Aziende e regioni

Lazio: cure psicologiche per i detenuti

Cure e assitenza psicologica per i detenuti del Lazio. Lo prevede un protocollo d'intesa firmato dal Garante dei detenuti, dall'Ordine degli psicologi e dal Provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria. Gli obiettivi: la salvaguardia del diritto del detenuto a poter fruire dell'intervento dello psicologo e sul riconoscimento dell'importanza di tale professionalità nella tutela della Salute negli istituti di pena della regione.

Il Protocollo, che resterà in vigore sino al marzo 2018, ha dunque lo scopo di garantire ambiente idoneo allo svolgimento del lavoro di competenza del professionista psicologo, tale da assicurare la messa in opera di azioni di sostegno, attività trattamentali e interventi terapeutici; far collaborare i tre enti, nell'ambito delle rispettive competenze ed autonomie, al fine di riconoscere e garantire il Diritto alla salute alle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale; monitorare l'organizzazione del lavoro svolto dal professionista psicologo al fine di migliorare le condizioni di vita all'interno degli Istituti penitenziari.

«Siamo particolarmente soddisfatti - ha detto Pietro Stampa, vicepresidente dell'Ordine Psicologi del Lazio - del fatto che al Protocollo abbia aderito anche l'amministrazione penitenziaria: ci auguriamo che questo ci metta finalmente in condizioni di incidere sull'organizzazione dell'assistenza alla salute mentale nelle carceri del Lazio. In più, per la prima volta viene affermato il diritto del detenuto alla continuità terapeutica: da adesso in avanti, chi prima del proprio ingresso in carcere seguiva una terapia psicologica, avrà diritto a essere seguito dallo stesso professionista anche da detenuto. Ed é un risultato importante. Ci sono poi molti altri aspetti dell'accordo che verranno definiti nei mesi a venire, strada facendo: ci aspettiamo, in tal senso, di ricevere suggerimenti e proposte soprattutto da tutti i colleghi delle Asl, del ministero della giustizia, delle cooperative o di altri enti che già adesso, a vario titolo e funzione, lavorano nelle carceri».

«Quello alla salute è il diritto maggiormente leso in carcere - ha detto il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni - Negli Istituti della Regione, un quarto delle richieste di colloquio é legata alla tutela della salute. Il carcere è un luogo duro, in grado di piegare anche persone psicologicamente forti».