Aziende e regioni

Rapporto Oasi 2014/ Investimenti mirati sull'innovazione

L'adozione delle moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Ict) ha assunto nel corso degli anni un ruolo sempre più rilevante in Europa e in generale a livello internazionale, poiché contribuisce a migliorare molti aspetti della sanità, dalla capacità di garantire un migliore accesso alle informazioni del paziente, a quella di supportare una ristrutturazione dei sistemi e dei processi aziendali.

Con la crescente necessità di ridurre i costi della sanità, migliorando al contempo la qualità delle cure, le aziende sanitarie manifestano fabbisogni informativi sempre più complessi, ai quali cercano di dare risposta implementando soluzioni di automazione dei processi clinici (cartelle cliniche elettroniche) e, più in generale, di innovazione tecnologica (il web e la telemedicina). Sebbene alcune aziende scelgano di realizzare propri sistemi, la gran parte di esse tende ad acquistare prodotti commerciali da fornitori Ict specializzati in sanità. Oltre a sviluppare una cartella clinica elettronica aziendale, infatti, la maggior parte di questi fornitori fornisce portafogli di prodotti Ict che comprendono vari applicativi, a esempio, per la gestione dell'accesso dei pazienti e dei workflow e applicativi dipartimentali. In questo scenario, la realizzazione di investimenti qualificati in Ict richiede una convergenza di domanda e offerta, in quanto la scelta dei fornitori/partner Ict per la sanità rappresenta una decisione strategica per ogni azienda.

La ricerca pubblicata nel Rapporto Oasi 2014 intende analizzare questo scenario, perseguendo due principali obiettivi: in primo luogo, effettuare una mappatura nazionale dei fabbisogni informativi e delle priorità di investimento nelle Ict delle aziende sanitarie, in base alle reali disponibilità economiche delle aziende e allo stadio di maturità dei sistemi informativi esistenti, ponendo particolare attenzione allo strumento della Cartella clinica elettronica; in secondo luogo, valutare la coerenza e l'adeguatezza dell'offerta, per individuare eventuali gap e fornire raccomandazioni su come colmarli.

La ricerca si fonda sull'analisi delle percezioni delle strutture sanitarie e, in particolare, dei responsabili dei Sistemi informativi presenti su tutto il territorio nazionale e delle principali aziende italiane operanti nel settore dell'Ict per la sanità.

I risultati dell'analisi evidenziano una situazione estremamente eterogenea rispetto alla copertura dei fabbisogni informativi nelle aziende sanitarie e ospedaliere e una diversificazione delle soluzioni offerte da parte dei fornitori presenti sul mercato italiano.

In particolare, dal lato della domanda l'area clinica ospedaliera è indicata come prioritaria, indipendentemente dall'area geografica e dalla tipologia di azienda. Dal lato dell'offerta, invece, emerge come tutti i competitor analizzati rientrino all'interno della categoria dei Leader, in quanto presentano un'offerta matura in grado di soddisfare la domanda di mercato, con una visione e un livello di innovazione tali da consentire loro di mantenere tale posizione di mercato anche in futuro.

A seguito dell'analisi di domanda e offerta, la ricerca ha effettuato un confronto tra di esse, sia per singola area organizzativa, che con uno specifico focus sulla cartella clinica elettronica.

In primo luogo è possibile evidenziare che, per quanto riguarda l'area amministrativa, le soluzioni sul mercato non sono in grado di soddisfare né i fabbisogni attualmente già coperti in azienda né quelli in attesa di copertura, deducibili sulla base delle priorità di investimento.
Rispetto all'area direzionale e alla cartella clinica elettronica si evidenzia, invece, come, a fronte di copertura dei fabbisogni non ancora elevata, l'offerta sia in grado di rispondere al fabbisogno espresso dalle aziende in termini di priorità di investimento.

Riguardo all'area territoriale emerge un crescente interesse da parte delle aziende; tuttavia l'offerta non sembra essere in grado di coprire tali fabbisogni. Per contro, la telemedicina, che mostra priorità di investimento più basse, è invece largamente coperta dalle soluzioni dei fornitori.
Infine, rispetto alla gestione delle relazioni attraverso il web, si evidenziano una forte propensione all'investimento, ma un'offerta non altrettanto esaustiva.

Per quanto riguarda i sistemi di cartella clinica, è possibile confrontare domanda e offerta sulle diverse componenti relative al patient workflow.
Una prima condizione riguarda aree in cui le soluzioni dei fornitori sono mediamente superiori sia ai fabbisogni coperti, sia alle relative priorità di investimento; tali aree vanno dall'accoglienza all'order entry, all'area clinica e diaristica e alla dimissione e follow-up del paziente.

