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Bologna, 566 kg di «farmaci amici»: non scaduti e regalati a enti non profit

Il bilancio 2014 del progetto "farmaco amico" attivo a Bologna per il recupero dei medicinali non scaduti da destinare a enti non profit racconta di 566 kg di medicinali riutilizzati, per un valore 185.772 euro contro gli 88.000. Nel complesso si tratta di 966 chilogrammi di prodotti ritirati (+158% rispetto all'anno precedente).
L'iniziativa, promossa da Hera, è realizzata in collaborazione con comune, fondazione Ant, Last minute market, Ordine dei farmacisti, Ausl, Ascomfarma, Federfarma e Afm. Sono 27 le farmacie oggi aderenti, contro le 10 che nel 2013 hanno dato il via al progetto.
Sulle oltre 13.000 confezioni recuperate nel 2014, il 16,1% riguarda farmaci antipertensivi; seguono antiasmatici (9,1%) ed eparine (8,6%). Praticamente nulla la quota dei farmaci da banco, che normalmente hanno una «vita« più lunga nell'armadietto di casa: i medicinali che avanzano prima di scadere, infatti, di solito sono legati a cicli di cura che finiscono o a terapie croniche che vengono cambiate. Non tutti i farmaci, del resto, possono essere conferiti nei contenitori ad hoc presenti nelle farmacie che aderiscono al progetto (di colore verde, mentre quelli per la raccolta dei medicinali scaduti sono gialli): ci sono alcuni requisiti da rispettare, come la validità residua di almeno sei mesi.

I dati illustrati oggi in conferenza stampa «consentono di cogliere come sia stato effettivamente intercettato un bisogno», commenta l'assessore comunale all'ambiente, Patrizia Gabellini, soddisfatta per la crescita di un progetto che consente di ridurre gli sprechi e allo stesso tempo di «redistribuire un bene prezioso a chi ne ha bisogno».
Per Gabellini, sarebbe molto utile se anche le associazioni dei medici aderissero al progetto, così da creare una «rete capillare di informazione» su questo tema: del resto, «gli interlocutori primi sull'uso dei farmaci sono per tutti noi i medici di base, che ci consigliano e ci possono indicare l'opportuno uso parsimonioso» dei medicinali.
L'iniziativa, poi, «ha anche una valenza di carattere solidaristico», aggiunge Paolo Padoan della fondazione Ant, collocandola tra i progetti di «sussidiarietà orizzontale».
Esprime «grandissimo apprezzamento» Marco Manzoli, responsabile del dipartimento farmaceutico dell'Ausl di Bologna: non solo si risparmia una cifra che per il 2014 equivale all'un per mille della spesa farmaceutica dell'azienda, ma si favorisce anche «un uso corretto, responsabile e sostenibile dei medicinali». Infine, un progetto del genere rappresenta «un'azione concreta di prevenzione del rifiuto», sottolinea Sandro Boarini, responsabile ambiente di Hera bologna. Un'attività che, al di là dei farmaci, per la multiutility è in evidente crescita: dalle 3.200 tonnellate di rifiuti evitate nel 2013 si è passati alle 8.600 tonnellate del 2014. Un incremento pari a 9.000 «cittadini equivalenti», spiega Boarini: in sostanza, è come se un piccolo Comune non producesse alcun rifiuto.