Aziende e regioni

Fiaso-Gimbe: «Senza Aziende sanitarie non c'è futuro per il Ssn, ma serve un approccio di sistema alla Clinical Governance»

Gimbe e Fiaso hanno condiviso le innovazioni per integrare cultura manageriale e professionale, oggi indispensabili per ottenere il massimo ritorno in termini di salute dalle risorse utilizzate perché per la sostenibilità del Ssn dipende dalla capacità di erogare servizi, prestazioni e interventi sanitari efficaci, appropriati e dall'high value. E' questo il messaggio lanciato in occasione dell'evento "Le Aziende Sanitarie per il futuro del Ssn. Competenze manageriali e professionali per una Sanità ad high value", organizzato in partnership tra la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) e la Fondazione Gimbe.

A oltre 20 anni dalla loro istituzione, il contesto in cui si trovano a operare le Aziende sanitarie è radicalmente mutato, in particolare per i numerosi fattori che hanno silenziosamente contribuito alla crisi di sostenibilità del Ssn: il cambiamento delle condizioni demografiche, economiche e sociali, la crescente introduzione sul mercato di false innovazioni, le diseguaglianze regionali, le ingerenze della politica partitica nella programmazione sanitaria, la grande incompiuta dei Lea, il modello organizzativo delle Aziende sanitarie come "silos" in continua competizione, l'evoluzione del rapporto paziente-medico, l'involuzione del cittadino in consumatore e l'incremento del contenzioso medico-legale.

Francesco Ripa di Meana, presidente della Fiaso, ha sottolineato il rischio del sistema di fronte a proposte affrettate di concretizzare il superamento tout court delle Aziende sanitarie e del loro management che «se dovessero portare la politica a eliminare ogni ostacolo alla gestione diretta dei professionisti, prefigureranno scenari simili a un passato superato ormai da venti anni. Uno scenario nel quale non sarebbe affatto improbabile passare da una fase di sostanziale tenuta del sistema centrato sulla Azienda, anche in questi anni di crisi economica, alla ingovernabilità dello stesso, come negli anni '80».

Accanto ai profondi mutamenti del contesto, Nino Cartabellotta – presidente della Fondazione Gimbe – ha puntualizzato che «le migliori evidenze scientifiche non vengono adeguatamente trasferite alle decisioni professionali, manageriali e di politica sanitaria, generando asimmetrie informative, diseguaglianze e sprechi, in particolare conseguenti al sovra/sottoutilizzo di servizi e prestazioni sanitarie».

«Pertanto – continua Cartabellotta - se oggi le indicazioni del Patto per la Salute indicano che la sostenibilità del Ssn non può che affidarsi al binomio "disinvestire e riallocare", sono indispensabili processi di innovazione e adeguati investimenti per migliorare, oltre che la produzione delle conoscenze e il loro utilizzo da parte dei professionisti, la governance dell'intero processo per trasferire le conoscenze all'assistenza sanitaria».

In particolare, il management è chiamato a integrare in tutti i progessi di governo delle Aziende sanitarie gli strumenti della clinical governance con un approccio di sistema, evitando il loro utilizzo occasionale, afinalistico o limitato all'ambito professionale.

«La ricerca di sinergie nell'operato del management (Fiaso) e dei professionisti (Fondazione Gimbe) – ha concluso Ripa di Meana - fa di questo evento un prezioso laboratorio di innovazioni che mostra la fattibilità delle soluzioni di fronte alla sfida della sostenibilità del Ssn in termini di qualità ed equità, senza ricorrere a cambiamenti istituzionali pensati per perseguire, in realtà, altri obiettivi».

Il report integrale dell'evento sarà pubblicato su il Sole 24 Ore Sanità del 2 dicembre.