Aziende e regioni

Bersagli che fanno performance: i risultati 2013 in dieci Regioni

Un sistema di valutazione continua in grado di segnalare punti di forza e di debolezza ma anche di suggerire le necessarie correzioni di rotta. Partito dalla Toscana, il sistema dei "bersagli del Ssn" si è esteso negli anni ad altre nove Regioni. Il network composto da Basilicata, Liguria, Marche, PA Bolzano, PA Trento, Toscana, Umbria, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia insieme al Laboratorio MeS, Management e Sanità, dell'Istituto di Management della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, presenta oggi a Roma, in Commissione Sanità, i risultati della valutazione della performance dei sistemi sanitari per il 2013, mettendo a confronto le performance regionali e delle strutture aziendali sanitarie che operano in queste regioni.
Il sistema di valutazione permette il confronto su sei dimensioni di analisi, dagli aspetti tipicamente clinici e sanitari a quelli economici e finanziari; dalla "voce" dei cittadini e degli operatori agli orientamenti strategici regionali, per migliorare lo stato di salute dei cittadini.

In totale, gli indicatori monitorati sono circa 160 (di cui 105 di valutazione) e le performance delle varie dimensioni sono riassunte in 33 indicatori di sintesi, rappresentati in forma grafica attraverso un "bersaglio", con cinque fasce di valutazione a seconda della performance conseguita: al centro i punti di forza, corrispondenti alle fasce verdi, mentre nelle aree rosse e arancioni i punti di debolezza.
Le Regioni che aderiscono al network, oltre alla condivisione degli indicatori e del metodo di calcolo, definiscono in maniera congiunta le fasce di valutazione e sono responsabili dell'elaborazione e del caricamento dei dati sulla piattaforma messa a disposizione dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

Il Laboratorio Mes dell'Istituto di Management della Scuola Superiore Sant'Anna, sotto la supervisione scientifica di Sabina Nuti, svolge il ruolo di agenzia di benchmarking, supportando le Regioni nella definizione degli indicatori, nella verifica metodologica della congruenza dei risultati e nell'utilizzo del sistema di valutazione nei meccanismi di governance regionale. La definizione degli standard da parte delle Regioni infatti diventa il punto di partenza per orientare la programmazione sanitaria, come il confronto permette di prendere spunti da altri che hanno fatto registrare performance migliori, determinate in molti casi da differenti modalità organizzative di erogazione dei servizi sanitari. «In un periodo nel quale spesso le Regioni sono messe in discussione – commenta Sabina Nuti - la scelta di queste dieci, al di là del loro colore politico, di aderire al network, di mettersi in gioco per calcolare con modalità condivise ben 160 indicatori, di essere capaci di definire insieme fasce di valutazione stringenti e sfidanti e di pubblicare i dati su web, ci dimostra che queste istituzioni possono essere d'esempio e "best practice" rispetto a molte altre amministrazioni pubbliche in Italia che ancora non sono in grado di render conto del loro operato ai cittadini».

Da oggi il portale webhttp://performance.sssup.it/network , utilizzato per la gestione, per la condivisione e per la visualizzazione dei dati, viene aperto alle Regioni e alle aziende partecipanti al network, ma anche a tutti i cittadini. In ottobre i risultati saranno disponibili in forma cartacea tramite la stampa del Report 2013.