Aziende e regioni

Oncoematologia, a Milano arriva il medical coaching

All'ospedale Maggiore Policlinico e all'ospedale San Paolo di Milano debutta un servizio gratuito di health coaching rivolto a pazienti oncoematologici cronici. Il progetto sperimentale si chiama “Medici-Pazienti-Parenti” ed è promosso e finanziato dalla Fondazione Renata Quattropani Onlus di Giovanna Ferrante, dal 2011 impegnata nel sostegno alla ricerca clinica sulla leucemia linfatica cronica.
I malati oncoematologici cronici, in cura presso le due strutture ospedaliere, potranno scegliere se aderire al programma di health coaching che prevede 12 incontri collettivi di 90 minuti, alcuni dei quali alla presenza di familiari dei malati, elemento decisivo per il successo di un percorso di health choach. Il progetto partirà il 27 febbraio e comprenderà anche un servizio di “coaching time” di due ore mensili per momenti di confronto individuale. Setting degli incontri sarà l'Aula Infogiure dell'Università Statale degli Studi di Milano
«Per la mia personale esperienza a contatto con la malattia cronica di mia madre, penso sia molto importante partire dal concetto di umanizzazione del paziente e dalla qualità della relazione come strumento e atto di cura – spiega Giovanna Ferrante presidente della Fondazione Renata Quattropani - Il medical coach aiuta il paziente a rimettere al centro la vita, la sua specificità di persona, facendo passare in secondo piano lo status di “malato”. Il fatto che il progetto ora prenda il via in strutture ospedaliere così importanti è quanto di meglio potessimo augurarci».

«Il lavoro del coach parte dall'ascolto del paziente, fondamentale perché lo stesso possa chiarire quali sono i suoi obiettivi e assumere nel dialogo un atteggiamento proattivo – spiegano Roberto Assente e Michela Serramoglia - Noi non lavoriamo sul passato ma sul presente, sull'oggi come motore di futuro, aiutando l'individuo a focalizzare in maniera più efficace e consapevole gli obiettivi da raggiungere e le scelte per raggiungerli».
Figura ancora poco conosciuta in Italia, il medical coach è particolarmente apprezzato in Israele e negli Stati Uniti dove l'argomento è oggetto di studi e ricerche per la sua efficacia nei casi di malattie croniche dal forte impatto economico sul sistema sanitario. Tra gli ultimi studi, un'indagine* condotta su un campione di pazienti affette da fibromialgia dimostra che un programma serio di health coaching può fare crescere del 35% la qualità della vita e ridurre del 32% la percezione del dolore.
Uno strumento per gestire le difficoltà pratiche ed emotive della malattia cronica, affrontare il percorso clinico con regolarità rispetto alle indicazioni terapeutiche lavorando su motivazione al cambiamento, gestione dello stress, fiducia, ovvero: rimettere al centro la persona rispetto alla malattia con un accompagnamento a 360 gradi che coinvolge il paziente ma anche la sua famiglia.


© RIPRODUZIONE RISERVATA