Aziende e regioni

Terremoto in Lombardia: arrestato il vicepresidente della Regione ed ex assessore Mario Mantovani. Indagato Garavaglia. L’accusa? Tangenti

di Angelo Mincuzzi

All’epoca del processo Ruby e di quello sulla frode fiscale sui diritti Mediaset, Mario Mantovani organizzava la claque per Silvio Berlusconi. Attornato da un drappello di fedelissimi stazionava all'esterno del Palazzo di giustizia milanese o sedeva tra i banchi riservati alla stampa per esprimere la sua vicinanza al leader dell’allora Popolo della libertà, partito di cui era Coordinatore regionale lombardo. Questa mattina Mantovani, attualmente vicepresidente della Regione e membro del Comitato di presidenza di Forza Italia, è stato arrestato dagli uomini del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano con l'accusa di concussione, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti.
Con lui sono finiti in carcere Giacomo Di Capua, suo stretto collaboratore e capo di Gabinetto all'assessorato alla Salute della Regione Lombardia e Angelo Bianchi, ingegnere del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria. Bianchi ha anche ricoperto il ruolo di Responsabile unico del progetto di gare che avevano come stazione appaltante lo stesso Provveditorato interregionale.
L'inchiesta riguarda il periodo tra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014 e Mantovani è coinvolto in quanto (all'epoca) senatore della Repubblica e sottosegretario di Stato al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, assessore alla Salute alla Regione Lombardia e sindaco di Arconate.
A Mantovani sarebbero contestate gare pilotate sugli appalti per la gestione del trasporto di malati dializzati, turbative d'asta su opere pubbliche, come la ristrutturazione di alcuni edifici scolastici del Comune di Arconate, e pressioni sul Provveditorato alle opere pubbliche di Lombardia e Liguria per far riacquisire il ruolo di responsabile unico del procedimento ad Angelo Bianchi, sotto inchiesta a Sondrio. Mantovani avrebbe anche ottenuto gratuitamente lavori di ristrutturazione in immobili di sua proprietà e in case di riposo riconducibili a sue società, in cambio del conferimento di incarichi pubblici all'ingegnere che le ha eseguite.
L'inchiesta è nata in seguito all'esposto presentato in procura da Alfio Leonardi, dirigente del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in servizio al Provveditorato delle opere pubbliche della Lombardia e della Liguria. L'arresto di Mantovani è stato chiesto nei mesi scorsi ma è stato accolto solo oggi dal gip.
Il vicepresidente della Regione Lombardia è stato assessore alla Salute fino a un mese fa quando, dopo l'approvazione della riforma socio-sanitaria, è stato protagonista di una rottura con il presidente della Regione, Roberto Maroni, e ha abbandonato la carica. Da settembre è assessore ai Rapporti con l'Unione europea, alla programmazione comunitaria e alle relazioni internazionali.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip Stefania Pepe, su richiesta del procuratore aggiunto Giulia Perrotti e del pm Giovanni Polizi. Oltre ai tre arrestati ci sono altri 12 indagati che, secondo quanto ha comunicato il procuratore della Repubblica, Edmondo Bruti Liberati, in una nota «hanno concorso a vario titolo nei reati». Tra di loro c'è anche l’assessore lombardo all’Economia, Massimo Garavaglia, esponente di punta della Lega Nord. Ex senatore, Garavaglia è dal 25 novembre 2013 membro del consiglio di amministrazione della Cassa depositi e prestiti in rappresentanza del settore delle Regioni. È accusato di turbativa d'asta. «Pretendo che adesso si pubblichino tutti i miei estratti conto» è stata la prima reazione di Garavaglia che all'AdnKronos mentre è in viaggio da Roma verso Milano spiega «di non sapere assolutamente niente dell'inchiesta» e di non essere stato raggiunto da nessun un avviso di garanzia. «Me l'hanno detto - sottolinea - ma io, personalmente, non ho ancora in mano nulla. A questo punto - conclude - pretendo che si pubblichino tutti i miei estratti conto. Sono assolutamente sereno, anche se mi sembra ci sia un grandissimo sputtanamento in corso».
La Guardia di Finanza ha anche effettuato perquisizioni e sequestri di documenti, «in relazione anche ad ulteriori ipotesi di reato», abuso d'ufficio e turbativa d'asta, ipotizzate a carico di Mantovani in concorso con altri. Le attività dei finanzieri sono state svolte nelle province di Milano, Pavia, Varese, Vercelli e Rimini, negli uffici degli indagati nella sede della Regione Lombardia e in 9 abitazioni e 17 enti e società.
Questa mattina il vicepresidente della Lombardia era atteso all'apertura della “Giornata della trasparenza” organizzata dalla Regione. Mantovani avrebbe dovuto aprire i lavori per una serie di incontri sul rapporto tra trasparenza e pubblica amministrazione.


© RIPRODUZIONE RISERVATA