Aziende e regioni

Campania verso l’addio all’Arsan, Soresa resiste. E nasce il Servizio ispettivo sanitario e socio sanitario

di Laura Viggiano

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24 Esclusivo per Sanità24

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, aveva definito «luogo di clientele politiche» l’Arsan – l’Agenzia regionale di settore – e annunciato la sua abolizione. Ora dalle parole si passa ai fatti e il Consiglio regionale ha inserito in una legge la soppressione dell'agenzia, che sarà votata con ogni probabilità lunedì.
L’articolato riguarda diverse «misure per introdurre la cultura della responsabilità nell'organizzazione sanitaria nonché migliorare i servizi ai cittadini”. Un titolo ambizioso, scelto dalla Giunta, sotto il quale, al primo punto, si parla dell'istituzione di un ufficio speciale regionale, denominato Servizio ispettivo sanitario e socio sanitario, al quale vengono affidate funzioni ispettive nel settore. Verifiche e sopralluoghi riguarderanno aziende del Servizio sanitario regionale ed ospedaliere, Irccs pubblici e privati, così come aziende universitarie ospedaliere, l'Istituto Zooprofilattico, gli enti accreditati che afferiscono al settore sanitario e socio-sanitario e le farmacie pubbliche e private. «Le parole d'ordine sulle quali la regione Campania sta puntando sono semplificazione, riduzione dei costi, sblocco degli investimenti. Questo nuovo corso investe anche la sanità con nuove misure - dice il presidente della V Commissione Sanità Raffaele Topo - questo primo intervento sulla legislazione sanitaria si propone l'obiettivo di introdurre un ufficio ispettivo, in particolare, alla luce delle evidenti criticità emerse in questi mesi sull'appropriatezza delle prestazioni erogate. Prevede, inoltre, la semplificazione delle procedure per la formazione degli albi e per le nomine dei direttori generali delle Asl e degli enti del Ssr». All'aggiornamento dell'elenco regionale degli idonei alla nomina di direttore generale provvederà, senza nuovi o maggiori oneri a carico delle casse pubbliche, una commissione che resterà in carica tre anni, composta da un dirigente designato dall'Agenzia nazionale Agenas; un dirigente appartenente all'Avvocatura regionale e un esperto individuato nell'ambito di una rosa di cinque nomi proposta dalla Conferenza dei rettori delle università campane.

Tornando alla scelta di eliminare l’Arsan, questa «va considerata nel quadro delle decisioni finalizzate a ridurre le società e le agenzie pubbliche regionali» spiega il presidente Topo. Tutto, almeno per il momento, tornerà all’ordinaria articolazione amministrativa regionale, puntando a risparmi in termini di spesa e alla razionalizzazione. Intanto, però, c’è Soresa - la società sopravvissuta alla scure che ha portato da 43 a 6 le partecipate della Regione, creata circa 15 anni fa per gestire il debito della Sanità campana e diventare centrale di committenza - che sta preparando il nuovo piano industriale e che potrebbe vedere potenziate le sue funzioni dopo la scomparsa dell'Arsan. La convenzione con la regione scade a fine anno. E si sta lavorando a un piano articolato che potrebbe portare anche a una convenzione ponte in vista di quella triennale con mansioni svolte fino a ieri dall'ex agenzia regionale. Intanto la società presieduta da Giovanni Porcelli, che a luglio ha bloccato tutte le gare per sottoporle al controllo dell'Anac, nelle ultime settimane ha pianificato la pubblicazione di alcuni bandi. Si tratta di gare d'appalto per l'affidamento di servizi per circa un miliardo e mezzo e gare per fornitura che valgono diverse centinaia di milioni di euro. Alcune sono «innovative per la Campania» spiega Porcelli, e riguardano «global service per la manutenzione delle aziende; vigilanza armata e non; il lavaggio e la sterilizzazione di strumenti e lenzuola; mensa per i degenti e rifiuti ospedalieri». Su queste gare il presidente è sicuro che si vedranno i risultati più consistenti sul decremento dei costi.


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