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Primo di giorno di scuola al Meyer: la campanella suona nell’aula multimediale

di Ospedale pediatrico Meyer

Tutto è pronto, al Meyer, per il primo giorno di scuola. Sarà una campanella speciale quella che, domani mattina, 15 settembre, annuncerà l'inizio dell'anno scolastico all'Ospedale pediatrico fiorentino. Ad accogliere bambini e adolescenti, un'aula tutta nuova, con le pareti colorate e personalizzate grazie ai disegni lasciati dagli alunni che, su questi banchi, si sono seduti negli anni scorsi.
Questo nuovo inizio sarà anche all'insegna della multimedialità, con tanti tablet e software a disposizione degli studenti. La scuola ospedaliera del Meyer aderisce infatti al progetto Smart Future, promosso da Samsung in collaborazione con Tim, per portare in classe le nuove tecnologie.
E proprio grazie alla tecnologia, alcuni alunni avranno l'opportunità di collegarsi in diretta con i compagni di scuola, per un breve saluto: una possibilità di contatto che aiuta i ragazzi a continuare a sentirsi parte del gruppo di provenienza, nonostante l'interruzione determinata dalla malattia. I dispositivi informatici, in questo senso, si rivelano preziosi offrendo anche l'opportunità di realizzare archivi e lavori che possono essere condivisi a distanza con la classe, portando avanti progetti comuni.
La scuola del Meyer non è solo nelle mura dell'aula multimediale: a raggiungere i bambini e adolescenti ricoverati in Oncoematologia e in Neuroncologia, che non possono lasciare il reparto, sono gli stessi insegnanti in collaborazione con i docenti volontari.
Ogni studente ha un programma calibrato in base alle sue esigenze: al Meyer, gli insegnanti portano avanti una didattica personalizzata all'avanguardia. Sono davvero tanti i bambini che, negli anni, hanno potuto continuare il loro percorso scolastico all'interno dell'Ospedale pediatrico: più di 130 solo nel 2015-2016. A far sì che il primo giorno di scuola non passi inosservato, ci hanno pensato i bambini del Meyer: due grandi manifesti, realizzati in ludoteca, saranno attaccati proprio all'ingresso dell'ospedale.


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