Aziende e regioni

Piemonte, allarme spesa: previsti 162 milioni di deficit. E la Regione cambia gestione degli appalti con cinque "capofila"

E' allarme conti sanitari in Piemonte. E per mettere riparo alla situazione sono stati individuati subito i cinque capofila per coordinare appalti ed acquisti della sanità pubblica. L'assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, ha lanciato oggi a direttori di Asl e Aso un monito concreto: «L'andamento dei vostri conti va male, le stime dell'advisor Kpmg/Ey/PWC che su incarico dalla Regione sta monitorando il nostro comportamento per riferire al ministero dell'Economia sono fortemente negative e si assestano sulla previsione di -162 milioni rispetto all'anno in corso. In termini assoluti, oltre al contenimento della spesa per il personale legata al blocco parziale del turn over che tanti problemi sta provocando nei reparti, significa che i tagli sulle altre voci (come beni e servizi) non sono stati programmati a sufficienza, anzi state spendendo più di prima».

Il 29 luglio la Regione Piemonte sarà sotto esame al "tavolo Massicci" e l'assessore Saitta vuole presentarsi con atti concreti: «Accanto alla delibera sulla centralizzazione degli appalti - ha detto ai direttori - mi impegnerò per settembre a fornire una stima Asl per Asl, Aso per Aso dei risparmi che la centralizzazione dovrà obbligatoriamente portare. La flessibilità del nostro piano di rientro si otterrà solo a fronte di azioni reali».

Perciò, fin dai prossimi giorni, sarà il neo direttore regionale Fulvio Moirano (VEDI) a convocare singolarmente i direttori e metterli di fronte alle cifre trimestrali che dimostrano dove e come spendono male.
«Non farò nessun processo pubblico - ha spiegato Saitta - Ma ciascuno di voi deve prendere atto dell'andamento molto negativo e produrre risultati immediati di inversione di questa tendenza».

Ad esempio, la centralizzazione di acquisti e appalti dovrà andare in questa direzione e produrre subito numeri precisi: «Non si torna affatto alle Federazioni - ha precisato Saitta -. Ogni Asl e Aso resta stazione appaltante, ma l'azienda capofila ha il dovere fin da oggi di programmare e riferire puntualmente alla Regione soprattutto per evitare duplicazioni di gare e quindi aumento di costi. La standardizzazione del fabbisogno, cioè rendere omogenei i prodotti che si acquistano nelle singole realtà) è la chiave da cui partire per ottenere i primi, veri risparmi. Ci sono già esempi di coordinamento avviati in alcune realtà, con le scelte di oggi nessuno avrà più scuse né potrà motivare proroghe».

Questi i capofila individuati per ogni area di coordinamento:

ASL TO 3 (direttore generale dott. Cosenza) per il raggruppamento TO1-TO3-TO5-Mauriziano-San Luigi

ASL TO 2 (direttore generale dott. Boraso) per il raggruppamento TO2-TO4

ASO di NOVARA (direttore generale dott. Minola) per il coordinamento VC-NO-BI-VCO-Aso Ospedale Maggiore di Novara

ASO CUNEO (direttore generale dott.ssa Baraldi) per il coordinamento CN1-CN2-Ospedale S. Croce di Cuneo

ASO ALESSANDRIA (direttore generale dott. Giorgione) per il coordinamento Asl AL-AT-Aso SS Antonio e Biagio di Alessandria