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Zingaretti al Regina Coeli: «Eccellenza della sanità penitenziaria»

«Grazie alla collaborazione tra Regione Lazio e Asl Roma A negli ultimi anni sono state apportate numerose azioni per migliorare le condizioni di vita e di salute dei detenuti». Lo dichiara una nota della Regione Lazio, in merito alla visita del presidente Nicola Zingaretti al carcere di Regina Coeli. Il Centro clinico del carcere, che eroga 80mila prestazioni all'anno, è stato recentemente dotato di importanti servizi (telemedicina e nuovi macchinari) che hanno migliorato la presa in carico dei pazienti e l'offerta sanitaria - prosegue la nota - Oggi, all'interno del Centro clinico, ristrutturato e adeguato a seguire patologie chirurgiche, urologiche, ortopediche e odontoiatriche, sono attivi otto posti letto postoperatori e 24 di degenza. Il Centro conta su un blocco operatorio composto da due camere operatorie moderne e attrezzate per far fronte a tutte le esigenze mediche. I lavori finanziati dal ministero hanno interessato anche i locali cucina, attrezzati per fornire vitto ospedaliero specifico per le diverse
patologie da cui è affetto il detenuto. «La Asl Roma A ha messo a disposizione il proprio personale - si legge ancora - nutrizionisti e medici specialisti per la valutazione delle diverse esigenze nutrizionali e la predisposizione di diete personalizzate. Un'iniziativa che viene realizzata per la prima volta in Italia in questo ambito. Il progetto della Asl capitolina coniuga due aspetti: ottimizzare i costi elevando la qualità del servizio offerto alla popolazione carceraria e nel contempo rendere aggiormente sicuro il rapporto tra detenuto e personale di Polizia penitenziaria soprattutto per quello che riguarda la degenza e il trasporto del paziente detenuto da e per la struttura. Un tavolo permanente che vede coinvolti Asl Roma A, amministrazione penitenziaria e garante dei detenuti è già al lavoro per elaborare nuove strategie e soluzioni per affrontare tutte le eventuali problematiche di natura sanitaria che si presentino all'interno della casa circondariale». «L'inaugurazione - ha detto - è un tassello importante di una strategia, di una volontà di innovazione del modello sanitario. Innovare significa fare cose vecchie in modo nuovo, oltre a fare cose nuove. La prima cosa importante sarà dimostrare che il modello innovativo della sanità non si ferma alle porte di un carcere, ma non ha confini: entra nelle università, negli ospedali e lì dove c'é domanda di buona salute». «Quella di oggi - ha concluso Zingaretti - è una piccola grande innovazione di una macchina amministrativa che sta cambiando e trasforma il carcere di Regina Coeli in un modello nazionale di offerta sanitaria di buona salute».