Lavoro e professione

L’Italia dei bambini maltrattati. L’indagine Terre des hommes-Cismai

di Rosanna Magnano

Potrebbero popolare una «città» triste di 91mila abitanti. Sono i bambini maltrattati in Italia. Bambine e adolescenti e minorenni di origine straniera le fasce più vulnerabili. Centro e Sud le aree a maggior rischio. Trascuratezza materiale o affettiva, violenza assistita, maltrattamento psicologico, patologia delle cure (discuria/ipercure), maltrattamento fisico e abuso sessuale. Declinazioni di un fenomeno che lascia ferite incancellabili, che produce sofferenza, disagio, malessere, patologie fisiche e mentali. E costi pubblici, sanitari e non (già stimati in oltre 13 miliardi l’anno). E’ la fotografia scattata dalla prima “Indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia” condotta da Terre des Hommes e Cismai per l'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza presentata oggi a Roma.

«È questo un lavoro che fornisce una fotografia faticosa da guardare, ma necessaria. Capire l'entità del fenomeno - sottolinea Vincenzo Spadafora, Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza - la sua distribuzione geografica sul territorio, le specificità, i terreni di coltura significa poter dare risposte adeguate. Significa anche poter avanzare proposte concrete a Governo e Parlamento al fine di arginare il più possibile questa realtà violenta nei confronti di chi ha meno di 18 anni. L'Authority che presiedo ha voluto questo prezioso lavoro di monitoraggio e ricerca».

Tra gli obiettivi dell’iniziativa, la promozione di un sistema permanente di monitoraggio della violenza sui bambini per individuare i gruppi più vulnerabili, per aggiornare le
politiche e la programmazione a tutti i livelli e per verificare i progressi compiuti nella prevenzione.

«Finalmente abbiamo una fotografia attendibile a livello nazionale - sostiene Federica Giannotta, responsabile Advocacy e Programmi Italia di Terre des Hommes - del fenomeno del maltrattamento sui minori, un risultato di cui, come Terre des Hommes, siamo particolarmente soddisfatti, dato il nostro continuo impegno per portare l'Italia all'altezza degli standard internazionali di tutela dei diritti dei bambini. Questa indagine, che segue di due anni la nostra prima ricerca pilota sul maltrattamento, ha dimostrato che può essere realizzata anche in Italia una raccolta dati significativa in termini quantitativi e qualitativi con risorse relativamente contenute».

«La ricerca sperimenta con successo - aggiunge Andrea Bollini, Consigliere nazionale del Cismai - un sistema di monitoraggio sul maltrattamento all'infanzia, che coinvolge i servizi sociali dei Comuni italiani. Questo monitoraggio potrà essere messo a regime con il Casellario dell'assistenza, predisposto dal ministero delle Politiche sociali».

Le dimensioni del fenomeno
Sono oltre 91mila i minorenni maltrattati seguiti dai Servizi Sociali . Rispetto al totale dei bambini e adolescenti seguiti dai Servizi, i minorenni presi in carico per maltrattamento sono più numerosi al Sud e al Centro (rispettivamente 273,7 e 259,9 ogni mille) contro i 155,7 casi al Nord. Particolarmente esposte le femmine e gli stranieri. Tra le tipologie più frequenti di maltrattamento troviamo la trascuratezza materiale e/o affettiva (55% dei casi seguiti), la violenza assistita (19%) e il maltrattamento psicologico (14%).

Ogni 1.000 minorenni residenti quasi 48 sono seguiti dai Servizi sociali, per un totale stimato di 457.453 casi; di questi 91.272 sono stati presi in carico perché maltrattati (9,5 ogni mille minori residenti).

Le femmine sono particolarmente esposte: su 1.000 bambine assistite, 212,6 sono in carico per maltrattamento, mentre su 1.000 maschi solo 193,5 sono seguiti per la stessa causa.

L'indagine mostra anche come i bambini stranieri siano più vulnerabili al maltrattamento: infatti tra la popolazione minorile straniera residente la prevalenza dei bambini maltrattati è doppia rispetto a quella dei bambini italiani maltrattati: 20 bambini stranieri ogni 1.000 contro gli 8,3 per mille degli italiani.

