Aziende e regioni

San Patrignano entra nel Ssr dell'Emilia Romagna

Il centro medico di San Patrignano entra nel sistema sanitario regionale dell'Emilia-Romagna, come struttura privata accreditata. L'accordo tra la regione e la cooperativa è stato firmato l'8 settembre, nella sede della onlus riminese, dall'assessore regionale alla Sanità, Carlo Lusenti, dal presidente di San Patrignano Antonio Tinelli e dal direttore sanitario Antonio Boschini.

«Tre elementi - spiega Lusenti in una nota - sono la cornice di questo accordo: una condivisione forte di valori comuni, la prospettiva che di fronte alla perdita delle capacità di salute e di costruirsi un futuro ci debba essere chi si assume la responsabilità di aiutare queste persone a rimettersi in piedi. Il tutto lo si deve fare, e questo è il terzo elemento, mettendo insieme le migliori forze e le migliori esperienze nell'ottica della massima integrazione possibile».

Insomma, regione e San Patrignano sono «due soggetti diversi che decidono di lavorare assieme, perché condividono valori e prospettive, integrando competenze ed esperienze in una condizione di fiducia reciproca».

Nel dettaglio, l'intesa prevede che il centro medico di San Patrignano entri nella rete dei servizi assistenziali della regione come struttura accreditata, «per migliorare il percorso di assistenza e presa in carico dei pazienti tossicodipendenti».

Inoltre, gli attuali otto posti letto utilizzati per l'assistenza residenziale extra-ospedaliera per i malati di Aids saranno riconvertiti per «l'attivazione di un hospice territoriale rivolto anche ai pazienti in fase terminale per patologie correlate all'abuso di sostanze». Sarà poi costituito un comitato consultivo (formato da regione, Ausl di Romagna e San Patrignano) «per proporre, valutare e monitorare i progetti rilevanti per l'assistenza di tossicodipendenti».

L'accordo durerà tre anni, durante i quali sarà «potenziata la collaborazione e l'interazione tra la comunità e il Sistema sanitario regionale, tenendo conto della disponibilità della comunità anche a riorganizzare le proprie strutture sanitarie, se necessario, in base al cambiamento del quadro epidemiologico specifico».

L'accordo tra la regione e san patrignano «è per noi motivo di grande soddisfazione. Sin dalle origini - afferma Boschini - il centro medico ha costruito ottimi rapporti di collaborazione con le strutture ospedaliere di Rimini e oggi la casa alloggio all'interno del centro ospita malati che provengono dal territorio. La nostra attività di assistenza ai malati richiama i valori storici della comunità, oltre a rivestire un ruolo educativo nel percorso dei ragazzi che scelgono di assistere e aiutare i degenti».

Con l'accreditamento della struttura «apriamo un nuovo capitolo - afferma il direttore sanitario - con la piena volontà di aprirci al territorio, offrendo assistenza ai nostri vicini di casa. Per San Patrignano è sempre bello fare del bene ed è ancora più bello se questo può essere fatto in collaborazione
con il pubblico e in sinergia con altri attori».

Il centro medico nacque nel 1994 all'interno della comunità, finanziato per il 25% con fondi pubblici (allora due miliardi di lire), ed è un'esperienza unica in italia, perché «nessun'altra comunità terapeutica è dotata di una struttura sanitaria così complessa». Il centro medico fu realizzato soprattutto per poter accogliere anche tossicodipendenti in gravi condizioni di salute (aids, cirrosi, tumori) e per garantire prestazioni sanitarie in tempi rapidi, senza gravare le strutture pubbliche.