Aziende e regioni

Nuovi Lea operativi in Emilia Romagna

di Alessandra Ferretti

In Emilia Romagna i nuovi Lea sono ufficialmente operativi. Con una delibera di Giunta approvata il 27 marzo, la Regione ha recepito il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri per trasferire sul territorio le novità riguardanti i Livelli essenziali di assistenza sanitaria che devono essere garantiti a tutti i cittadini. «In ambito nazionale – sottolinea l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi – sono state garantite cure che in Emilia Romagna erano comunque già in essere. Si pensi, ad esempio, ad alcuni vaccini e alla procreazione medicalmente assistita omologa ed eterologa. Non a caso, qui disponiamo già delle strutture, della tecnologia e delle competenze per poter partire subito. Ci siamo mossi in tempi rapidi per rendere immediatamente operativo il provvedimento, tanto da risultare la prima regione in Italia a farlo».
Ciò significa che aumentano ulteriormente gli esami, le cure e le visite che i cittadini avranno a disposizione, attraverso il servizio sanitario regionale, in modo gratuito o pagando il ticket.
Nel paniere dei nuovi servizi assistenziali sono dunque incluse le vaccinazioni, che l'Emilia-Romagna già offre dal 1° gennaio 2017, contro il meningococco B (ai bambini nel primo anno di vita, a partire dai nati dal 1° gennaio 2017), contro la varicella (per i bambini nel primo anno di vita e a 6 anni), contro il rotavirus ai neonati con fattori di rischio, contro la pertosse alle donne nell'ultimo trimestre di gravidanza, contro lo pneumococco per le persone nel 65esimo anno di età. Nel 2017 sarà inoltre estesa la vaccinazione contro il papillomavirus anche ai maschi dodicenni.
I nuovi Livelli essenziali di assistenza prevedono inoltre le cure per l'endometriosi e per il trattamento dell'autismo, l'assistenza a persone con Broncopneumopatia cronica ostruttiva, le prestazioni ambulatoriali tecnologicamente avanzate nell'attività di dialisi, esami di laboratorio (i dosaggi ormonali finalizzati alla valutazione della fertilità), la radioterapia e alcune prestazioni riabilitative delle funzioni neurologiche (rieducazione della voce e dell'eloquio in caso di traumi e delle funzioni mentali globali). È prevista anche l'introduzione di dispositivi tecnologicamente avanzati per l'autonomia delle persone disabili e viene ampliato l'elenco delle malattie rare con esenzione delle prestazioni (quelle inserite sono oltre 110).
Importanti revisioni riguardano poi le malattie croniche, per la maggior parte delle quali è individuata una serie di prestazioni fruibili gratuitamente. Alcune malattie, prima classificate come rare, diventano ora croniche. Tra queste, la celiachia e la sindrome di Down.
Ma la Regione si era già distinta per aver assicurato anzitempo, gratuitamente o pagando un ticket, una serie di cure e prestazioni indicate poi nella riforma dei Lea. È il caso della vaccinazione contro il meningococco ACWY, assicurata da settembre 2015. Ma erano previsti anche controlli nel corso della gravidanza fisiologica, visite ed esami per la procreazione medicalmente assistita eterologa ed omologa, cure odontoiatriche per persone affette da patologie invalidanti o in difficoltà economica, trattamenti di adroterapia per la cura dei tumori.
Ancora, il servizio sanitario della Regione assicurava già le prestazioni di genetica medica, le cure medico-farmacologiche, psico-sociali, assistenziali ed educative per persone con dipendenza da gioco d'azzardo, l'ampliamento dello screening neonatale per la diagnosi precoce, la presa in carico tempestiva delle malattie metaboliche ereditarie e lo screening audiologico per la migliore cura possibile del deficit uditivo nei neonati.


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