Aziende e regioni

Eterologa in Veneto da ottobre. Il 24 settembre la cifra del copayment a livello nazionale

«In Veneto partiremo il primo ottobre, dopo aver concordato con le altre Regioni il costo del ticket, che vorremmo essere assolutamente popolare e che naturalmente deve essere uguale in tutta Italia. Partiremo a prescindere dalle scelte che saranno fatte a dalla politica romana. Se ritengono di dover fare una legge, la facciano e la approvino». Non usa mezzi termini il governatore del Veneto Luca Zaia - impegnato dal momento dell'approvazione in Conferenza Stato-Regioni in un "duello" a distanza con i paladini di una via parlamentare - nel presentare la delibera con cui oggi la Giunta ha recepito le linee di indirizzo per la regolamentazione delle procedure di accesso ai 36 centri centri accreditati.

«In Veneto – ha aggiunto il governatore – forniremo anche un ccompagnamento psicologico per le coppie che decideranno di farla, perché vogliamo che l'assistenza sanitaria non si fermi all'aspetto meramente tecnico-scientifico, ma si occupi anche della persona. Saranno applicate le linee guida più attente ed equilibrate del mondo, con un esplicito e deciso no all'eugenetica, la totale gratuità della donazione per evitare l'indecoroso business che si verifica in tanti Paesi esteri, la garanzia dell'anonimato del donatore, il ragionevole limite di età tenendo anche conto delle infertilità causate da svariate patologie o da cure impattanti come la chemioterapia. Credo – ha concluso Zaia – che una lettura attenta di un documento così serio potrà aiutare a convincere anche chi, legittimamente, in questi giorni ha espresso perplessità».

A giorni si affronterà la questione compartecipazione: per la definizione del ticket, i direttori generali delle Regioni (per il Veneto, Domenico Mantoan) si riuniranno il 16 settembre; per il 24 settembre è prevista una riunione del Coordinamento degli assessori (retto dal veneto Luca Coletto) che dovrebbe ufficializzare il costo della compartecipazione.«Secondo noi, intendo tutte le Regioni – ha detto da parte sua Coletto – questa nuova prestazione è assolutamente paragonabile alla fecondazione omologa già inserita nei Lea e, come questa, rientra nella fattispecie della procreazione medicalmente assistita e quindi è da considerarsi pressoché automaticamente inseribile nei Lea. Attendiamo risposte di buon senso – ha aggiunto – anche perché, dopo che le Regioni hanno dato un luminoso esempio di federalismo reale togliendo le castagne dal fuoco al Governo, non si pensi che tutti i costi, ticket escluso, debbano ricadere sui bilanci regionali».

Coletto, ringraziando Zaia e Mantoan per il supporto avuto nel gestire a livello di coordinamento delle Regioni «questa bella operazione sanitaria», ha sottolineato anche che «si era di fronte ad una realtà senza regole e quando un fenomeno esiste è dimostrazione di buon senso e di attenzione alla gente la scelta di governarlo e non di subirlo».
Esprimendo la convinzione che, di fronte ad un'infertilità incurabile, «l'eterologa sia un fatto di civiltà», Coletto ha anche raccomandato, «affrontando questo grave problema, di non dimenticare l'opzione dell'adozione».
Zaia e Coletto si sono anche detti convinti che «linee guida come quelle messe a punto dalle Regioni italiane possono essere un vera e propria buona pratica adottabile anche a livello europeo» e che «più le regole saranno omogenee a livello internazionale, meglio sarà per tutti, a cominciare dai pazienti».