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Toscana, potenziata la risonanza magnetica mammaria sul territorio

di Sara Lavorini

Un percorso di razionalizzazione e potenziamento della RM mammaria sul territorio, nei vari presidi ospedalieri, della Area Vasta Toscana NordOvest (ATNO).
L'importante innovazione, introdotta dalla direzione dell'Area vasta Toscana Nordovest e dalla Regione nel 2016, prevede che le pazienti che presentino indicazioni validate all'esame di risonanza magnetica (RM), possano eseguirlo sul territorio nelle sedi a loro più vicine, tramite un percorso omogeneo e revisionabile grazie alla comune rete informatica, coordinato dalla responsabile del progetto dell'ATNO, la dottoressa Chiara Iacconi, medico specialista in radiologia senologica, una fellowship in senologia Radiologica al Memorial Sloan Kettering di NY, autrice di numerosi lavori indexati su riveste internazionali, l’ultimo dei quali proprio sul ruolo della RM pre-operatoria).
«Solo nel 2016 sono state oltre 600 le donne valutate tramite questo percorso di alta specializzazione e, - afferma la Dott.ssa Chiara Iacconi - contestualmente un team di radiologi dedicati alla senologia con il coordinamento di Sabino Cozza (Direttore della Macroarea di Radiodiagnostica) e di Tito Torri (Direttore del Dipartimento di Diagnostica per Immagini), ha revisionato anche l'organizzazione dal punto di vista radiologico dello screening mammografico dell'ATNO rendendolo razionale, omogeneo e coerente con i bisogni dei pazienti. Sono state utilizzate tutte le risorse a disposizione. A questo scopo è già stato fatto un progetto pilota di letture condivise delle immagini mammografiche di screening da presidi differenti senza alcuno spostamento fisico del personale né dei pazienti, utilizzando la comune rete informatica di refertazione».
La RM rappresenta un esame di terzo livello altamente specialistico con indicazioni ben definite che arriva a completare il percorso diagnostico senologico solo in casi selezionati e a rischio.
Sono stati definiti spazi macchina da dedicare alla patologia mammaria e, in ogni presidio, sono presenti i radiologi di riferimento dedicati alla valutazione delle indicazioni all'esame, alla programmazione dello stesso e alla refertazione.
Inoltre nuovi radiologi refertatori dedicati, si sono aggiunti al pool già esistente anche nelle realtà dove gli esami di RM mammaria già si svolgevano.
Nei presidi ospedalieri di Livorno, Cecina e Piombino dove non si eseguivano esami di RM mammaria, ma già disponevamo di macchine con le caratteristiche tecniche di idoneità e le bobine dedicate, con la collaborazione degli applicator e dei tecnici di radiologia è stato possibile iniziare ad eseguire gli esami usando protocolli di acquisizione delle immagini condivisi.
«A supporto di questa razionalizzazione - continua Chiara Iacconi - è stato fondamentale l'uso di un unico sistema PACS (Sistema di visualizzazione delle immagini radiologiche), che consente il teleconsulto delle immagini senza alcuno spostamento. Dal mese di febbraio sono visualizzabili le immagini di tutti i presidi ospedalieri e pertanto non è più necessario che la sottoscritta si sposti fisicamente per vedere gli esami nei presidi in cui è partita l'attività e che per motivi tecnici non riuscivano ad inviare le immagini sul sistema PACS. Al momento il mio compito è infatti anche di referente e supervisore per i colleghi con l'obbiettivo di condividere le competenze e standardizzare le procedure di lavoro. Per quanto riguarda la formazione ed il training per la refertazione e uniformità dei percorsi, oltre alle riunioni dei mesi scorsi, per il 2017 sono previsti almeno due eventi formativi che coinvolgeranno i vari professionisti dell'ATNO e non solo».
Da completare ancora, il percorso per le biopsie sotto guida RM dei reperti rilevati esclusivamente da questa metodica. A questo scopo siamo in attesa del dispositivo bioptico RM compatibile da utilizzare presso il Nuovo Ospedale Apuano (NOA) di Massa e, che potrà assolvere alle esigenze di approfondimento per tutta l'area Vasta.
Queste le indicazioni concordate alla risonanza magnetica mammaria: donne ad alto rischio genetico/eredo-familiare nel contesto dell' attivazione di un percorso con genetisti o donne con pregressa RT toracica; stadiazione pre-chirurgica per donne ad alto rischio genetico o con diagnosi di carcinoma lobulare infiltrante (CLI) o che abbiano discrepanza dimensionale all'imaging convenzionale mammo-ecografico o tra imaging convenzionale e clinica; selezione per la partial breast irradiation; valutazione del residuo di patologia dopo intervento conservativo con esito patologico infiltrante sui margini “close” (< 1mm o infiltrazione franca) per discutere necessità e tipo di reintervento; valutazione della risposta alla chemioterapia neoadiuvante; CUP syndrome; mammella secernente;dubbi diagnostici all'imaging convenzionale ad esempio sospetta recidiva su cicatrice ed infine valutazione dell'integrità delle protesi per confermare o escludere il sospetto ecografico e/o clinico di rottura in previsione di revisione chirurgica.


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