Non sempre il maltrattamento è la causa primaria dell'avvio dell'assistenza al minore da parte dei Servizi Sociali. Ciò accade nelle forme più evidenti d'abuso, come l'abuso sessuale o le violenze fisiche, mentre nei casi di abusi psicologici, trascuratezza materiale e/o affettiva e la violenza assistita, spesso il bambino arriva ai Servizi per motivi differenti e solo in un secondo momento viene registrato anche il maltrattamento tra i motivi della presa in carico.

Tra le tipologie di maltrattamento più diffuse troviamo al primo posto la trascuratezza materiale e/o affettiva, con il 47,1% dei casi. Se a questo dato affianchiamo quello relativo alla patologia delle cure (8,4%), si può affermare che oltre la metà dei bambini maltrattati subisce una grave forma di trascuratezza. Al secondo posto c'è la violenza assistita: un bambino su 5 di quelli maltrattati è testimone di violenza domestica e ne soffre le conseguenze. Il maltrattamento psicologico ha un'incidenza superiore rispetto a quello fisico (13,7% contro il 6,9%), pur avendo conseguenze tali da richiedere l'assistenza dei Servizi Sociali.

Le performance dei servizi
Mediamente ogni bambino maltrattato riceve almeno 2 tipologie di servizio di protezione e tutela, come assistenza economica alla famiglia (nel 27,9% dei casi), inserimento in comunità (19,3%), assistenza domiciliare (17,9%), affidamento familiare (14,4%), assistenza in un centro diurno (10,2%). I servizi sciali al Nord hanno una migliore performance, assistendo un numero maggiore di minori, e quindi riescono a svolgere una funzione anche di prevenzione, mentre al Sud e al Centro arrivano ai Servizi soprattutto i casi più gravi. L'indagine ha coperto un bacino effettivo di 2,4 milioni di popolazione minorile residente in Italia, con la partecipazione di 231 Comuni distribuiti in tutta Italia.

L'Authority di garanzia degli under 18 sta da tempo impegnandosi sul fronte dei maltrattamenti ai minorenni. In questa direzione si colloca anche il lavoro portato avanti dalla prima Commissione consultiva presieduta dal professor Luigi Cancrini.

Il confronto con gli altri Paesi
Partendo da questa indagine è possibile fare un confronto con le ricerche epidemiologiche sul maltrattamento in altri Paesi. L'Italia ha un indice di prevalenza (9,5 casi per mille) inferiore al Canada (9,7), Inghilterra (11,2) e Stati Uniti (12,1). Le differenze sono ancora più marcate analizzando le differenti tipologie di maltrattamento: per quel che riguarda la violenza sessuale in Italia l'incidenza (4 bambini su 100 maltrattati) appare fra le più basse registrate nei Paesi industrializzati. “Sarà utile fare una riflessione approfondita se questo dato è legato a una difficoltà di emersione e rilevazione da parte dei servizi oppure si tratta di un'effettiva ridotta prevalenza”, sottolinea Giannotta.

Le raccomandazioni finali
A chiusura dell'indagine i promotori hanno formulato 5 Raccomandazioni per il Governo e la Conferenza delle Regioni, che chiedono di:

1.Istituire un Sistema informativo nazionale permanente di raccolta dati sul maltrattamento e promozione di banche dati sul fenomeno

2.istituire un Organismo di Coordinamento interistituzionale sul maltrattamento e promuovere un Piano nazionale di contrasto, prevenzione e cura del maltrattamento all'infanzia

3.adottare delle Linee Guida nazionali sulla prevenzione e protezione della violenza sui bambini e adolescenti

4.armonizzare gli strumenti per rilevare precocemente il maltrattamento sui bambini

5.attribuire le risorse necessarie per l'attuazione delle misure di contrasto, prevenzione e cura da destinare alle amministrazioni nazionali, regionali e comunali competenti.


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