Aziende e regioni

Piemonte, arrivano dal ministero i primi fondi per il Parco della Salute di Torino

di Emiliano Calabrese

Tanto tuonò che piovve. Possiamo riassumere così l’ “odissea”, che ha portato ieri il ministero della Salute ad approvare lo studio di fattibilità per il futuro Parco della Salute, della Ricerca e dell'Innovazione di Torino (Psri).
Si tratta di uno stanziamento da 250 milioni di euro, rispetto al totale del progetto che supera i 627, che l'attacco a tre punte della sanità piemontese, Chiamparino, Saitta e Moirano, è riuscita a portare a casa dopo anni (14) di i tentativi falliti delle amministrazioni precedenti (Ghigo, Bresso e Cota).
Il risultato – commenta il presidente della Giunta regionale Sergio Chiamparino – è stato possibile grazie a «uno studio di fattibilità credibile e concreto e conti della Sanità in ordine dopo anni di inadempienze. Adesso non ci sono più alibi: presto organizzerò un incontro con le principali forze del sistema torinese per definire insieme un percorso che ci consenta di partire entro il prossimo anno con l'affidamento dei lavori».
Percorso non certamente dei più semplici considerando che all'appello mancano circa i 2/3 delle risorse, che tradotto in cifre significa 400 milioni. Non solo, le esperienze di collaborazione con i privati per la costruzione di nuovi ospedali, vedi Toscana, Veneto e Lombardia, spesso si sono rivelate degli affari molto più per i soggetti costruttori e per le banche finanziatrici che per le regioni ed i loro cittadini. Insomma, c'è da stare con gli occhi ben aperti. Non per nulla la regione Piemonte ha messo in campo sin da subito una collaborazione con l'Autorità Nazionale Anticorruzione, guidata da Raffaele Cantone, per condividere percorsi di trasparenza per i futuri appalti. Inoltre, tra le norme da rispettare, vi sono anche quelle condivise con le opposizioni e presenti nella legge regionale 27 gennaio 2015 n. 1 che prevedono, in particolare, all'articolo 24 oltre che una limitazione della contribuzione pubblica in caso di finanza di progetto (project financing), il divieto di prevedere quale corrispettivo il ricorso all'affidamento in concessione di servizi sanitari ed ospedalieri.
Tornando allo studio di fattibilità occorre sottolineare che il Psri ospiterà le attività e le strutture ad alta complessità attualmente presenti nei quattro presidi ospedalieri dell'Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, ovvero il San Giovanni Battista (Molinette), il Sant'Anna, il Regina Margherita e il Cto. Per quanto riguarda la ricerca e la didattica, invece, vi saranno trasferite tutte le attività relative alla Facoltà di Medicina e di Chirurgia dell'Università degli Studi di Torino. Il tutto in un’area (ex Avio-Oval) di oltre 300mila mq (193.073 mq di proprietà della Regione Piemonte e 124.277 appartenenti alla società F.S. Sistemi Urbani).


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