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Emergenze: piano formazione e sportello antiviolenza, ecco i progetti “made in Brianza”

di Carlo Maria Teruzzi (presidente Omceo Monza-Brianza)

Per promuovere il benessere della comunità, inteso non solo nella accezione di salute fisica, ma anche come salute mentale, il nostro Ordine ha ritenuto doveroso porre attenzione alle richieste di intervento nelle criticità sociali dando vita a due progetti, i primi presentati in Italia, finalizzati a far fronte alle tante situazioni di emergenza che incorrono sul nostro territorio mediante un'azione concreta, mirata e condivisa.

Due progetti innovativi
La prima iniziativa si chiama “Salute in emergenza”, un progetto formativo esclusivo, articolato in dieci lezioni rivolte al personale medico e sanitario operante sul territorio. Il progetto è nato dalla necessità di avere un team di medici psicoterapeuti e psicologi psicoterapeuti cooperanti nell'area di Monza e Brianza in grado di gestire al meglio le situazioni di maxi-emergenze così come di emergenza più puntuali. Al termine del percorso i professionisti hanno acquisito le competenze adeguate per intervenire con competenza e professionalità in tali situazioni, al fine di favorire il recupero della normalità ed il ritorno alla quotidianità mediante interventi tesi a sviluppare la resilienza delle persone colpite e facilitando la stabilizzazione psicologica sul piano interpersonale e sociale delle persone e della comunità. Quello che abbiamo creato è una vera e propria equipe di professionisti attiva 24h/365 giorni l'anno pronta ad intervenire in caso di emergenza, intesa sia in casi di calamità naturale, eventi socio-politici e terrorismo, così come a tutte quelle situazioni più puntuali, non escludendo le vittime di traumi violenti quali omicidi, lutti, decessi sul luogo di lavoro e aggressioni provocati dall'uomo con conseguenze emotive importanti per tutta la comunità coinvolta. L'equipe che siamo andati a formare, grazie anche al contributo di professionisti di rilievo quali la psicologa clinica, Isabel Fernandez, – presidente dell'Associazione Emdr Italia e Emdr Europe Association (l’Emdr è un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti), opererà a supporto non solo delle vittime dirette, ma anche delle persone attorno a loro: famiglie, compagni di scuola, soccorritori, vale a dire tutti quei soggetti esposti ai rischi della traumatizzazione vicaria, ovvero la possibilità di vivere il trauma non per esposizione diretta ma per il contatto con la persona traumatizzata.

L'equipe, attualmente composta da 20 professionisti organizzati in 4 team, opererà a stretto contatto con le istituzioni e le Associazioni già presenti sul territorio; l'intervento si attiverà su richiesta della Procura, della Protezione Civile, della Croce Rossa Italiana, dei Comuni, delle Scuole, della Polizia e delle forze dell'Ordine, in collaborazione con la ATS Brianza e con le strutture già presenti sul territorio in tutte le situazioni di eventi drammatici, calamità naturali, catastrofi o altri eventi che destabilizzano la normale vita dei cittadini. Un progetto dal forte impatto sociale ed estremamente innovativo che abbiamo voluto portare avanti superando ogni sfida, convinti che attuare con la popolazione azioni immediate ed efficaci di prevenzione primaria, secondaria e terziaria per ridurre il livello di stress post-traumatico, significa proteggere la Salute Mentale della Comunità.
A latere di “Salute in emergenza”, abbiamo presentato un secondo progetto: il Sov - Sportello ospedaliero antiviolenza, il primo in Lombardia in grado di supportare ed affiancare le cure mediche profuse dal Pronto soccorso nei casi in cui si sospetti l'incidenza di maltrattamenti. Uno sportello rivolto principalmente alle donne, ma anche ad anziani e minori vittime di maltrattamenti il cui obiettivo è quello di fornire risposte integrate ai bisogni delle vittime di violenza, che saranno di conseguenza destinatari di percorsi assistenziali protetti e ai quali verrà garantita la massima tutela sia sotto il profilo della riservatezza sia sotto quello della incolumità psico-fisica e la presenza di un contatto diretto con la comunicazione delle notizie di reato alle Forze dell'Ordine e alla Procura della Repubblica.
Il mio auspicio per il futuro è quello di vedere questi due lodevoli progetti riprodotti al fuori dell'area di Monza e Brianza. Vorrei che Salute in Emergenza e Sov fossero visti come due punti di riferimento per l'intero territorio nazionale, affinché anche altre realtà come la nostra, possano dare vita a vere e proprie reti di intervento, fondamentali per affrontare le situazioni di crisi ed emergenza che, altro non sono, che una minaccia per la salute fisica e mentale degli individui.


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