Aziende e regioni

A Reggio Emilia la scommessa “Core”, l’ospedale oncoematologico del futuro

di Alessandra Ferretti

Aggregare in un'unica sede le funzioni di ricerca e l'assistenza oncologica di alta specialità con l'impiego di tecnologie evolute e di modelli assistenziali orientati alla persona. È l'obiettivo con cui è nato il Core, Centro oncologico ed ematologico di Reggio Emilia,
che tra luglio e dicembre accoglierà le strutture di oncologia, ematologia, medicina oncologica, chirurgia generale ad indirizzo oncologico e ricostruttivo, chirurgia senologica e toracica, unità di manipolazione di farmaci chemioterapici antiblastici, gastroenterologia ed endoscopia digestiva.
Inaugurato, dopo cinque anni di cantiere, lo scorso 11 giugno alla presenza del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il centro si estende su 15.855 mq di superficie disposti su 6 livelli nell'area dell'Azienda ospedaliera IRCCS Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Con un investimento di 35 milioni di euro e una dotazione tecnologica di 6,3 milioni di euro, il CORE impiegherà 200 operatori sanitari e disporrà di 125 tra posti letto e poltrone. A seguito del trasferimento, lo stesso ospedale Santa Maria verrà a sua volta interamente riorganizzato e razionalizzato, a cominciare dai reparti di geriatria, chirurgia e medicina internistica.
«Il 20% della casistica trattata dal nostro ospedale – spiega il direttore generale del Santa Maria Nuova, Antonella Messori - riguarda le patologie tumorali. Solo nell'ultimo anno abbiamo registrato quasi 3mila pazienti nei settori ambulatoriali e day hospital dell'Oncologia e oltre 500 ricoverati in medicina oncologica. Nello stesso periodo i ricoveri in Ematologia sono stati 836 tra day hospital (611) e degenza ordinaria (225). Il nuovo centro vuole essere luogo di aggregazione di discipline mediche e chirurgiche a indirizzo oncologico ed ematologico. Se nel 2014 la qualità delle cure ci ha fatto ricevere il titolo di “Clinical Cancer Center” dall'Organizzazione Europea degli Istituti Oncologici, col CORE puntiamo oggi a divenire “Comprehensive Cancer Center”».
A fine novembre entrerà in funzione un angiografo digitale che sarà impiegato non solo per gli usi consolidati di chirurgia vascolare ma, tra i primi in Italia, anche per l'endoscopia digestiva in sala ibrida. Inoltre, nella nuova Centrale Antiblastici si concentrerà l'attività di preparazione dei chemioterapici che serviranno i Day Hospital di tutti gli ospedali della provincia.
«Al centro del nuovo ospedale - sottolinea la direttrice - abbiamo voluto mettere il paziente. Come? Attraverso nuovi modelli di assistenza infermieristica come il primary nursing (infermiere di riferimento) e l'inserimento in percorsi diagnostico terapeutici ed assistenziali con cui la persona verrà seguita dallo screening iniziale alla terapia, alla riabilitazione, alle cure palliative».
Al benessere abitativo contribuiscono ambienti ampi e dotati di superfici vetrate e colori caldi, stanze di degenza confortevoli e diverse aree comuni, la presenza di un pianoforte e di una biblioteca, nonché settanta opere d'arte contemporanea distribuite negli spazi collettivi.
«Tutto questo è il risultato di un lavoro di squadra – sottolinea Messori – che ha coinvolto non solo i nostri professionisti e le istituzioni locali e regionali, ma anche le associazioni di volontariato, come ad esempio la Fondazione Grade Amici dell'Ematologia. Tra le iniziative di raccolta fondi promosse dalla onlus, spicca in particolare la vendita di 299 piastrelle dell'atrio del centro, numerate con altrettante gocce, a cui corrispondono i nomi di tutti i benefattori riportati a loro volta su un pannello luminoso. Il CORE ha già ricevuto il premio CNETO 2015 come “miglior progetto italiano nel settore sanitario per innovazione, sostenibilità e flessibilità”».
E' in fase di progettazione anche il MIRE, Maternità e Infanzia Reggio Emilia, che su 16mila mq ospiterà tra qualche anno l'area pediatrica, la terapia intensiva neonatale, il percorso parto fisiologico e il comparto operatorio ginecologico ed ostetrico. «Con 14 milioni di euro del payback 2013 già assegnati e 11 milioni ex articolo 20 della legge 11 marzo 1988 in via di formalizzazione – conclude Messori - siamo in procinto di elaborare il progetto esecutivo su cui bandiremo la gara d'appalto».


© RIPRODUZIONE RISERVATA