Aziende e regioni

In Lombardia scatta l’ora dell’elisoccorso 2.0

di Cristina Corbetta (Areu Lombardia)

Il 2017 sarà l’anno della tecnologia per il soccorso sanitario extraospedaliero in Lombardia; grande protagonista è l’elicottero del soccorso, da cui si partirà per ridisegnare la mappa del soccorso sanitario sul territorio lombardo.

Il clou del cambiamento sarà l’estensione del volo notturno: fino a ieri, in Lombardia gli elicotteri del soccorso facevano, di notte, non più di un centinaio interventi/anno per lo scarso numero delle elisuperfici abilitate. Non a caso è stato necessario uno sviluppo esteso dell’utilizzo dei Mezzi di soccorso su gomma per garantire un’adeguata copertura territoriale h24. La situazione però sta cambiando: l’applicazione su tutto il territorio nazionale del Regolamento europeo 965/2012 prevede infatti la possibilità di utilizzo, per l’atterraggio notturno, di aree che non devono obbligatoriamente essere certificate dall’Autorità aeronautica Enac: ad esempio i campi sportivi illuminati già esistenti (siti Hems).

L’Azienda regionale Emergenza Urgenza (Areu) ha individuato più di un centinaio di aree idonee su tutto il territorio regionale; tra queste soprattutto i campi sportivi, ma anche altre aree di adeguate dimensioni, ben delimitate e controllate. Si tratta di siti che i Comuni possono, rendere disponibili per l’attività di elisoccorso notturno con interventi economici contenuti (mediamente inferiori ai 3.000 euro) e che devono essere collocate in punti logisticamente strategici per l’attività di soccorso e di rendez vous con i mezzi di soccorso su gomma (e che comunque devono essere sottoposte alla valutazione di un’apposita Commissione Tecnica Regionale istituita da Areu). All’inizio del nuovo anno sono già disponibili per il volo notturno 75 siti Hems, ed è previsto un ulteriore aumento fino a 150.

Un’altra novità tecnologica che incrementerà notevolmente il volo notturno è l’utilizzo dei visori notturni (Nvg -Night vision googles), in passato non contemplati dalla normativa italiana per il volo civile. In pratica, si tratta di visori montati sul casco dei piloti che consentono di “vedere” anche di notte e quindi di volare anche quando è buio.

Ma c’è dell’altro: alla disponibilità dei nuovi siti per l’atterraggio e degli Nvg si aggiunge la progettazione della navigazione Pbn (Performance based navigation) che individua rotte strumentali utili per i voli notturni e per diurni in condizioni meteo moderatamente avverse. Obiettivo per il 2020 è quello di avere a disposizione tutte le rotte Pbn utili al servizio

Insomma, gli elicotteri del soccorso voleranno molto di più, con conseguenze importanti per tutto l’ambito del soccorso sanitario extraospedaliero: «Un utilizzo più diffuso dell’elicottero in orario notturno - spiega il Dg di Areu Alberto Zoli - permetterà un nuovo assetto organizzativo del soccorso sanitario che parte dall’integrazione dell’attività dei trasporti su gomma con gli elicotteri che garantisce il raggiungimento di alcuni obiettivi imprescindibili per un soccorso sanitario di qualità: una più corretta copertura del territorio, interventi più rapidi in aree poco attrezzate, medicalizzazione precoce, centralizzazione negli ospedali Hub più appropriati. A tutto questo si affiancheranno altre sperimentazioni tecnologiche innovative, tra cui speciali occhiali in dotazione al personale dei mezzi di soccorso su gomma che permettono di inviare le immagini in tempo reale alla Sala operativa, dove il medico presente H24 può “vedere e sentire” in diretta quanto accade sul territorio».

Un ruolo fondamentale nello sviluppo dei “soccorsi 2.0” è svolto anche dalla presenza sul territorio lombardo di tre Centrali uniche di risposta (Cur) del numero unico112, un esempio di quanto possa fare la tecnologia applicata ai servizi per la sicurezza del cittadino, con la garanzia di un’azione di filtro delle chiamate inappropriate (circa il 60% del totale) e con la possibilità di identificazione/localizzazione del chiamante, a seconda che quest’ultimo chiami da telefono fisso o da telefono mobile. L’introduzione del Numero unico dell’emergenza 112 in Lombardia ha permesso il miglioramento del processo di gestione delle chiamate di soccorso sanitario e l’avvio di un processo di riorganizzazione delle postazioni e dei mezzi di soccorso.

Non a caso nel 2017 il modello Nue lombardo, riconosciuto già nel 2015 come modello dello Stato italiano, sarà avviato in Liguria, Trentino Alto Adige, Piemonte, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Lazio (dove è già attivo nella città di Roma).


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