Sentenze

Avastin-Lucentis: il Consiglio Stato rinvia il caso alla Corte di Giustizia Ue

Il Consiglio di Stato ha rinviato alla Corte di Giustizia la valutazione del caso Avastin-Lucentis, i due farmaci di Roche e Novartis per i quali le due aziende sono state multate dall'Antitrust con l'accusa di comportamento anticoncorrenziale.

Il Consiglio di Stato era chiamato a decidere se confermare o meno la decisione del Tar del Lazio del 2 dicembre 2014, quando il tribunale amministrativo non aveva accolto il ricorso presentato dai due colossi svizzeri contro la maximulta da 180 milioni di euro disposta dall'Authority. La super-multa è stata già pagata dalle aziende e sulla base delle valutazioni dei giudici del Lussemburgo il Consiglio di Stato emetterà la sua sentenza.

Il colosso farmaceutico Roche annuncia la decisione esprimendo «soddisfazione. In questo modo - commenta l'azienda - il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di Roche che, convinta della correttezza del proprio comportamento e della fondatezza delle proprie ragioni, ritiene che il giudizio della Corte di Giustizia europea possa dirimere ogni dubbio residuale in merito al quadro normativo di riferimento».

«Il Collegio - si legge nell'ordinanza depositata oggi a palazzo Spada - ritiene che ai fini della decisione degli appelli sia necessario sottoporre alla Corte di giustizia dell'Unione europea alcune questioni pregiudiziali di corretta interpretazione del diritto euro-unitario, ai sensi dell'articolo 267 comma 3, Tfue», il Trattato sul funzionamento dell'Ue.

Positivo anche il commento di Novartis che in una nota sostiene la decisione di Palazzo Spada di rinviare il caso alla Corte di Giustizia Europea e dichiara: «Il Consiglio di Stato ha rinviato importanti questioni già portate all'attenzione della Commissione Europea nell'ambito di segnalazioni di infrazione contro l'Italia (e la Francia) da tre associazioni farmaceutiche di categoria (Efpia, Eucope ed EuropaBio), al fine di valutare se l'adozione di una legislazione che consenta l'uso e il rimborso di qualsiasi farmaco usato off-label per motivi economici sia o meno in contraddizione con la normativa regolatoria vigente».
Per l’azienda Novartis occorre che sia preservato «l'attuale impianto regolatorio, che prevede un uso off-label dei farmaci solo in circostanze limitate».

Le valutazioni degli oftalmologi
Con il rinvio, il rischio è che «I tempi però in questo modo si allungano molto», come ha detto alle agenzie l'avvocato della Società oftalmologica italiana (Soi), Raffaele La Placa, tra i promotori dell’azione giudiziaria.

«Il Consiglio - spiega La Placa - ha formulato dei quesiti perché si chiarisca come debba essere interpretata la norma europea in relazione al caso concreto. Si tratta, in particolare dell'articolo 101, che stabilisce le norme sulla concorrenza in campo europeo. Se la Corte di Giustizia dovesse dire che questo articolo non si applica a un caso come questo, la sentenza del Consiglio di Stato dovrebbe essere di annullamento della sanzione dell'Antitrust» in caso contrario la sentenza dovrebbe confermare la multa.

Sarà comunque il Consiglio di Stato a decidere se convalidare o meno la decisione del Tar del Lazio del 2014, che non aveva accolto il ricorso presentato dalle aziende svizzere contro la multa dall'Antitrust. «È del resto la stessa Corte di giustizia - recita l'ordinanza - ad aver precisato che la formulazione dei quesiti rientra tra i poteri-doveri del giudice nazionale».


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