Sentenze

Payback farmaci 2013-2015: Il Tar rinvia a luglio 2017. Ma chiede conti chiari ad Aifa. E le industrie ricorrenti intanto pagano meno

di r.tu.

Nuova puntata, nuovo rinvio della sezione terza quater del Tar Lazio sulla vicenda del payback a carico delle industrie farmaceutiche per i ripiani da 1,5 mld della spesa farmaceutica ospedaliera 2013-2015. Con una serie di ordinanze fotocopia emesse ieri davanti ai ricorsi multipli delle imprese, i giudici amministrativi hanno deciso di rinviare qualsiasi decisione all'udienza pubblica fissata per l'11 luglio del 2017. E ora ballano almeno 300 mln.

«Aifa, serve charezza»
Intanto però l'Aifa entro il 31 marzo del prossimo anno dovrà depositare una «compiuta relazione» che metta in chiaro con tanto di pezze d'appoggio i conti fatti con le richieste di rimborso alle aziende farmaceutiche, che sono più alte di quelle contestate dalle aziende stesse. Che a luglio, vale ricordarlo, sono state intanto chiamate a rimborsare quanto avevano accantonato in bilancio per i ripiani. Meno, appunto, di quanto non pretendessero Aifa e Governo col decreto legge "enti locali" di questa estate. In questo senso, il Tar ha dunque accolto l'istanza cautelare delle imprese chehanno fatto ricorso.

Dati Aifa contestati
Il Tar contesta infatti «la correttezza dei conteggi di Aifa, così come l'adeguatezza dei dati a loro supporto». Operazione-chiarezza che il Tar pretende adesso da Aifa con una relazione firmata dal suo direttore generale (chi sarà a marzo 2017?), dato che «non sono stati forniti puntuali elementi istruttori da parte dell'amministrazione, sufficienti a comprovare l'esattezza dell'importo preteso» verso le aziende ricorrenti.

Imprese che vincono, imprese che ci perdono
Risultato di tutto questo è che rispetto alle attese del Governo, ballano circa 300 mln: la differenza tra quanto richiesto e le somme versate dalle ricorrenti (molte imprese però hanno pagato tutto) in base alle somme che avevano accantonato in bilancio. Una situazione che creerà "curiose diversità". Se alla fine il Tar darà ragione all'Aifa, le imprse ricorrenti avrebbeo tenuto in cassa le somme da versare per un anno, quelle che non hanno fatto ricorso invece hanno pagato tutto subito. Se invece il Tar darà ragione alle aziende ricorrenti, che faranno quelle che non hanno fatto ricorso? Se hanno pagato troppo, chi e quando rimborserà loro il non dovuto.

Ma attenzione, dopo c'è sempre di mezzo il Consiglio di Stato. E passerà ancora del tempo. Così va la giustizia in Italia.


© RIPRODUZIONE RISERVATA