Aziende e regioni

Emilia Romagna, il nuovo Piano regionale prevenzione 2015-2018

Gli interventi per prevenire gli infortuni e le malattie professionali, lo sviluppo dei programmi di screening oncologici, la sorveglianza delle malattie infettive, la prevenzione delle malattie croniche, l'informazione e la sensibilizzazione per favorire l'adesione consapevole ai programmi di vaccinazione. Ma anche le strategie per favorire l'attività fisica in tutte le età, l'educazione all'affettività e alla sessualità, gli interventi per diffondere un'alimentazione sana e consapevole, l'attenzione per il benessere dei più giovani, le iniziative per rafforzare le competenze e la consapevolezza nelle persone sulle abitudini e gli stili di vita che possono proteggere la propria salute. Sono i principali contenuti del nuovo Piano della prevenzione 2015-2018 approvato dalla Regione Emilia Romagna. Uno strumento di riferimento per tutti gli interventi e i programmi che le Aziende sanitarie devono attivare e realizzare nei prossimi anni per tutelare e promuovere la salute delle donne, degli uomini e dei bambini che vivono nella nostra regione e per intervenire su problemi di salute più diffusi nella popolazione.

«La prevenzione è una nostra priorità. E questo Piano - sottolinea l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi - è uno strumento moderno che affronta bisogni nuovi con strategie innovative. E' molto importante per noi l'attenzione che abbiamo voluto rivolgere alla valutazione dei risultati che saremo capaci di raggiungere, alla verifica del loro impatto sulla salute».

Il Piano individua in modo preciso gli obiettivi da raggiungere e i criteri e gli indicatori per misurare i risultati. Un gruppo di lavoro regionale garantisce il coordinamento e il monitoraggio di tutti i progetti.

Il Piano, adottato dalla Giunta regionale con una propria delibera, è il risultato di un percorso di confronto tra Regione, Aziende sanitarie e i diversi soggetti del territorio interessati (Enti locali, terzo settore, privato sociale, volontariato, scuola, università, associazioni di categoria).

«Con il Piano della prevenzione mettiamo a sistema il lavoro di tutti i servizi – sottolinea Venturi -. La salute, intesa nella sua accezione più ampia, è influenzata da molteplici fattori e di conseguenza dipende dallo sviluppo di reti e alleanze. Il nostro obiettivo è di costruire sempre più sinergie e integrazione tra i servizi territoriali e i servizi e i presidi ospedalieri e di favorire la costruzione di alleanze con enti e associazioni locali per affermare sempre più il ruolo cruciale della promozione della salute e della prevenzione come fattori di sviluppo della società e di sostenibilità del welfare».

Sei gli ambiti di intervento articolati in 68 progetti, da realizzare favorendo integrazione e trasversalità per garantirne l'efficacia: ambienti di lavoro, scuola, ambito sanitario (inteso come prevenzione e contrasto dei fattori di rischio nei cittadini e nella comunità, con interventi proattivi da parte dei servizi), comunità (declinata in tre aree: programmi rivolti alla popolazione, interventi per fasce di età, interventi per condizioni specifiche).

Equità, integrazione, partecipazione sono le parole chiave del nuovo Piano della prevenzione dell'Emilia-Romagna. Principi da applicare attraverso le sinergie che verranno realizzate a livello locale.

L'integrazione delle politiche sanitarie con le politiche sociali, ma anche ambientali, urbanistiche, abitative, si affianca all'integrazione delle competenze, delle professionalità, dei servizi per riuscire a dare risposte nella globalità e garantire gli interventi più efficaci possibili.

Il ri-orientamento dei servizi sanitari è la risposta ai nuovi bisogni di salute della popolazione, attraverso soluzioni e modalità innovative.
Per attuare gli interventi previsti, le Aziende sanitarie devono ora predisporre il piano operativo triennale.


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