Sentenze

Specializzandi: dal Consiglio di Stato via libera al sovrannumero senza retribuzione. Cozza (Fp Cgil): «Bene, ma lotta va avanti»

Il Consiglio di Stato, sez. VI giurisdizionale, a seguito dell'udienza del 4 giugno 2015, ha oggi pubblicato le ordinanze 2462, 2441, 2464, 2463, 2461 del 5 giugno 2015 che consentono l'ingresso sovrannumerario negli ospedali e nei reparti di una prima decina di medici giovani che avevano presentato il ricorso promosso dalla Fp Cgil Medici, con il patrocinio degli avvocati Michele Bonetti, Santi Delia e Umberto Cantelli, contro le gravi irregolarità del noto concorso delle specializzazioni mediche, dove avevano invertito le prove dei test ed in cui la ministra Giannini aveva inizialmente annullato il concorso, salvo poi tornare indietro sui suoi passi.

Sentenza coraggiosa
«È una vittoria di enorme significato non solo giuridico» - lo dichiarano gli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia - «Il Consiglio di Stato, dopo la vicenda della mancata immatricolazione dei c.d. 300 Spartani, per volontà del Miur di riportare la causa dinanzi al Tar, ha avanzato un'innovativa presa di posizione per risolvere la questione: l'ingresso sovrannumerario dei medici ricorrenti, di cui vi è carenza nei reparti, ma senza la corresponsione di borse di studio e permettendo loro di andare nella scuola e nel reparto ambito. Al Consiglio di Stato va il merito ed il coraggio di avanzare una soluzione lungimirante che consentirà al nostro Stato di non perdere i migliori cervelli una volta formatisi».

Non ci fermiamo qui
«Un importante risultato ma la battaglia per il diritto alla formazione dei medici non si fermerà», afferma il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Massimo Cozza, cha aggiunge: «Noi riteniamo che ci sia la disponibilità di risorse e proseguiremo nel futuro per allargare sempre di più il numero di borse. C'è bisogno di non disperdere il patrimonio di medici laureati in Italia e di garantire il numero appropriato di specialisti, il Miur assuma questa come una priorità: le borse messe a bando sono insufficienti, servono più risorse».


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