Aziende e regioni

Toscana: sul mercato immobili inutilizzati per 650 milioni (500 delle Asl)

La Toscana mette in vendita parte del suo patrimonio immobiliare inutilizzato per una valore di 500 milioni di euro per la parte sanitaria e di 150 milioni per la parte di proprietà della Regione. «Non ci guida l’esigenza di ripianare un bilancio che è in pareggio - ha spiegato al termine della riunione della Giunta il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi - ma il buon senso del buon padre di famiglia che decide di alienare i beni inutilizzati e in qualche caso degradati. Utilizzeremo l'eventuale ricavato per investire nella sanità, nell'assetto idrogeologico, in opere pubbliche, in cultura».
L’operazione non si annuncia facile ma Rossi è ottimista: «Iniziamo un percorso che ci consentirà di raggiungere due obiettivi: aumentare gli investimenti e far sì che questo patrimonio non vada perduto e non si deteriori come in alcuni casi è già accaduto. In un paio di mesi contiamo di predisporre le carte. Poi intendiamo discutere con i Comuni della destinazione d'uso degli immobili».

Gli immobili della Regione
Sono sette gli immobili di sua proprietà, quasi tutti a Firenze, che la Regione intende vendere, per un valore totale stimato di circa 150 milioni di euro.
Si tratta di Villa la Quiete, Villa Fabbricotti, dell'immobile di via Pietrapiana che ospita attualmente uffici regionali, dell'ex Ospedale Meyer, di Palazzo Bastogi, la ex sede della presidenza regionale, la sede dell'Istituto Idrologico a Pisa e della fiorentina Villa Basilewsky per la quale, oltre all'alienazione, la Regione sta valutando in alternativa l'ipotesi di trasferirci gli uffici dell'assessorato al diritto alla salute.

Il patrimonio delle Asl
Ben più ingente il valore del patrimonio di proprietà delle Aziende sanitarie, il cui importo complessivo sfiora i 560 milioni di euro. Siamo di fronte ad immobili vari, di maggiore o minore pregio.
Tra i principali figurano, per ciò che riguarda la ex Asl 1 delle Apuane, l'ospedale S. Giacomo e San Cristoforo di via Orecchia e il distretto di via Sacco e Vanzetti.
Anche per ciò che riguarda la ex Asl di Lucca si tratta dell'ex ospedale di Campo di Marte e dell'ex ospedale psichiatrico di Maggiano.
Rilevante anche il patrimonio di proprietà della ex Asl 3: l'ex ospedale del Ceppo e il complesso dell'ex ospedale psichiatrico delle Ville Sbertoli.
Alla ex Asl 4 di Prato appartengono il corpo centrale del “Misericordia e dolce” e villa Filicaia, con una casa colonica.
Nel caso della ex Asl 5 di Pisa siamo di fronte al palazzo B del centro direzionale di via Zamenhof e al padiglione Morselli dell'ex ospedale psichiatrico di Volterra.
Alla ex Asl 6 di Livorno appartengono il Sert di via Scali e la ex sede legale dell'ex sanatorio.
Gli immobili della ex Asl 7 di Siena sono l'ex ospedale di Chianciano Terme con il relativo terreno e il complesso dell'ex presidio ospedaliero di Torrita di Siena.
Gli immobili della ex Asl 8 di Arezzo sono il centro diurno disabili villa Chianini in via Masaccio, l'ex RSA di Castiglion Fiorentino e l'ex ospedale psichiatrico di viale Cittadini ad Arezzo.
Due sono gli immobili di proprietà della ex Asl 9 di Grosseto: si tratta del distretto di via Don Minzoni e del Castello Regio di piazza Becucci.
A Firenze sul territorio della ex Asl 10 insistono gli ex sanatori Luzzi e Banti di via dell'uccellatoio, villa Falcucci, la fattoria “Le rose”, l'ex presidio ospedaliero Sant'Antonino a Fiesole, quello Camerata di via della Piazzola, infine gli edifici dal 31 al 35 dell'ex ospedale psichiatrico di San Salvi.
Ad Empoli gli immobili di proprietà della ex Asl 11 da alienare sono il podere Le tagliate della ex fattoria della Badia di Santa Gonda, la palazzina dedicata alla riabilitazione, l'ospedale degli infermi e il distretto di via Rozzalupi.
In Versilia ci sono una porzione dell'ex ospedale Lucchesi e l'ex colonia Laveno, entrambi di proprietà della ex Asl 12.
E' in corso di valutazione anche l'ipotesi di vendita di una parte del patrimonio delle Aziende ospedaliero universitarie. A quella pisana appartengono la divisione ortopedica dell'ex ospedale di Calambrone e il palazzo dei Trovatelli oltre all'ex presidio ospedaliero di Santa Chiara. A Careggi appartiene invece villa Pepi e all'Ispo (l'Istituto per lo studio della prevenzione oncologica) la palazzina che lo ospita.


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