Particolare è invece la condizione della diagnostica, in cui i fabbisogni informativi sono mediamente coperti da soluzioni verticali e per cui le soluzioni dei fornitori si limitano a offrire integrazioni con propri sistemi. In questo caso si evidenzia anche una minore priorità di investimenti, in quanto questi ultimi sono già stati effettuati.

Infine, rispetto alla continuità assistenziale appare evidente che l'offerta è di poco superiore alla copertura attuale dei fabbisogni informativi, ma anche alla priorità di investimento dichiarata dalle aziende, che comunque non risulta particolarmente elevata.

Rispetto al confronto tra domanda e offerta, la ricerca evidenzia due principali questioni aperte. Una prima questione riguarda la coerenza tra priorità delle aziende sanitarie ed evoluzione dei sistemi sanitari. Se, infatti, da un lato si assiste a sistemi sanitari che dichiarano, in modo sempre maggiore, di spostarsi verso una gestione integrata del paziente, con uno spostamento di molte attività dall'ambito ospedaliero a quello territoriale, mediamente non si assiste a tale enfasi relativamente a quanto dichiarato dalle aziende in termini di fabbisogni informativi e priorità di investimento in Ict. Anche laddove la priorità di investimento in ambiti di cura spostati sul territorio sia presente, le soluzioni offerte sul mercato italiano sembrano non essere adeguate.

Una seconda questione riguarda la coerenza tra necessità espresse dalle aziende e soluzioni offerte. Infatti, guardando all'area delle relazioni esterne delle aziende sanitarie, queste ultime identificano come prioritari i flussi informativi di tipo amministrativo gestiti via web (prenotazioni, pagamenti e refertazione) tra aziende e paziente, mentre l'offerta dei fornitori sembra essere più sbilanciata sulle applicazioni di telemedicina.
Ai fini della realizzazione di una maggiore coerenza tra obiettivi delle aziende sanitarie e fabbisogni informativi emergenti, e tra questi ultimi e le soluzioni offerte dai principali attori del mercato, la ricerca evidenzia, infine, alcune raccomandazioni orientate a far emergere la strategicità delle soluzioni Ict volte a rispondere ai fabbisogni informativi.

Una prima raccomandazione per l'introduzione strategica di soluzioni coerenti con il proprio contesto aziendale è la definizione di una governance efficace. Spesso l'introduzione di innovazioni avviene in singole unità operative, senza condivisione a livello strategico, con conseguenti resistenze da parte degli utenti. Appare opportuno investire in attività di sensibilizzazione finalizzate al cambiamento per favorire l'effettiva condivisione degli obiettivi aziendali, con l'adozione da parte della direzione aziendale di decisioni e scelte di valorizzazione degli attori "portatori di innovazione" e alla gestione di quelli più resistenti.

Conseguentemente occorre definire un unico owner, che può essere identificato in un soggetto o in un organo collegiale, che catalizzi la capacità dell'azienda di intraprendere un percorso di innovazione e di stimolare un commitment forte e costante, interpretando i fabbisogni clinici e organizzativi e traducendoli in strategie di governo dei flussi informativi e in richieste informatiche.

Spostando poi il focus sul lato dell'offerta, una seconda raccomandazione è quella di introdurre innovazioni tecnologiche in un'ottica di dialogo con i fornitori. Infatti, uno dei criteri più rilevanti nella selezione dei partner o fornitori resta ancora il ribasso rispetto alla base d'asta. Per l'innovazione tecnologica sono, invece, fondamentali una co-progettazione e una condivisione dei rischi con alcuni partner tecnologici in un'ottica di project finance.

Tuttavia, le aziende fornitrici di Ict per la Sanità in Italia hanno difficoltà ad assumersi il rischio di investire senza avere una ragionevole certezza dei tempi di rientro del capitale, e gli istituti finanziari non sono necessariamente proattivi nel supportarle. Inoltre, il business model dei fornitori interno è spesso basato sul raggiungimento di target di volumi vendita che meglio si sposa con capitolati di gara più tradizionali basati sull'acquisto a "catalogo".

Un'ulteriore raccomandazione è quella di introdurre sistemi di misurazione, partendo dalla definizione di obiettivi e target di risultato, in quanto ciò che non viene misurato non può essere governato. Occorrono, infatti, sistemi di misurazione e valutazione basati su metodologie strutturate, multi-dimensionali nel misurare i costi e benefici per tutti gli stakeholder e in grado di contemplare risultati di natura finanziaria ma anche di natura economica e organizzativa, volti a misurare il grado di integrazione dei processi e la capacità di generare efficienza ed efficacia.
Infine, l'innovazione è efficace se è utile al raggiungimento degli obiettivi aziendali, se permette di ridurre la distanza tra le aspettative degli stakeholder e il valore generato. Questo richiede la chiara condivisione di tutte le informazioni considerate rilevanti per la formulazione delle strategie di innovazione, delle misurazioni intermedie e dei risultati ottenuti.