Aziende e regioni

Piemonte, oncologia: un ospedale di riferimento per ogni tumore

Ogni tipologia di tumore avrà i suoi ospedali di riferimento specializzati. È quanto ha stabilito la Regione Piemonte che oggi in Giunta ha approvato una delibera in cui si disegna la rete di cura oncologica. «Il Piemonte - ha spiegato l'assessore alla Sanità, Antonio Saitta - è la prima Regione italiana a individuare, nell'ambito del proprio Dipartimento di rete oncologica, i centri di riferimento per la cura le singole patologie tumorali, ferma restando naturalmente la libertà dei pazienti di scegliere il centro presso il quale farsi curare». Sono 16 le categorie tumorali per le quali sono stati individuati i centri di riferimento su tutta la regione, tenuto conto anche del livello di diffusione di ognuno. Così ad esempio per i tumori al seno, tra i più diffusi, sono 16 le strutture individuate, di cui 7 su Torino e provincia e 3 per ciascun quadrante del resto del Piemonte: sud-est, sud-ovest e nord-est. Stesso ragionamento su tutte le altre categorie. Alcuni esempi per i tumori con incidenza maggiore: 23 gli ospedali che saranno specializzati nei tumori urologici, 22 le strutture per i tumori del colon e del retto, 20 quelle per i tumori allo stomaco.
Saitta ha sottolineato che «si tratta di un provvedimento molto importante e non solo sotto il profilo organizzativo e della razionalizzazione del sistema, ma soprattutto dal punto di vista della qualità delle cure: individuare i centri di riferimento significa fornire ai malati oncologici le risposte più appropriate rispetto alle complessità delle patologie, assicurando qualità delle prestazioni e la presa in carico in tutto il percorso di cura. Ci assumiamo questa responsabilità e mettiamo al centro la salute. Si mette fine al tempo in cui tutto di poteva fare da tutte le parti». I centri sono stati scelti sulla base di requisiti tra cui il modello organizzativo, il volume di attività appropriata, l'esperienza degli operatori, le dotazioni tecnologiche. Tutti i Centri accoglienza e servizi (Cas) e le Asl indirizzeranno i pazienti solo presso i centri di riferimento per le singole patologie tumorali, pur rimanendo garantita ai pazienti la libertà di scegliere. «Altro obiettivo fondamentale - conclude Saitta - è utilizzare al meglio le risorse per la lotta contro il cancro. I centri di riferimento che nel corso del tempo non dovessero mantenere i requisiti, perderanno tale qualifica».


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