa per un trapianto di organo nel Lazio sono 1.041 di cui 830 per trapianto di rene, 86 per trapianto di fegato, 61 per trapianto di cuore, 64 per trapianto di polmone, 2 di pancreas. I pazienti residenti nel Lazio iscritti nella Lista Unica Regionale sono 668 pari al 64%; il 36% proviene da altre regioni prevalentemente del Centro-Sud, in particolare una consistente mobilità proviene dalle regioni Campania, Abruzzo e Molise.

La gestione delle liste di attesa dipende dal Centro Regionale Trapianti che assegna gli organi ai pazienti selezionati in base alle loro priorità cliniche e alla compatibilità, tranne organi con caratteristiche ben codificate a livello nazionale che sono assegnati a determinate categorie di pazienti.

In ogni polo sono parte integrante del programma regionale di Lazio Transplant e contribuiscono ad assicurarne la qualità dell'attività, i seguenti servizi funzionalmente integrati nei Poli trapianto: Terapia Intensiva, Nefrologia, Cardiologia, Pneumologia, nfettivologia ed Epatologia.

Queste Unità sono impegnate a valutare le condizioni cliniche dei pazienti da inserire nelle liste di attesa e a selezionare gli idonei; si integrano poi nell'assistenza oltre che per i pazienti in lista, anche per gli oltre 4.000 pazienti trapiantati nel Lazio.

Nel 2013 di tutti i trapianti eseguiti nei Poli del Lazio, 29 sono stati eseguiti su pazienti selezionati in programmi nazionali e 84 su pazienti selezionati su base regionale di cui 72 (86%) su pazienti della Lista Unica Regionale e 12 (14%) su pazienti di Liste Locali. I risultati dei trapianti effettuati in ciascun Polo sono raccolti dal Centro Regionale e dal Centro Nazionale e periodicamente confrontati per la valutazione della qualità.

«La unicità della rete - sottolinea la Regione - riguarda anche la centralizzazione degli esami immunologici del donatore e dei riceventi nel Laboratorio Tipizzazione Tissutale HLA del Centro Regionale Trapianto presso l'Ospedale S. Camillo, degli esami virologici di ogni potenziale donatore presso il Laboratorio di Virologia dell'Ospedale INMI Lazzaro Spallanzanie della reperibilità regionale dei servizi di anatomia patologica delle quattro strutture sedi dei quattro poli di trapianto. E' anche innovativa l'attivazione di un servizio regionale di prelievo di organi per adulti che è assicurato a rotazione da due equipe chirurgiche che effettuano intra ed extra regione i prelievi di rene, di fegato, di pancreas per la rete Lazio Transplant e per le altre regioni. Allo stato attuale Lazio Transplant si presenta come un modello a livello nazionale ed europeo delle razionalizzazione delle risorse e di garanzia di qualità dei servizi. La gestione di lista unica effettuata dal Centro Regionale attraverso una propria equipe indipendente dai Poli trapianto rappresenta un'importante e significativa garanzia sull'equità e la trasparenza di accesso per i pazienti in lista di attesa. Tutti i servizi utilizzati per le attività di prelievo e trapianto di organi sono comuni, già certificati come l'immunogenetica e la microbiologia o in via di certificazione».


In nessun Polo l'attività di trapianto rappresenta l'attività prevalente in termini temporali e di personale. Le strutture che effettuano i trapianti sono unità complesse di chirurgia generale che aggiungono l'attività trapiantologica a quella standard. In nessun ospedale è stato assunto personale esclusivamente adibito ad attività trapiantologica.

«In questo senso il modello consente di effettuare un'attività trapiantologica a livelli di qualità e di eccellenza - conclude la nota - senza determinare per le diverse aziende costi rilevanti grazie soprattutto alla non duplicazione dei servizi comuni. Il modello Lazio Transplant distribuito su più Poli rispetta una moderna scelta strategica che privilegia la volontà e le esigenze dei pazienti in lista di attesa e garantisce anche la cooperazione e l'equivalenza delle varie equipe trapiantologiche, in grado di avvicendarsi, assicurando continuità e sicurezza nel programma dei trapianti nel Lazio».